Coños di Juan Manuel de Prada

Juan Manuel de Prada è tra i migliori autori contemporanei di lingua ispanica, ma è conosciuto anche come opinionista e polemista cattolico, famoso per i suoi brillanti interventi e simpatizzante per il Carlismo. Egli rifiuta il concetto di "civiltà europea" e vi contrappone l’ispanità e la cultura classico-cristiana.
Stando a quanto si legge riguardo al suo pensiero, si è più volte soffermato sul significato dell’arte, sottolineando come oggi sia considerato scandaloso rappresentare il peccato, mentre il compito dell’artista deve essere invece quello di mostrare come la grazia divina agisca persino nei luoghi più corrotti. E ha affermato che Charles Baudelaire è il più grande poeta cattolico del XIX secolo.
Va probabilmente letto seguendo questa linea interpretativa il suo primo libro: Coños (in italiano: Fiche), uscito originariamente nel 1994 e pubblicato nella traduzione italiana di Stefania Cherchi dalle edizioni e/o nel 1998. Il titolo è già sufficientemente esplicito: si tratta di una serie di brevi racconti in prima persona che ci parlano dell’organo genitale femminile sotto diverse sfaccettature.

Non si tratta però di pornografia, bensì di surrealismo barocco, che si stacca della realtà materiale per esplorare i territori della fantasia. In una di queste storielle viene proprio difeso il rifiuto delle foto delle donnine in favore della pittura di Diego Velázquez, che lascia lavorare il cervello e offre vera soddisfazione. In un’altra l’ossessione non riguarda i corpi in carne e ossa, ma le statue classiche.
Già da queste pagine lo scrittore si dimostra un tipo controcorrente e spesso politicamente scorrettissimo, uno spirito libero che si esprime senza preconcetti. Egli è in grado di descrivere il degrado più estremo, la pazzia o la totale assenza di etica senza rendere tutto ciò ripugnante, senza allontanare, ma solo inquadrando ciò che esiste nell’immaginazione...e che (come recita un noto adagio) è spesso superato dalla realtà. Senza alcun paradosso, l’assurdo e l’onirico illuminano su alcune sfaccettature del mondo tangibile.

Ridurre la raccolta alla sola sfera sessuale sarebbe sbagliato, sembra piuttosto che le narrazioni proposte ci dimostrino come ciò che dà il titolo all’opera sia sempre presente in ogni aspetto della vita dell’umanità, in modi diversi, ma ovunque. Ne deriva che Coños non è per niente una lettura per soli uomini, bensì rivolta a tutti i curiosi e gli eccentrici di ogni sesso, accomunati dal medesimo gusto “bizzarro ed eccessivo”.
Non v’è definizione migliore per questo piccolo volume fuori dagli schemi.