Gianni Rodari è uno degli autori italiani più apprezzati di letteratura d’infanzia, perché ha saputo parlare ai bambini con il linguaggio unico della fantasia e dell’immaginazione, schiudendo così quel mistero che è l’infanzia ai grandi.
Il Natale secondo Gianni Rodari
Rodari è il papà di una serie di racconti per l’infanzia, ma anche di filastrocche e poesie per bambini molte delle quali dedicate proprio al Natale, la festa più attesa dai piccoli.
“Non ho che auguri da regalare, di auguri ne ho tanti” scrive l’autore in una delle sue poesie natalizie più belle, in cui parla di un Natale solidale fatto di “miracoli e auguri”.
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Molte di queste rime sono contenute nel libro Filastrocche in cielo e in terra, pubblicato nel 1960 da Einaudi.
Nelle prime poesie, scritte negli anni ’50, Rodari parla a un’Italia povera nella quale un regalo sotto l’albero si paga un prezzo salato e ricevere un dono nel giorno di Natale è considerato il vero miracolo. Il poeta mostra il volto di un Natale che non è uguale per tutti, e quindi educa lo sguardo a considerare una maggiore giustizia sociale.
Nelle poesie successive (anni ’70-’80) Rodari parla del progresso, dovuto al boom economico, che inevitabilmente ha influenzato il modo di vivere il Natale.
Le rime di Rodari parlano anche un linguaggio civile, sociale, politico, intendono veicolare dei precisi messaggi morali educando i bambini a essere persone e cittadini responsabili.
L’autore, tra l’altro anche rinomato pedagogista, denominava scherzosamente le sue poesie dei “giocattoli”, ma in realtà sapeva bene che la sua poesia aveva il compito di insegnare e di educare i bambini a un pensiero critico e consapevole, doveva essere anzitutto un esercizio di libertà.
Non importa se usciti da scuola non faranno più poesie: certo, è più facile che conservino il bisogno di poesia; in ogni caso la poesia sarà stata per loro un esercizio di libertà, un’educazione alla libertà i cui frutti dureranno a lungo.
Dopo questa breve introduzione scopriamo insieme le più belle poesie di Natale di Gianni Rodari, da leggere e recitare insieme ai bambini durante queste feste natalizie.
Il magico Natale di Gianni Rodari
S‘io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock ’n roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
L’albero dei poveri di Gianni Rodari
Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi del pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavalo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.
Ogni anno ritorna di Gianni Rodari
Ritorna ogni anno, arriva puntuale
con il suo sacco Babbo Natale:
nel vecchio sacco ogni anno trovi
tesori vecchi e tesori nuovi.C’è l’orsacchiotto giallo di stoffa,
che ballonzola con aria goffa;
c’è il cavalluccio di cartapesta
che galoppa e scrolla la testa;
e in fondo al sacco, tra noci e confetti,
la bambolina che strizza gli occhietti.Ma Babbo Natale sa che adesso
anche ai giocattoli piace il progresso:
al giorno d’oggi le bambole han fretta,
vanno in auto o in bicicletta.
Nel vecchio sacco pieno di doni
ci sono ogni anno nuove invenzioni.Io del progresso non mi lamento
anzi, vi dico, ne son contento.
Il pianeta degli alberi di Natale di Gianni Rodari
Dove sono i bambini che non hanno
l’albero di Natale
con la neve d’argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
presto, presto adunata, si va
sul Pianeta degli alberi di natale,
io so dove sta. Che strano, beato Pianeta…
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l’ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d’argento
che si dondola al vento.In piazza c’e’ il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
Ti fa l’inchino e dice:"Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore…" Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s’intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c’è. Un bel Pianeta davvero
Anche se qualcuno insiste
A dire che non esiste…
Ebbene, se non esiste, esisterà:
che differenza fa?
Sulla neve di Gianni Rodari
D’inverno, quando cade
la neve e imbianca il prato
e nasconde le strade
sotto il manto gelato,
ai bimbi, avventurieri
dal cuore senza paura,
non servono sentieri
per tentar l’avventura:
marciano arditi dove
la nevicata è intatta
aprendo strade nuove
nel deserto d’ovatta.
(Ma l’orme dei piedini
la neve serberà
per guidare i bambini
a casa, quando mamma chiamerà…
L’abete di Natale di Gianni Rodari
Chi abita sull’abete
tra i doni e le comete?
C’ è un Babbo Natale
alto quanto un ditale.
Ci sono i sette nani,
gli indiani, i marziani.
Ci ha fatto il suo nido
perfino Mignolino.
C’è posto per tutti,
per tutti c’è un lumino
e tanta pace per chi la vuole
per chi sa che la pace
scalda anche più del sole.
Il pellerossa del presepe di Gianni Rodari
Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i Magi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro Seduto:
torna presto da dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente.
O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.
Lo zampognaro di Gianni Rodari
Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”. Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”. Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone? “Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”. Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente; se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
Proprio con l’augurio che il giorno di Natale possa durare tutto l’anno chiudiamo la nostra rassegna di poesie natalizie di Gianni Rodari.
Qual è la vostra preferita? Scrivetecelo nei commenti.
E Buon Natale!
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