Papa Francesco. Come l’ho conosciuto io di Lucio Brunelli

Papa Francesco. Come l’ho conosciuto io (San Paolo Edizioni, 2020) di Lucio Brunelli è un diario di ricordi basato su colloqui, lettere e telefonate, da cui traspare una straordinaria e delicata storia di amicizia tra il giornalista vaticanista e il pontefice argentino.

“La prima volta che sentii parlare di lui fu nella primavera del 2001, durante la cena con un amico uruguayano in una pizzeria vicino San Pietro. “A Buenos Aires”, disse Guzman Carriquiry, “c’è un nuovo cardinale che vive come un monaco, non ha né autista né macchina, si muove con i mezzi pubblici”.

Il giornalista e vaticanista del Tg2 Brunelli dichiara:

“Apprendevo da Guzman che questo cardinale si alzava alle 4.30 per pregare, quando era ancora buio ed era amico dei parroci delle villas miserias, le baraccopoli della capitale dove il sole del buon Dio ora dava i suoi raggi”.

Brunelli, che aveva seguito molteplici viaggi apostolici all’estero e realizzato interviste a personalità di grande rilievo, ascoltava incuriosito e quasi incredulo. Da vent’anni, come giornalista, si occupava di informazione religiosa e “un cardinale così non l’avevo mai incontrato”.

Il suo fiuto gli suggeriva che sarebbe stato molto interessante intervistarlo, realizzando un documentario per la televisione, seguendo passo passo le giornate di questo porporato atipico. Il suo commensale gli aveva risposto che il cardinale non cercava pubblicità, non aveva mai rilasciato interviste e nemmeno guardava la televisione.

Mentre, nel mese di ottobre del 2005, Bergoglio si trovava a Roma per partecipare a un Sinodo mondiale dei vescovi sull’Eucaristia, il futuro Papa era stato invitato a cena dal giornalista Gianni Valente, che aveva esteso l’invito anche al collega e amico Brunelli. Quella sera, così, il vaticanista del Tg2 aveva conosciuto un uomo, vestito con il clergyman, che parlava con un tono di voce basso e pacato e mangiava con gusto, ma poco.
A Brunelli il cardinale Bergoglio era sembrato “timido e assai poco egocentrico”.

Altri incontri sarebbero avvenuti lasciando un segno indelebile nella memoria e nell’anima di Lucio Brunelli. Nell’introduzione al sentito volume, l’autore scrive:

“Questo libro non doveva essere un libro. Doveva essere un diario dei miei ricordi personali di Papa Francesco da condividere con figli, parenti e amici. Un lascito di memoria da predisporre in tempo, prima di perderla, la memoria.”

A fargli cambiare idea, sono stati alcuni amici, che l’hanno convinto a pubblicare Papa Francesco. Come l’ho conosciuto io così com’era.

“Farà bene a chi lo legge, mi dicono”.

L’affermazione trova pieno e unanime accordo, perché scoprire episodi inediti di Jorge Mario Bergoglio, che mostrano la sua grande umanità e carità verso i più deboli, non può che fare bene al cuore di ognuno, credente e non credente.

"“Puoi pregare per me? Lo farai, Lucio?” - mi disse il cardinale Bergoglio -. Rivedo il suo sguardo mite, di attesa. Infine, balbettai qualcosa, che sì, avrei pregato per lui".