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Recensioni di libri

Dall’altra riva di Emmanuelle de Villepin

Longanesi, 2020 - Con “Dall’altra riva” Emmanuelle de Villepin si dimostra ancora una volta abile a sondare i recessi dell’animo umano e le dinamiche famigliari, specialmente quelle in cui il non detto nuoce più del detto.

Antonella Stoppini
Antonella Stoppini Pubblicato il 06-04-2020

5

Dall'altra riva

Dall’altra riva

  • Autore: Emmanuelle de Villepin
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: Longanesi
  • Anno di pubblicazione: 2020

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Dall’altra riva (Longanesi 2020) è l’ultimo romanzo di Emmanuelle De Villepin, già autrice per la casa editrice milanese di Tempo di fuga (2006), La ragazza che non voleva morire (2008, Premio Fenice Europa 2009), La vita che scorre (2013, Premio Rapallo Carige 2014) e La parte del diavolo (2016).

“Il parcheggio era pieno di persone in lutto. Nessuno mi era famigliare”.

Nora Rocherouge, di circa sessant’anni di età, si reca in Normandia in occasione del funerale del padre Francois, che non vede da quarant’anni. Il cielo grigio normanno affonda sotto il peso della pioggia appena trattenuta.

“Non sembrava né fragile, né vinto. La sua grande figura stava solo riposando”.

Nora, dinanzi alla salma, nota le eleganti scarpe nere coi lacci. Questo dettaglio la sconvolge, perché le ricorda la delicata civetteria del defunto, che la figlia reputava un modo per rendere omaggio agli altri. Un abbraccio con la bella sorella Apolline dà il via alle lacrime di Nora. Il gruppo di giovani di colore presenti, che stanno intonando canti, aveva allietato gli ultimi anni del padre. L’affidabile e solida Apolline le racconta che i ragazzi sono stati molto legati a Monsieur Rocherouge, tanto da non avere avuto bisogno di ricorrere agli infermieri. In compenso i giovani ne avevano ricevuto ascolto, amicizia e solidarietà.

Nora si domanda come ha potuto amarlo tanto e fargli tanto male? Perché non c’era stata lei accanto al padre al posto dei ragazzi? Avverte il peso del senso di colpa mentre si dice che:

“solo in me sentimenti e azioni erano così incoerenti”.

Sono quarant’anni che Nora non torna in famiglia, ma è rimasta in contatto con la sorella Apolline, maggiore di sei anni. Durante la lettura del testamento del padre il notaio consegna alle due sorelle un “grosso quaderno verde a spirale”, scritto dalla madre Nedège, che aveva abbandonato la famiglia quando i figli erano piccoli.

“Raggiunse la porta, la aprì e fu di colpo inghiottita nella notte”.

Il diario porterà alla luce segreti nascosti e sarà la bussola per Nora e Apolline per scoprire le ragioni della fuga materna.

Anche nell’intenso romanzo Dall’altra riva l’autrice si dimostra particolarmente brava a sondare i recessi dell’animo umano e le dinamiche famigliari, specialmente quando tra genitori e figli il non detto nuoce più del detto. Le due sorelle compiranno un viaggio dentro loro stesse per riconciliarsi con il passato e con la madre.

Ricordiamo infine che Emmanuelle de Villepin da anni, con la Fondazione Dynamo (Camp di terapia ricreativa), di cui è vicepresidente e con l’Associazione Amici di Tog (Together To Go), centro milanese di eccellenza per la riabilitazione di cui è presidente, aiuta i bambini affetti da gravi neuropatologie.

“Siamo stati lasciati tutti insieme e non abbiamo mai, capisci, mai più sentito parlare di nostra madre”.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dall’altra riva

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La parte del diavolo
La vita che scorre
Intervista a Emmanuelle de Villepin, vincitrice del Premio Letterario Nazionale Rapallo-Carige per la Donna Scrittrice 2014

Intervista a Emmanuelle de Villepin, vincitrice del Premio Letterario Nazionale Rapallo-Carige per la Donna Scrittrice 2014

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