Oggi è Halloween! Tra chi si prepara a sfoderare miti e leggende da leggere e chi si prepara a vestirsi da zombie, magari ispirati ai capolavori letterari di ogni tempo, non possono certo mancare le poesie a tema. Dedicarsi alla lettura di poesie, fiabe e storie paurose quanto basta, magari alla sola luce di una candela, è un modo semplice per passare la serata di Halloween con i bambini, senza grandi pretese di feste o travestimenti.
Figure che sempre affascinano, tra mostri e vampiri, sono le streghe, donne misteriose che usano la magia per azioni malvagie. Le poesie a tema non mancano, ma c’è una perla italiana che potresti non conoscere ed è tutta da leggere: la poesia Le streghe di Giovanni Giudici.
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Il poeta Giovanni Giudici è stato anche giornalista e scrittore. Scomparso nel 2011, l’autore è stato una delle penne più prolifiche dagli anni Cinquanta. La sua raccolta di poesie I versi della vita potrebbe essere ancora oggi una perla per i collezionisti. Pubblicata in Scarabattole (Mondadori, 1989), la poesia Le streghe è adatta per la serata di Halloween, per smorzare la paura dei più piccoli e non finire davvero in una notte di incubi, per i bambini e per i genitori.
“Le streghe”: testo della poesia
Per chi ci crede e chi non ci crede
parleremo delle streghe.
Dice la gente che sono vecchie
con i pidocchi fin dentro le orecchie,
con gli occhi storti e affumicati,
con i vestiti sporchi e stracciati.
Vivono dentro castelli in rovina
con gli uccellacci di rapina:
perché gufi e barbagianni
son delle streghe gli eterni compagni…Durante il giorno stan chiotte chiotte
aspettando che faccia notte.
Ma quando è buio vispe e allegre
spiccano il volo le brutte streghe:
vanno a cavallo delle scope,
corrono come milioni di ruote.
Passano monti, passan pianure,
passano buchi di serrature;
bevono il latte dei pipistrelli,
di ragnatele hanno i capelli,
e pili dei ladri e degli assassini
vogliono fare paura ai bambini!Cosa! Ti dicono se fai i capricci
e a far la nanna se non ti spicci.
Ma io t’insegno il modo sicuro
per inchiodare la strega al muro;
e ti spiego come fare
a ruzzolarla giù per le scale.
Se la senti che sta arrivando
non devi piangere tremando;
se cerca di farti un dispetto
non rannicchiarti nel tuo letto;
e se ti fa il solletico ai piedi
dille: – Stupida cosa ti credi?
Falle in faccia una gran risata
e la strega sarà spacciata.Questo è il sugo dell’avventura:
la paura è di chi ha paura.Tu falle solo «coccodé»
e ogni strega ha paura di te.
Pazza di rabbia e di spavento
se ne scappa via come il vento,
via lontano per mai più tornare:
e tu puoi andartene a russare.
Analisi della poesia di Giovanni Giudici
Le streghe sono tra le antagoniste di tantissime fiabe, in cui si dimostrano pericolose per i bambini, basti pensare ad Hansel and Gretel. Per Giudici, però, non c’è da aver paura di loro, anzi. La poesia è una sorta di guida su come affrontare una strega: come si presenta, come le streghe pensano di spaventare i bambini e come affrontarle. La paura scompare e lascia il posto alle risate.
Leggere questa poesia è un ottimo modo per passare la serata di Halloween in allegria: spaventosa, sì, ma non abbastanza per causare incubi o passare notti insonni, come è giusto che sia quando si è piccoli. La frase la paura è di chi ha paura potrà essere usata e richiamata dai genitori non solo nella notte di Halloween ma anche durante tutto l’anno, per aiutare ad esorcizzare la paura che assale i bambini prima di addormentarsi o al buio.
Dal punto di vista metrico, nella poesia si identificano diverse figure retoriche. La similitudine crea un paragone diretto in “corrono come milioni di ruote” o “se ne scappa via come il vento”. L’anafora rafforza alcuni concetti attraverso la ripetizione di parole all’inizio dei versi, come si vede in “Passano monti, passan pianure, passano buchi di serrature”. La personificazione attribuisce invece qualità umane a elementi inanimati, descrivendo gufi e barbagianni come “eterni compagni” delle streghe. Poi ci sono le rime baciate, perfette per dare musicalità quando la poesia riguarda i più piccoli.
Il testo presenta anche altri artifici stilistici. L’enjambement spezza il senso logico di una frase tra due versi in “e ti spiego come fare a ruzzolarla giù per le scale”, per creare un effetto di sospensione. L’antitesi contrappone concetti opposti per evidenziare un contrasto, come nella descrizione delle streghe che “Durante il giorno stan chiotte chiotte aspettando che faccia notte”. Una metafora sostituisce un termine con un altro per analogia, come in “pili dei ladri e degli assassini” per indicare capelli spaventosi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Le streghe”, la poesia di Giovanni Giudici per vincere la paura, anche ad Halloween
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Complimenti a Giovanni Giudice per la poesia, molto divertente, ma la paura secondo me si vince con la fede in Dio <3 Spero di non aver offeso nessuno. Buona Festa dei Santi e buona giornata a tutti e grazie per i vostri articoli pieni di cultura <3