Il 19 maggio del 1953 una lettera viene consegnata alla sede torinese dell’Einaudi. È indirizzata a un giovane Italo Calvino che nella casa editrice ricopre il ruolo di funzionario. A firmarla è un quasi coetaneo Leonardo Sciascia, che chiede l’invio di un libro da recensire e lo invita a collaborare con la rivista Galleria. Ottiene entrambe le cose e molto di più: getta le basi di un’amicizia profonda che, fondata su solide basi letterarie e umane, durerà per tre decenni, scanditi da uno scambio epistolare fittissimo e regolare: 145 tra lettere, biglietti, cartoline e telegrammi raccolti da Mario Barenghi e Paolo Squillacioti in L’Illuminismo mio e tuo. Carteggio 1953-1985, edito da Mondadori nel 2023.
Nell’anniversario di Italo Calvino (il 15 ottobre si celebrano i 100 anni dalla nascita) è bello e utile ricordare un altro compleanno: quello di una grande amicizia, interrotta solo dalla morte dell’autore delle Lezioni Americane.
Lo scambio epistolare tra Calvino e Sciascia
Link affiliato
Le lettere raccontano un dialogo mai interrotto tra Torino e la Sicilia, fatto di stima e rispetto reciproco tra due spiriti affini. Ad accomunarli è l’amore condiviso per la letteratura, il piacere di confrontare idee, pareri, a volte difficoltà. E lo scambio sincero di complimenti e suggerimenti che favorisce la crescita di entrambi e si rispecchia nelle opere. Un esempio di collaborazione scevra da invidie, sempre generosa.
Calvino sprona Sciascia, lo promuove in Einaudi e lo incoraggia nel percorso creativo. I due si intendono e neppure i grandi cambiamenti in atto sulla scena politica degli anni ’70, con le inevitabili divergenze di opinione che ne derivano, li allontanano.
Lo stesso Calvino, esaminando una raccolta delle lettere su richiesta della rivista francese L’Arc, dirà:
Rileggendo questo epistolario, mi ritrovo di fronte come a un mio diario che si svolge attraverso il confronto con l’opera d’un autore amico.
E Sciascia non è da meno. Durante un’intervista a proposito dell’autore de Il sentiero dei nidi di ragno commenta:
Calvino è uno scrittore che mi piace molto. Io lo amo molto, Calvino.
Il barone rampante di Calvino: la recensione di Sciascia
Nelle lettere parlano di tutto: di scrittura e di libri da recensire, ovviamente, ma anche di politica e attualità. E delle loro opere che scandiscono il passare del tempo.
Nel 1957 Il barone rampante è per Sciascia
Bellissima, incantevole lettura.
E Calvino è entusiasta della recensione che l’amico ne fa sulla rivista Ponte, tanto da portarla ad esempio ad altri critici.
Il tuo articolo è il più bello che il Barone abbia avuto, e uno dei più belli che mai abbia avuto io. Mi sembra d’avere in te l’ottimo dei lettori.
Il fatto di essere compreso da qualcuno che si sente affine, per cui si nutre ammirazione, è fonte di evidente soddisfazione.
Il giorno della civetta di Sciascia: la recensione di Calvino
Calvino ricambia nel 1960 con l’uscita de Il giorno della civetta:
Sai fare qualcosa che nessuno sa fare in Italia: il racconto documentario, su di un problema, dando una compiuta informazione su questo problema, con vivezza visiva, finezza letteraria, abilità, scrittura sorvegliatissima, gusto saggistico quel tanto che ci vuole e non più, colore locale quel tanto che ci vuole e non più, inquadramento storico e nazionale e di tutto il mondo intorno che ti salva dal ristretto regionalismo, e un polso morale che non viene mai meno. Si legge di un fiato.
Forse la migliore definizione della poetica e della personalità di Sciascia che, grato, risponde a breve giro di posta:
tu sei il primo lettore, e il migliore che si possa desiderare.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Calvino e Sciascia: un’amicizia in 145 lettere, ora raccolte in un libro Mondadori
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Italo Calvino Leonardo Sciascia Mondadori Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento