Atlante delle fobie e delle manie. 99 ossessioni che ci rendono umani di Kate Summerscale

Quante sono le paure del genere umano? Cosa, chi, come, perché le persone provano così tanto terrore da diventare addirittura impotenti di sfuggire alle proprie fobie? Quanto la dimensione psicologica e l’ostacolo della mente incidono sulle paure di ognuno di noi? A spiegare tutto questo ci prova Kate Summerscale con Atlante delle fobie e delle manie. 99 ossessioni che ci rendono umani (UTET, 2023, traduzione di Costanza Prinetti).

Il libro, edito da UTET, affronta la paure e la manie che nel corso dei secoli hanno attanagliato - e lo fanno ancora - gli esseri umani, unite a quelle nuove nate in questa epoca iper-tecnologica.
Si tratta di un elenco accurato di fobie e manie, elencate in ordine alfabetico, raccolte in un vero e proprio catalogo che si può usare per indagare cosa terrorizza il genere umano e magari ritrovare un po’ di sé stessi nelle paure raccontate.
La narrazione si muove tra analisi scientifica, dimensione culturale e vari esempi concreti che rendono ben comprensibili come sono questi fenomeni o come si manifestano, e quanto essi siano collegati alla dimensione psichica degli individui. Faccio alcuni esempi perché si possa comprendere meglio.

Una tra le fobie presenti nel testo è la “Coreomania”, una vera e propria epidemia del ballo che nel corso della storia si sviluppò in più occasioni, nel 1374 quando un’epidemia di ballo maniacale si diffuse lungo il fiume Reno o nel luglio del 1518, quando Frau Troffea si mise a ballare in modo irrefrenabile per le strade di Strasburgo e trascinò in questa settimana di danze forsennate circa 400 persone, alcune delle quali morirono poi per sfinimento (collassi, infarti, ictus).
Poi c’è la paura delle uova detta appunto “Ovofobia”, la paura di essere toccati (afefobia) o il suo opposto, il bisogno ossessivo di toccare (afemania) o il terrore di lavarsi (ablutofobia) che di solito colpisce i bambini ma, come dimostrano i fatti storici, anche gli adulti, visto che nella Francia del XIX secolo molte persone non si lavavano, perché ritenevano che lo sporco fosse una sorta di scudo e protezione contro le malattie.

Che dire della “Gerascofobia” ossia la paura di invecchiare come accadde al ragazzino che compiuti 12 anni cominciò a preoccuparsi dei cambiamenti del suo corpo. Basta pensare che la stessa paura è narrata in Peter Pan, il bambino che non voleva crescere di James M. Barrie o Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde.

Di paure e fobie ce ne sono davvero tante e con nomi strambi come la “Koumpounofobia”, ossia la paura dei bottoni e del doverli toccare della quale sembra fosse affetto Steve Jobs, il co-fondatore della Apple; se ci fate caso indossava sempre maglioni a collo alto.
Non manca nemmeno l’“Osmofobia”, cioè l’avversione per certi odori, che molte persone hanno sviluppato dopo aver perso gusto e olfatto a causa del Covid-19.
Fobie e paure sono raggruppate dalla Summercale per temi correlati: animali, consistenze materiche, isterie e panico di massa, corpo, oggetti inanimati, fine evolutivo, nuove tecnologie, alimenti, bevande, tatto, isolamento eccetera.

Non mancano paure legate alle altre persone, manie compulsive, terapia cognitiva comportamentale, numeri, parole, idee psicanalitiche, rumori, fissazioni e allucinazioni che per alcuni individui possono, anche a causa di traumi rimossi, diventare motivo di forte disturbo e alterazione.

Atlante delle fobie e delle manie. 99 ossessioni che ci rendono umani di Kate Summercale è un viaggio nei secoli, nella storia, nella mente del genere umano alla scoperta di quelle componenti esistenziali che terrorizzano e che, da sempre, gravitano attorno ad ogni uomo.