

Bosch e l’enigma delle fragole
- Autore: Carmencita Serino
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Più del morbo, poté l’insolito connubio tra scienza e storia, botanica e arte. Questo incipit ermetico sembra il più adatto a presentare un romanzo che cerca di chiarire un enigma artistico, “Bosch e l’enigma delle fragole”, di Carmencita Serino, pubblicato nel 2013 da Imprimatur (pp. 398 pagine, euro 9,00) e tornato da aprile nelle librerie, nella ricorrenza del cinquecentenario della morte del grande pittore fiammingo Hieronymus Bosch. Al giallo italiano è legato un progetto europeo della casa editrice di Reggio Emilia, che mette il testo a disposizione degli editori stranieri, senza anticipi sui diritti, per promuovere uno scambio a vantaggio della diffusione della cultura. La scelta è caduta sul libro che l’autrice ha voluto realizzare come tributo alla ricchezza culturale dell’Europa,
“alla sua intrinseca unità, alla sua preziosa e fragile armonia. La storia - osserva - è ispirata ai capolavori misteriosi del Maestro di Hertogenbosch, intreccia passato e presente, permette di incontrare personaggi straordinari, narra di vicende che si svolgono in luoghi diversi (Tolosa, Roma, Padova, Cambridge, Bari, Trani…), che meritano di essere scoperti e riscoperti”.
Storia e fantasia, quindi, un mix efficace che ha dato vita alla narrazione ariosa e godibile di una vicenda di piccoli e grandi complotti internazionali, che spazia nel continente e nel tempo, dal XVI secolo ad oggi, con una puntata nel più lontano 1349 della tremenda peste nera. Del resto, alla pari del suo romanzo, l’esordiente Carmencita Serino è una donna versatile, con una professione accademica – insegna Psicologia Sociale nell’Università di Bari – un marito esperto in buoni vini, un figlio filmaker e una mamma ottuagenaria, ex bibliotecaria che non ha mandato il cervello in soffitta: la sua competenza si è rivelata essenziale a sostegno della ricerca dei testi sui quali la figlia si è attentamente documentata.
Gran parte dei personaggi sono di pura invenzione, ma qualcuno risulta chiaramente reale, a cominciare da Jeroen van Aken (alias Hieronymus Bosch), per passare al canonico molfettese errante Antonio De Beatis e all’ambiguo Jacob de Almaengien, un ebreo particolarmente sapiente, certamente eretico, Gran Maestro di una setta preilluministica e forse guida spirituale dello stesso Bosch.
Discorso a parte merita il dipinto del Maestro fiammingo, il Trittico delle fragole, in cui i cattolici scorgono un’intenzione moralistica (le fragole sarebbero una rappresentazione della fugacità e inconsistenza dei piaceri terreni), mentre una lettura laica coglie invece contenuti iniziatici.
Un trittico (ma ne siamo certi?): tre pannelli di legno di un artista che riempiva i suoi lavori di simboli, di soggetti, figure, sagome umane bizzarre e distorte, una profusione di vegetali e di animali come corvi, civette o cigni, tutti legati a significati ermetici o allusivi.
“Bosch e l’enigma delle fragole” è insieme una ricerca (della soluzione dell’enigma nel capolavoro di Bosch) e una caccia. Una caccia all’uomo, che si concretizza mano a mano che l’autrice introduce sulla scena i protagonisti di oggi: il decano della Facoltà di Storia di Cambridge Conrad Bigtour, i colleghi in Italia e Francia, una bellezza mozzafiato con cui è piacevole condividere l’ambiente di lavoro e un giovane ricercatore dell’Università di Padova, Giulio Maselli, il migliore allievo del prof. Celli e primo collaboratore della squadra di studiosi che si riuniscono a formare un’equipe multidisciplinare. Persone e competenze diverse, un connubio singolare di ricostruzione storica, ricerca artistica e sperimentazione genetica.
Ci sono anche personaggi dei secoli passati. In più, imperversano gli interessi occulti di una moderna casa farmaceutica.
Un mosaico di professionalità, del passato e del presente, per venire a capo dei segreti celati nel giardino delle fragole – paradiso terrestre inquietante - un vero caleidoscopio particolari, dipinti in apparente confusione da un Maestro immaginifico, che nel corso dei secoli non ha smesso di sollecitare interpretazioni e sollevare interrogativi. Il credo di Bosch era mostrare e nascondere, proteggere e tramandare.
Attenzione al secco messaggio inviato a Giulio dal professor Celli. Non un saluto, nessun convenevole, nemmeno una domanda sul nuovo lavoro. Troppo, anche per un burbero a tutta prova come lo studioso. È allegata l’immagine scannerizzata di un foglio manoscritto frettolosamente:
“Viene da lontano la sorgente della salvezza… Riservato agli Illuminati è il segreto - Il segreto che il Maestro celò potrà essere disvelato dall’Allievo - Il segreto è nell’equilibrio - Salute è armonia fra le parti”.
C’è pure un angelo custode, ma non scende dal cielo, è in servizio nella Questura di Bari.
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