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Recensioni di libri

Visti & Scritti di Ferdinando Scianna

Trecentocinquanta volti, foto in bianco e nero con ampie didascalie, un’autobiografia, “una piazza gremita di persone attraverso le quali ho vissuto la vita”. Le foto di Scianna vanno da quelle scattate da ragazzo a quelle in cui è già famoso, negli scritti racconta aneddoti sulle persone rappresentate o cosa abbia significato per lui quell’incontro, mostrando grande maestria come fotografo e narratore.

Francesca Ferraro
Francesca Ferraro Pubblicato il 09-09-2015

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Visti & Scritti

Visti & Scritti

  • Autore: Ferdinando Scianna
  • Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2014

Scheda e prezzo libro:

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Visti & Scritti è un libro fatto di immagini fotografiche in bianco e nero e ampie didascalie che le accompagnano, spiegano, divagano sul tema della fotografia, sui ritratti e su ciò che, al di là del visibile, esse rappresentano. È, in fondo, un libro autobiografico, in cui Ferdinando Scianna racconta se stesso, ciò che il suo sguardo attento è capace di catturare, percepire, riferire, di una persona. Ferdinando Scianna ha iniziato la sua attività di fotografo in erba a Bagheria, sua città natale, e deve il lancio come fotografo al volume realizzato con Sciascia sulle feste religiose in Sicilia. Scianna racconta la sua vita attraverso le centinaia di persone che ha conosciuto, rappresentato, oltre trecentocinquanta in questo volume. Scrive proprio Ferdinando Scianna stesso:

“Mi capitava ogni tanto di sognare che entravo in una piazza e in quella piazza, gremita, scoprivo che c’erano le persone, attraverso le quali ho vissuto la vita. I vivi, i morti, i miei cari, gli amici, i tanti maestri, e in tutti mi riconoscevo, tutti mi suscitavano ricordi, emozioni, pensieri. Un sogno felice. Quella piazza è diventata questo libro. Sono tanti, ma molto più numerosi sono quelli che non ci sono. In un certo senso ci sono tutti, li ringrazio.”

E in questa piazza troviamo molte persone famose, attori, registi, politici, cantanti, pittori e artisti in generale, ma anche persone comuni, dalle quali Scianna è attratto, come i gemelli, rilevando interesse per il “doppio”, visto anche con le foto in cui i soggetti sono rappresentati riflessi allo specchio, gli zingari, gli amici dell’adolescenza. Con l’obiettivo fotografico Scianna va al di là della semplice rappresentazione, è capace di cogliere e riassumere l’intera esistenza di un individuo, così come fa del ritratto della madre rappresentando con un’immagine ciò che lui stesso, mutuando Roland Barthes, chiama entelechia.
Scianna è stato il primo grande fotografo italiano a entrare nella prestigiosa agenzia fotografica Magnum, grazie all’amicizia con Henry Cartier Bresson, e dai testi appaiono inevitabili riflessioni intellettuali nate dalle frequentazioni compiute con le prestigiose persone rappresentate e che ha conosciuto lavorando in molte parti del mondo, come reporter, per l’Europeo, come fotografo di moda, per Dolce & Gabbana, come amico di tanti intellettuali e artisti. Sono rappresentati, tra gli altri: il Dalai Lama, Giovanni Paolo II, Sartre, Borges, Montale, Picasso, Calvino, Brandi, Burri, Alberto Sordi, Mitterand, Leonardo Sciascia, Paolo Sorrentino, i Beatles, ecc. Il potente cardinale Ruffini è bollato come «autentico viceré di Sicilia, viceré politico, più che religioso». Così Scianna completa con il racconto di cosa rappresenti quell’immagine, quale sia il suo rapporto con il soggetto e cosa rappresenti per lui stesso, quale il senso di quella foto. E la luce nella foto genera, come il sole della sua Sicilia, profonde e talvolta inquietanti ombre, che diventano negli scritti sintesi mirabile che dice tutto di un personaggio, di un’immagine.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Visti & Scritti

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