Politica ed economia

Siamo nell’Italia degli anni Settanta, anni in cui le Brigate Rosse iniziano quel percorso di sangue che culminerà con l’assassinio di Aldo Moro. Una storia vera. Il lato oscuro degli anni di piombo.

Il potere inutile dei giornalisti italiani - Un invito ai giornalisti italiani, sia della carta stampata che della televisione, sia di destra che di sinistra, a farsi un esame di coscienza, chiedendosi se quello che scrivono e dicono è il risultato delle loro personali opinioni politiche o se è un servizio ai cittadini: un giornalista serio non si lascia andare nè all’omertà, nè agli strilli.

In "I sovversivi. Morti impugnando un’arma" (Nuovi Equilibri, 2011), Pino Casamassima muove dalle vicende “esemplari” di alcuni militanti della Brigate Rosse e di Prima Linea. Storie ordinarie di stra-ordinaria violenza (“se entri nelle Brigate Rosse il meglio che puoi aspettarti è di finire in galera” veniva detto agli aspiranti brigatisti), raccolte e raccontate in pudicizia di stile, con il rispetto dovuto ai morti, compresi quelli morti dalla parte sbagliata.

Secondo la Arendt, che ci piaccia o no, la violenza nella maggior parte dei casi ottiene risultati: se Gandhi si fosse trovato di fronte a Hitler, alla fine avrebbe dovuto soccombere. Molti hanno preso atto di questa verità, “predicatori della violenza” tra i quali la Arendt pone anche Sartre, al quale non risparmia critiche...

Un feroce capomafia di Misilmeri, Momo Grasso, - scrive Camilleri - ogni anno interpretava la parte di Gesù nella rappresentazione popolare della Passione. Ci teneva tanto che soffiargli il ruolo poteva risultare letale. Eloquente esempio, questo, di come la religione, strumentalizzata dal potere, non può che fabbricare un universo di tenebre. Ecco, allora, profilarsi i modelli culturali d’una religiosità fatta di coreografia e di esteriorità, di idolatria e di superstizione.

Questo volume della fortunata collana ’La scienza e’ facile’ (Dedalo editore) si discosta parzialmente dai precedenti, essenzialmente per il livello superiore di complessità insita nei concetti presentati negli usuali cinquanta capitoletti. Protagonista il management...

L’autore affronta in cinquanta voci concise e chiarificatrici i fondamenti dell’economia, ne esplora i luoghi comuni (dalla «mano invisibile» di Adam Smith alla legge della domanda e dell’offerta e al «dilemma del prigioniero»). Un libro da leggere necessariamente, per capire meglio il mondo economico presente intorno a noi, che ogni giorno ci regala il rischio... di rimanere ’al verde’.

Riccardo Realfonzo, econonomista non schierato e progressista, riceve nel gennaio del 2009 l’incarico di assessore tecnico al bilancio del Comune di Napoli, in uno dei periodi più discussi e travagliati per l’amministrazione della città. La sua esperienza in un libro.

2011 - Libro piccolo, prezioso, potente, ai vertici, imprevedibilmente, delle classifiche settimanali. Una copertina rosso fuoco e un titolo che è un manifesto di intenti: "Indignatevi!"

In “Colti sul Fatto”, edito da Garzanti e in libreria da fine novembre 2010, la notizia la fa da padrona: la notizia che Travaglio ogni giorno ci
sbatte in faccia con garbo ed ironia sulla prima pagine del Fatto Quotidiano, il giornale senza padroni.