

Fan di Elena Ferrante a raccolta. Non ci siamo ancora ripresi dal clamoroso finale di stagione de L’amica geniale 3 che già arriva un altro capolavoro a scuoterci.
Si tratta de La figlia oscura l’adattamento cinematografico di Maggie Gyllenhaal dell’omonimo romanzo ferrantiano pubblicato da edizioni E/O nel 2006. Siete pronti a correre al cinema? Il film sarà distribuito nelle sale italiane a partire da oggi 7 aprile.

Recensione del libro
La figlia oscura
di Elena Ferrante
Come se non bastasse la proverbiale fama dell’autrice e l’acclamato esordio alla regia di Gyllenhaal, la pellicola si avvale anche di un cast d’eccezione: l’attrice premio Oscar Olivia Colman, la candidata all’Oscar Jessie Buckley, Dakota Johnson e Alba Rohrwacher.
La figlia oscura, è stato candidato a tre premi Oscar - tra cui uno alla Colman come miglior attrice protagonista - e osannato dalla critica, sembra essere un successo annunciato.
La pellicola ha già conquistato la giuria della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, vincendo il premio per la Miglior sceneggiatura non originale. La figlia oscura ha inoltre trionfato come Miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura ai recenti Independent Spirit Awards.
In attesa di vedere nelle sale La figlia oscura scopriamo trama e trailer italiano del film. E un approfondimento sul libro per chi vuole saperne di più.
La figlia oscura: la trama
Durante una vacanza al mare in solitaria, Leda (Olivia Colman, Ndr), una professoressa universitaria di mezza età, rimane affascinata e rapita da una giovane madre e dalla sua figlioletta mentre le osserva sulla spiaggia.
Turbata dal loro irresistibile rapporto, Leda è sopraffatta da un turbine di ricordi che le riporta i sentimenti di terrore, confusione e insicurezza provati nelle prime fasi della maternità. Un gesto impulsivo sconvolge Leda e la proietta nel labirinto oscuro della propria mente costringendola ad affrontare le proprie scelte passate e, soprattutto, le loro conseguenze.
Il riconoscimento speculare nella figura di Nina (Dakota Johnson Ndr), la ragazza napoletana incontrata in spiaggia, spingerà Leda a cercare di cercare di fare della vita della giovane una replica della sua. Nel tentativo di salvare Nina da una relazione che giudica tossica e dannosa Leda si troverà a rivalutare tutta la propria vita e, in particolar modo, le decisioni da lei stessa compiute come moglie e madre.
La donna in particolare riflette su quali siano state le conseguenze delle sue scelte per la famiglia e si ritrova cosi immersa in un viaggio nei meandri della propria mente, che la costringe ad affrontare il suo passato e capire davvero quale sia il suo rapporto con la maternità. Un’esperienza difficile, trasformativa, cangiante che può rivelarsi profondamente diversa per ogni donna.
La figlia oscura: il libro


Gli amanti della saga de L’amica geniale troveranno molti punti di contatto tra la tetralogia ferrantiana e l’opera precedente, La figlia oscura per l’appunto.
Come non vedere in Leda, e nel suo misterioso passato che emerge tramite una serie di flashback, un riflesso di quella che è la vita adulta - di moglie e di madre - di Elena Greco?
Sono molte le tematiche che collegano i due libri mostrando la forte impronta autoriale della scrittrice. Viene da pensare che Ferrante abbia fatto appello allo stesso bagaglio autobiografico di esperienze e di ricordi nella scrittura dei suoi romanzi.
Anche ne La figlia oscura torna infatti la “bambola”, argomento iniziatico nel primo capitolo de L’amica geniale, ed eterno oggetto di contesa. Il mistero del no-sense si accompagna al tema del doppio: così come Elena si rispecchia in Lila, così Leda si riflette nella giovane Nina nella quale coglie un’immagine distorta e irraggiungibile di se stessa.
Difficile non vedere in Bianca e Marta, le figlie ormai adulte di Leda, un pallido riflesso di Adele ed Elsa, le figlie di Elena. Un gioco di intrecci annoda il romanzo del 2006 alla saga successiva proiettandoci nel cuore dell’officina letteraria - o forse, nella Frantumaglia - della Ferrante scrittrice che sembra lottare sempre contro gli stessi demoni affrontandoli a colpi di parole.
La bambola ancora una volta richiama suggestioni oniriche e presenze ancestrali, desideri e sogni, ambizioni e paure in un simbolismo neppure troppo occulto. Ne La figlia oscura la vediamo addirittura nella copertina del libro che le restituisce la meritata centralità che acquisisce nell’intera vicenda.
In questo libro troviamo forse una Elena Ferrante prima del fenomeno Ferrante, ma i temi, gli incubi, le ossessioni e i nodi impossibili da sciogliere sono innegabilmente i suoi. Sua è la frantumaglia che compone le nevrosi e le smarginature dei personaggi.
Ancora una volta la Ferrante ci parla di maternità, ma di una maternità distorta e complessa che mette in discussione la donna e non la onora.
Segue un finale perturbante, al quale l’autrice della saga de L’amica geniale ci ha ormai abituato, lasciandoci molti dubbi e poche risposte.
La figlia oscura: il trailer italiano
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La figlia oscura” di Elena Ferrante da oggi nelle sale: trama, trailer e curiosità
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