

Abbiamo tutti cominciato a leggere e il primo libro, come il primo amore, non si scorda mai: può allontanare dalla lettura per tutta la vita o fare di essa la ragione della propria esistenza, ma rimane un’esperienza indimenticabile.


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Il primo libro di cui ho memoria mi fu regalato quando avevo sette anni. Si trattava di Favole favolose di Carlo Gozzi, edizione ridotta per ragazzi delle fiabe teatrali dello scrittore veneziano. Aveva belle illustrazioni in cui i personaggi di paesi lontani vestivano come nella Venezia del 1700. Damine e cicisbei rallegravano la mia immaginazione di bambina.
E le storie erano allegre e ingegnose come Le tre melarance, dove complicati arnesi conducevano alla liberazione dal male e all’amore.
Ma questo non fu il solo libro a condizionare la mia esperienza di lettrice, al contrario. Ce ne furono altri legati a una casa editrice benemerita come la Malipiero, fucina di autori per ragazzi e di classici opportunamente ridotti secondo il modo di pensare dell’epoca oltre a storie sentimentali per ragazze.


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Dei classici ricordo:
- come uno dei primi letti da me La capanna dello zio Tom che mi fece piangere con la descrizione della morte di Eva e la fine del povero Tom,
- Piccole donne con i seguiti, emblema di una generazione di bambine,
- Dickens con Oliver Twist e David Copperfield con relativa commozione e coraggio con le loro storie di orfani che dovevano cavarsela nel mondo dominato dagli adulti e dal denaro, ma anche lo splendido romanzo storico Le due città, vicenda intrigante e misteriosa di personaggi alle prese con le loro vicende personali e con la Rivoluzione francese che avrebbe cambiato la Storia.
I libri per adolescenti negli anni Settanta
Molto interessanti erano anche le storie di adolescenti ambientate negli anni Settanta (i giovani, credeteci, erano tanti e tutti li amavano) come:
- Gioia di vivere,
- Quelli della 3C,
- Madalè,
- Una ragazza tra le spie,
che avevano la caratteristica di una protagonista femminile, una ragazza dai sedici ai venti anni, forte e determinata a viaggiare, a esplorare il mondo, vivere la vita senza farsi calpestare dagli uomini.
Anche se le storie erano debitamente censurate, si capivano bene i problemi che dovevano affrontare le ragazze nel mondo in un contesto non rassicurante.
La Storia era ai margini, ma non concedeva sconti a nessuno eppure le persone sembrava avessero più coraggio nell’affrontare la vita e nello sperare nel futuro. La paura c’era ma era ben nascosta.
E l’amore? Era importante e raccontato in modo allusivo e poco realistico, ma si cominciava a capire come fosse importante cercare se stessi e che alla base di tutto doveva esserci il rispetto per la persona amata.
Erano esplorati i temi dei rapporti tra genitori e figli visti in modo diverso da ora poiché l’autorità dei genitori era sfidata dai ragazzi e dalle ragazze ma gli adulti non cedevano.
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Fu un periodo magico quello delle prime letture. Verso i 14 anni i miei interessi cambiarono e questi libri li riposi in soffitta dando addio alla mia infanzia. E voi che libri avete letto da bambini e adolescenti?

Recensione del libro
Che dice la pioggerellina di marzo
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dal primo libro di favole ai libri per ragazzi: le letture degli anni ’60 e ’70
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