

Bourbaki, Grothendieck, Bartolozzi e tanto altro ancora... Ovvero matematici fantastici (e dove trovarli)
- Autore: Pietro Pellegrino
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Da qualche decennio a questa parte vi è stata una crescita significativa di libri divulgativi dedicati ad argomenti scientifici. I temi più gettonati sono quelli che riguardano l’astronomia, i buchi neri, le onde gravitazionali, la meccanica quantistica, la struttura atomica della materia e, dulcis in fundo, anche la matematica. Generalmente, chi acquista uno di questi libri è una persona che vorrebbe capire meglio i punti nodali della disciplina che gli interessa, senza trovarsi di fronte all’apparato tecnico della stessa, perché magari gli verrebbe a mancare un’adeguata preparazione di base, necessaria per cogliere la finezza di qualche dimostrazione o di qualche delicato passaggio operativo. Autori di questi libri divulgativi sono generalmente matematici, fisici, astronomi, storici della scienza, persone, cioè, che cercano appunto di “divulgare” il contenuto delle loro discipline per farne usufruire tutti gli appassionati che non ne abbiano una preparazione tecnica.
Questa premessa è stata necessaria per fare comprendere a chi legge la meraviglia di chi scrive nell’avere scoperto che uno dei migliori libri di divulgazione matematica dell’ultimo decennio, scritto da Pietro Pellegrino e dal titolo Bourbaki, Grothendieck, Bartolozzi e tanto altro ancora... Ovvero matematici fantastici (e dove trovarli) (Cacucci Editore, 2021). Perché meraviglia? Perché l’autore non è un matematico di professione, bensì un Magistrato con una seconda laurea in Filosofia il quale, avendo contratto da tempo, cosa che non è inusuale, il virus della matematica e non essendone più “guarito”, ha voluto regalarci questo splendido saggio, partorito come suo segno di passione per la disciplina che purtroppo non incontra tuttora il favore di tante persone, anche molto istruite.
Per esternare la sua passione per la matematica, l’autore ha deciso di farlo attraverso le vite di alcuni matematici contemporanei che, con le loro ricerche, hanno segnato delle tappe fondamentali nello sviluppo del pensiero matematico. Egli stesso, nell’introduzione, scrive, con la modestia dei sapienti:
Chi scrive non è affatto un matematico di professione. [...] La sua formazione, la formazione cioè di chi sta stendendo queste righe, è di tipo umanistico-filosofico, la sua professione è di marca giuridica [...] Non è detto sia un male o una mancanza, al contrario potrebbe addirittura rivelarsi una garanzia. La garanzia offerta dalla forma mentis che ha il cultore appassionato ma non professionale, che desideri solo fare un po’ più di proseliti ad una giusta causa culturale e non abbia certo specifiche finalità didattiche o didascaliche.
L’autore riesce così a informare il lettore non solo sulla vita dei matematici scelti, ma anche sulla qualità delle loro ricerche, per la comprensione delle quali occorrono spesso conoscenze matematiche che appartengono in parte al bagaglio culturale del liceo, ma nella maggior parte dei casi a studi specialistici universitari. Come fa allora per sciogliere, senza banalizzarli, i nodi concettuali necessari per entrare nel mondo creativo dei matematici? Semplicemente adottando un metodo divulgativo che procede piano, senza fretta, “passo dopo passo”. È questo suo modo di divulgare i concetti, dai più semplici a quelli più difficili, che rende questo libro una perla della divulgazione. Perché da ogni pagina traspare che tutto ciò che Pellegrino spiega è farina del suo sacco, è dovuto a uno studio e a un approfondimento personale delle tematiche esposte, non è qualcosa letto altrove e riportato, come purtroppo accade più spesso di quanto si creda. Solo così si possono comprendere le parti che rivelano la sua ammirazione per i risultati raggiunti da alcuni matematici, la sua passione per la disciplina che traspare da tante pagine, la sua empatia per le vicende personali di qualcuno di essi, come quelle di Emily Noether, la signora degli anelli.
Ma l’autore non si limita soltanto a parlarci di matematici che nella storia della matematica sono stati dei “mostri sacri”, come Grothendieck o Poincaré, ma dedica anche un capitolo molto bello a matematici che hanno avuto un ruolo molto importante per la Didattica della nostra disciplina, ma dovremmo dire tutta una famiglia di matematici palermitani: i Bartolozzi, Giuseppe, il padre, e i figli Federico e Margherita. Leggendo il capitolo, chi scrive non ha potuto fare a meno di tornare con la memoria agli anni in cui fu alunno nel Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo e d’avere studiato sul testo di Algebra di Giuseppe e Federico Bartolozzi, nonché d’avere usato le Tavole di Logaritmi degli stessi autori. Ma ormai i Bartolozzi appartengono a una categoria di docenti difficile da trovare oggi. Un’altra gradevole sorpresa è stato il capitolo dedicato a Italo Ghersi e al suo mitico Matematica dilettevole e curiosa, che rimane uno dei libri più belli della divulgazione matematica.
Infine, si segnalano le numerose note a piè di pagina nei vari capitoli, veramente preziose perché danno completezza ai vari temi trattati, con utili riferimenti bibliografici che possono offrire al lettore spunti per ulteriori approfondimenti e ricerche. Qualunque persona colta che abbia sempre pensato alla matematica come a una disciplina arida e astrusa potrà ricredersi dopo aver letto, anche per semplice curiosità, questo bel libro del nostro Pietro Pellegrino.

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Un libro perfetto per...
Un libro per tutti gli appassionati del pensiero matematico.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Bourbaki, Grothendieck, Bartolozzi e tanto altro ancora... Ovvero matematici fantastici (e dove trovarli)
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