Aspettando il treno di mezzanotte
- Autore: Aldo Vetere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Aspettando il treno di mezzanotte di Aldo Vetere (Graus edizioni, 2019) è un racconto breve che coinvolge in pieno, fin dalle prime battute, il lettore, il quale, attraverso vicende narrate in una prosa non altisonante ma chiara, limpida, scorrevole, scopre man mano vicende oscure, che lo porteranno verso un finale a sorpresa. Ma più che la trama il racconto s’impone per quell’analisi psicologica sottile, che serpeggia dall’inizio alla fine e che richiede una lettura non superficiale, ma molto approfondita per arrivare a comprendere, ed è questa anche la bellezza dell’opera, quelli che sono gli aspetti più intimi di un personaggio chiuso in se stesso, apparentemente distaccato ma, in realtà, combattuto e come schiacciato dal peso del suo vissuto.
Il dualismo presente in lui, a cui fa da sfondo anche il duplice aspetto dell’acqua, in parte elemento purificatore, in parte elemento che copre o distrugge, viene trattato in maniera profonda, mentre la vicenda evolve verso un finale a sorpresa, a malapena intuibile, cui fa da sfondo una stazione buia, deserta, fredda, come può essere un animo pervaso dalla solitudine, schiacciato dal peso dei ricordi.
Bellissima la comparazione tra gli esseri umani e le foglie, secondo la citazione di una filastrocca di Trilussa:
“Ma dove ve ne andate, povere foglie gialle, come tante farfalle spensierate? Venite da lontano o da vicino? Da un bosco o da un giardino? E non sentite la malinconia del vento stesso che vi porta via?”
Con grande maestria Vetere ci presenta un personaggio dalle molteplici sfaccettature, nel quale si annidano segreti inconfessati e inconfessabili, che fanno di lui un uomo dalla condotta apparentemente irreprensibile ma immorale, che nasconde verità agghiaccianti, un personaggio tutto sommato umano, come ce ne potrebbero essere tanti.
La figura della madre si staglia come elemento determinante per un atteggiamento indolente o indifferente, se non addirittura ostile, mostrato dal figlio sin dalla prima infanzia. Bella e significativa la figura del padre, che nel dubbio, salva comunque il figlio per l’amore grande, incondizionato che ha per lui!
Il lettore farà un viaggio che lo lascerà sino alla fine col fiato sospeso, passando dall’incredulità all’orrore e perfino all’umana pietà, attraverso un’analisi condotta con mano abile, che mostra tra le righe motivazioni che potrebbero aver generato una condotta a dir poco biasimevole ma in un certo senso comprensibile.
Il testo, un monologo, offre buona materia di spunto per una recitazione a teatro, di tipo pirandelliano.
Aspettando il treno di mezzanotte
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