Come volevasi dimostrare. Un grosso guaio per l’avvocato Lisbona di Livio Galla

Come volevasi dimostrare. Un grosso guaio per l’avvocato Lisbona (Blonk, 2020) di Livio Galla è un giallo che con ironia e leggerezza tocca argomenti anche difficili. Ogni situazione è opportunità di riflessioni di varia natura.
La storia inizia quando il protagonista, l’avvocato Sergio Lisbona, riceve una busta contenente un proiettile. L’avvocato però non ha intenzione di lasciarsi intimidire e la sua prima difesa è ragionare, analizzare.

“Devo parlare. Se parlo, i pensieri acquisiscono gradualmente una struttura logica, diventano quasi sostanza. Ho bisogno del confronto, di analizzare il timore, ridimensionare l’irrazionale, negare gli eventi nefasti”.

La vicenda, partita dal Veneto, prosegue passando dal Marocco alla Sicilia, a Parigi, per poi riprendere da dove è iniziata. I luoghi non sono solo toccati ma vissuti e raccontati.

“[In Marocco] Tutto è frenetico e vagamente compulsivo, ma è una frenesia diversa da quella milanese. Lì si corre per senso di colpa, qui, invece, per non perdersi nulla”.

Compagna di avventura dell’avvocato Lisbona una non meglio identificata Silvia, forse appartenente ai “Servizi”, che diventerà una persona speciale per lui.

“Mi infliggo dolore per scacciare il dolore. Ma uno non annulla l’altro: si somma, schiantandomi in un abisso da cui solo Silvia potrebbe salvarmi”.

Protagonista fondamentale, anche se mai effettivamente presente, la moglie Anna, con le sue mail e i suoi scritti attraverso cui l’avvocato riesce a comprendere parti di lei che non conosceva.

«Non sapevo che scrivesse, per esempio. E non sto parlando di un diario intimo. Le cose che ha scritto non hanno errori o refusi. Sono pronte per la pubblicazione. Cioè scrive con la consapevolezza che il concetto potrà essere letto e potrà provocare sentimenti ed emozioni. In qualche modo si percepisce che Anna compone per essere letta, e non solo per rileggersi un giorno».

E l’autore ne trae occasione per esprimere il suo parere sulla scrittura e le persone che scrivono.

«E questa cambia di molto il tuo giudizio precedente su di lei?»
«Non il giudizio, ma il grado di conoscenza. Chi scrive mette in fila i pensieri, ha una sua strategia di vita, analizza ciò che sente. Ed è terribilmente sexy».

Livio Galla, come il protagonista del suo romanzo, è avvocato. È anche autore del saggio Gialli senza errori (Editrice Bibliografica, 2018).