Il mondo della cultura dà l’addio a Gaia Servadio, giornalista, scrittrice, saggista e artista morta a Roma lo scorso 20 agosto, mancata a 83 anni. Nata a Padova nel 1938 da padre ebreo e madre di famiglia cattolica siciliana, da più di mezzo secolo viveva a Londra, dove nella sua casa di Chelsea, stracolma di volumi, aveva riunito intorno a sé un cenacolo culturale incontrando e frequentando personaggi del calibro di Bernardo Bertolucci, Claudio Abbado, Philip Roth, Denis Mack Smith, Antonia Fraser, Isaiah Berlin, Vittorio e Camilla Adami, Inge Feltrinelli e John Pope-Hennessy. Era stata sposata due volte, dal 1961 al 1989 con lo storico britannico William Mostyn-Owen, dal quale matrimonio sono nati tre figli, Owen, Allegra (erede del fascino e della bellezza della madre, diventata la prima moglie dell’attuale primo ministro Boris Johnson, e Orlando. Il secondo marito di Gaia Servadio era Hugh Myddelton Biddulph, aristocratico gallese.
Gaia Servadio: uno spirito poliedrico
Giornalista, saggista e biografa apprezzata, è stata autrice di 37 libri tradotti in varie lingue, tra romanzi, saggi e biografie, il primo dei quali, il romanzo satirico Tanto gentile e tanto onesta (Feltrinelli 1967), 12 edizioni, tradotto in 8 lingue. Ricordiamo Un’infanzia diversa (Rizzoli 1988) e l’autobiografia Raccogliamo le vele (Feltrinelli 2014).
Gaia Servadio ha collaborato con “Il Mondo” di Mario Pannunzio e in seguito con “La Stampa”, la BBC e la Rai. Il 6 settembre 1997 aveva commentato con Giulio Borrelli e Paolo Frajese la diretta di Rai1 del funerale di Lady Diana. Per anni ha scritto per le pagine culturali del "Corriere della Sera", del "Daily Telegraph" britannico ed è stata co-realizzatrice di documentari sia per la Rai sia per la BBC: su Giuseppe Verdi, la mafia, le dighe in Turchia. Da giornalista aveva seguito la Guerra del Kippur in Israele e trascorso un periodo a Mosca. Inoltre è stata vice-presidente della stampa estera a Londra, vice-presidente del FAI-UK.
Spirito poliedrico, Servadio ha inoltre organizzato il Festival Malher, Vienna and the Twentieth Century (Londra, 1985-86) con Claudio Abbado e il Damascus Year of Culture Festival (2008). Ha lavorato per Hanz Werner Henze ne Gli Amici della Musica di Montepulciano e per il Teatro Massimo di Palermo, è stata nell’esecutivo della London Symphony, ha organizzato la Settimana Verdiana per l’Ambasciata Italiana a Londra. Infine, sempre per l’Ambasciata Italiana, ha organizzato la parte musicale per le celebrazioni del 150º anniversario dell’Unità d’Italia.
Gaia Servadio è stata insignita del titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica dal presidente Sandro Pertini e di quello di Commendatore dal presidente Giorgio Napolitano.
Le opere più recenti di Gaia Servadio
Tra le sue opere più recenti citiamo Mozia. Fenici in Sicilia (Feltrinelli 2018), L’italiano più famoso del mondo, vita e avventure di Giovanni Battista Belzoni (Bompiani 2018), Didone Regina (Frassinelli 2017) e I viaggi di Dio (Feltrinelli 2016). L’ultima opera letteraria di Gaia Servadio, fieramente anti Brexit, è stata Giudei (Bompiani 2021), un romanzo con molti riferimenti alla sua esperienza personale e a quella della sua famiglia. Come aveva raccontato la scrittrice in un’intervista prima dell’uscita del volume:
“È la storia di tre generazioni che inizia con un fatto realmente accaduto di cui sono testimoni Aaron e Samuele, i miei due protagonisti, cugini e amici: l’incidente d’auto di Giacomo Puccini. Il 25 febbraio del 1903, mentre rientrava da Lucca a Torre del Lago a bordo della sua auto insieme a Elvira e al figlio Tonio, il suo autista imboccò una curva troppo velocemente e perse il controllo. L’auto uscì di strada e a causa di quell’incidente Puccini fu costretto a stare a letto per mesi e la sua Madama Butterfly, allora in gestazione, subì un forte rallentamento. Da lì parte il mio racconto di finzione che segue la storia italiana con molte critiche”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: È morta Gaia Servadio: addio a una delle scrittrici italiane più celebri in Inghilterra
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