Donne del Risorgimento
- Autore: Non disponibile
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2011
Quando si parla di Risorgimento italiano, la mente va subito a Mazzini, Garibaldi, Silvio Pellico, i fratelli Bandiera, Cavour…
La storia delle donne che fecero il Risorgimento italiano invece è ancora tutta da raccontare. Donne straordinarie, combattive, battagliere, disposte a tutto pur di realizzare il sogno di un’Italia libera dall’oppressore ed unirla sotto il tricolore!
Tra di loro ritroviamo la poetessa Eleonora Reggianini, riconosciuta colpevole per aver inneggiato alla libertà nei suoi versi, che seguì nell’esilio il padre Giuseppe.
Oppure Enrichetta Bassoli Castiglioni, che seguì nella fuga il congiurato Silvestro Castiglioni, condannato a morte in contumacia. Venne catturata coi compagni da una flotta austriaca nelle acque di Ancona. Morì tredici mesi dopo, a soli 27 anni, nelle carceri di San Severo a Venezia.
Questo libro scritto a più mani rende finalmente giustizia a queste e a tante altre italiane dimenticate: Bianca Milesi, Teresa Casati, Colomba Antonietti, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Enrichetta Amalia di Lorenzo (la compagna di Carlo Pisacane), Clara Maffei, Giuditta Arcuati…
Non vanno dimenticate poi le straniere che pure appoggiarono con forza e volontà il disegno di libertà italiano, come l’americana Margaret Fuller, giornalista “inviata speciale in Europa”, che, subito il fascino di Giuseppe Mazzini, si ritrovò prima tra gli affiliati della Giovine Italia, poi regolatrice dell’Ospedale dei FateBeneFratelli e volontaria nell’assistenza ai feriti. Autrice di un’opera sulla Repubblica Romana che nessuno leggerà mai. Imbarcata sul mercantile Elizabeth, in fuga dall’Italia con il marito Giovanni Ossoli e il piccolo Angiolino, morirà infatti in un naufragio a poche miglia dalla costa americana.
Od ancora l’inglese Jessie White Mario, soprannominata da Mazzini “la Giovanna d’Arco della causa italiana”, anche lei giornalista, infermiera e conferenziera.
Manca curiosamente la figura di Rosa Rangoni, condannata a tre anni di reclusione (scontati "per Grazia" nel Monastero delle Mantellate in Reggio), riconosciuta «Rea confessa di aver cucito, di commissione del capo ribelle Ciro Menotti, una bandiera di seta di colore bianco-rossoverde, con scienza che la medesima servir dovesse alla rivolta». Insomma, per aver cucito il tricolore! Era il giugno 1831.
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