

Dal libro al libretto: come La Signora delle Camelie diventò La Traviata - I fedelissimi dell’opera lirica lo sanno perfettamente: Verdi e il suo librettista Francesco Maria Piave hanno ovviamente attinto alla trama de “La signora delle camelie” per la loro Traviata. Ma quali sono le evidente somiglianze? E in cosa differiscono?
La signora delle camelie: il romanzo di Alexandre Dumas
Dopo una relazione con una giovane cortigiana, lo scrittore francese Alexandre Dumas scrive “La signora delle camelie” nel 1848, storia d’amore e morte a forti tinte con immagini per l’epoca trasgressive, una tra tutte la descrizione realistica e puntigliosa dell’apertura della bara della povera Marguerite, la protagonista della storia, ormai defunta da qualche tempo.
Il narratore, che parla in prima persona, è uno spettatore ma anche attore della storia perché, dopo aver acquistato un libro appartenuto alla giovane cortigiana morta, viene in contatto con il suo ex amante Armand Duval e da questi ne conosce la storia: ragazza mantenuta da un ricco duca vive tra agi e trasgressioni finché l’amore del giovane Armand la convince a mutar vita. Quando il padre di lui intercede per la fine della relazione che nuocerebbe alla carriera del ragazzo e alla di lui sorella Marguerite, tra l’altro ammalata di tisi, lo lascia per poi finire i suoi giorni abbandonata da tutti, morendo alla sola presenza del medico e della fida domestica. Nella vicenda si distinguono quindi:
- Marguerite, signora delle camelie perché si appuntava una camelia bianca a indicare la disponibilità e una rossa per indicarne invece il contrario,
- Armand, che racconta la sua vicenda, giovane insicuro ma capace anche di violenti scatti di collera
- il narratore, pietoso e indulgente.
La Traviata, opera di Giuseppe Verdi
Impressionato dal romanzo, Giuseppe Verdi decise di portare la storia sulle scene in forma operistica coadiuvato dal librettista del tempo Francesco Maria Piave.
“La Traviata” viene rappresentata per la prima volta nel 1853, ma l’opera non ha affatto successo rivelandosi al contrario un fiasco clamoroso. Solo con rimaneggiamenti e differenti interpreti più adeguati al pathos della vicenda, ottiene poi quella fama immutata a dispetto del tempo.
A differenza del libro che parte con gli avvenimenti ormai conclusisi e inizia la narrazione con la tecnica analettica, l’opera si apre in medias res a casa della cortigiana qui denominata Violetta Valéry. A casa sua Violetta incontra il giovane Alfredo Germont che rimane subito colpito dal suo fascino. A differenza del romanzo, Violetta muore tra le braccia del suo amato.
Onde evitare le critiche dovute alla scabrosità della vicenda, Verdi decise in prima istanza di ambientare la vicenda non nella Parigi a lui contemporanea bensì nel Seicento.
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Verdi non ambientò la seconda ripresa della traviata del 1854 a teatro san benedetto nel 1600 ma nel 1700