Tanto gentile e tanto onesta di Gaia Servadio

"Tanto gentile e tanto onesta" di Gaia Servadio, romanzo rifiutato da ben dodici editori e infine pubblicato da Feltrinelli nel 1967, bestseller mondiale tradotto in sedici lingue ritorna nelle librerie grazie alla collana Bittersweet della Sonzogno diretta da Irene Bignardi.

Questo romanzo postmoderno, ritenuto un capolavoro non compreso della letteratura italiana, scritto da una poliedrica artista che si divide tra Londra e l’Italia, racconta la storia di Melinda Publishing, figlia dell’editore Abramo Publishing, che ebbe sette mariti, ne accoppò un paio, organizzò con la complicità del primo ministro d’Inghilterra la più grande rapina al treno che si fosse mai vista e per diletto fece la killer per conto di una misteriosa organizzazione di controspionaggio. Gaia Servadia ci racconta la storia di Melinda partendo dall’età di tredici anni quando la ragazzina appena adolescente viene affidata alle cure di un famoso psicoanalista inglese, il professor Hochtensteil, il quale, prima di litigare con il maestro, era stato il migliore allievo di Freud. La ragazzina è finita sul lettino per aver amoreggiato col fratello e, soprattutto, per aver sedotto il padre, Abramo Publishing, importante editore inglese. Non contenta, Melinda affinerà le proprie arti sensuali, oltre che nel salotto letterario di casa sua, tra cene raffinate e ospiti eleganti, proprio sul lettino terapeutico. Incoraggiata da un simile debutto, Melinda si immerge nella “swinging London”, dove perfeziona la propria educazione sentimentale. Poi, con un invidiabile bagaglio di esperienza, comincia a sposarsi e divorziare per ben sette volte, diventa duchessa, fa carriera politica, viene assoldata come spia, organizza la più grande rapina ad un treno inglese, attraversa il globo terracqueo, fonda la prima banca del seme in Marocco (esclusivamente di premi Nobel) e finisce in URSS, dove accetta di imbarcarsi su un’astronave come prima donna a essere lanciata sulla luna.

Il percorso folle e spregiudicato di questa eroina tra i miti, i tic, i tabù e le rivoluzioni degli anni Sessanta raccontati in un susseguirsi di scene dal taglio cinematografico e a modo di personali confessioni non tardò ad affermarsi come uno dei romanzi più comici del Novecento.