Che ci importa del mondo
- Autore: Selvaggia Lucarelli
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2014
Pubblicato da Rizzoli nel 2014, Che ci importa del mondo è un divertente libro sui problemi di Viola, una mamma in carriera che resta senza marito, con un bambino, con un lavoro e con delle amiche che vogliono vederla di nuovo felice.
Devo ammettere che leggendo il libro mi sono informato su chi fosse l’autrice. Ignoravo chi fosse Selvaggia Lucarelli, poi ho capito che è padrona dei social, che ha più di centomila fan su Twitter e su Facebook, conduce un programma televisivo e ha partecipato a un reality, "La Fattoria", con la conduzione della presentatrice Barbara D’Urso. Chiedo venia.
Siamo a Milano, ai giorni nostri: Viola Agen è una donna in carriera, con un bambino di nome Orlando. La protagonista è una donna intelligente, ironica, che parla come una delle eroine di Sex and the City e che, pur amando visceralmente il figlio, ha una sorta di egocentrismo di cui una madre dovrebbe fare a meno. Sull’argomento amore, Viola ha le sue idiosincrasie e le sue convinzioni come:
"E infatti, l’amore non mi manca perché le persone che amiamo di più spesso sono quelle i cui pregi somigliano pericolosamente ai loro difetti. Gli introversi che diventano burberi, i semplici che diventano prevedibili, i leggeri che diventano superficiali. E la fatica perversa di amare, detestando, è una lotta da cui si esce ammaccati. Sempre".
Viola ha un rapporto disastroso con l’ex marito, ma questo non le impedisce di andare a mangiare sushi con le amiche, mentre il figlio è tenuto da una babysitter. Parcheggia male, ha sempre multe da pagare, la Milano in cui si muove è una zona grigia, in cui tutti hanno lo smartphone in mano, vanno di corsa e postano su facebook. Tutto è molto divertente, ma anche attraversato da una solitudine, che l’ironia stempera.
Viola è convinta che
"C’è una malinconica ipocrisia in quelli che si affannano a dire «non è vero che l’amore finisce, cambia, diventa un’altra cosa». Anche il prosciutto dopo un mese nel frigo
cambia, diventa un’altra cosa. Diventa muffa. E quando aggiungono «bisogna lottare, sacrificarsi, alimentare l’amore», stanno solo dicendo, con desolata tenerezza, che bisogna farsi andare bene la muffa."
Viola teme che il suo successo possa inficiare le qualità del figlio, anche lui come altri bambini sbalzato dal corso di tennis al corso di lingua inglese. Una mamma in crisi che non è riuscita a tenersi il marito, ma nemmeno altri uomini.
Il finale è meno scanzonato e non lo riveliamo.
Chi scrive ha subito insulti e dileggi per aver trovato questo libro spassoso, ma sì, bello. Non ho snobismi, non ho niente contro libri fortemente autobiografici, soprattutto non sapevo chi fosse Selvaggia Lucarelli, che per me era semplicemente una giovane donna al suo primo libro.
Che ci importa del mondo
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