

Viaggiatrici. Storie di donne che vanno dove vogliono
- Autore: Maria Carla Martino
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2010
Maria Carla Martino, docente di Letteratura inglese ed esperta di narrativa femminile vittoriana, ci offre un dono prezioso, un saggio di letteratura di genere intitolato “Viaggiatrici. Storie di donne che vanno dove vogliono” (XL Edizioni, 2010). Il saggio si divide in due parti, dedicate rispettivamente all’Ottocento e al Novecento.
Tra le viaggiatrici dell’Ottocento troviamo Emily Lowe, Julia Kavanagh, Marianne North, Emily Birchall, Emelia Russell Gurney, Margaret Fountaine e Frances Elliot Minto. Tra quelle del Novecento, invece, Norma Lorimer, Margaret Campbell, Margaret Philip, Isabel Emerson, Nevill Jackson e Alec Tweedie. Cosa hanno in comune tutte queste donne? Innanzitutto, il coraggio di mettersi alla prova, di intraprendere un viaggio che, per loro e per ovvi motivi, è una sfida, un’avventura, la realizzazione di un sogno. Maria Carla Martino - che già aveva esplorato la letteratura odeporica maschile in un suo precedente libro, “Viaggiatori inglesi in Sicilia nella prima metà dell’Ottocento” - mette in evidenza come
“ognuna di queste donne si sente "esploratrice" dei luoghi quanto delle proprie emozioni, perché si imbatte in una realtà talmente diversa da tutto ciò che conosce da far loro apparire quasi scontate le esperienze precedenti. Tutte, anche le più smagate e smaliziate, incontrano prima o poi un qualche oggetto che fa loro esclamare di non aver mai visto o immaginato una cosa simile prima d’ allora”.
Le viaggiatrici, per lo più donne inglesi a seguito dei mariti, delle famiglie o governanti e dame di compagnia di nobili e ricche signore, - le poche che viaggiavano sole erano viste come eccentriche e stravaganti - amavano attardarsi lungo la strada, sostando e fermandosi per osservare la fauna, la flora, il paesaggio e soprattutto la gente del luogo. I diari, le lettere, gli appunti e anche i romanzi che scaturiscono da questi viaggi sono ritratti di una Sicilia vista, osservata, amata in maniera diversa dai viaggiatori (maschili).
Emily Lowe e Julia Kavanagh, due personalità antitetiche, che viaggiavano insieme, per esempio, sono attratte dalla cortesia dei locali ma al contempo sconcertate dalla loro curiosità che frenano appendendo gli scialli ai finestrini della carrozza.
Stesse attenzioni riceve Marianne North, che girava il mondo per dipingere specie botaniche rare. Quando va in giro a disegnare da sola in Sicilia è fatta oggetto di mille piccole e grandi cortesie non richieste: gente che le offre arance, vetturini che la fanno viaggiare gratuitamente, signori che la fanno scortare. Marianne North, figlia di un gentiluomo di campagna, membro del Parlamento, accompagnandolo in un tour siciliano, invece, rimane incantata dei paesaggi che descrive e dipinge con enfasi e meraviglia.
Margaret Fountaine, famosa collezionista di farfalle, arrivata nell’Isola nel 1896, attribuisce il suo status paradisiaco alla bellezza mozzafiato dell’Etna innevata su una baia di un blu cobalto.
Nel diario di Mrs. Alec Tweedie e in quello di Norma Lorimer, si leggono poi alcune pagine suggestive sugli usi, i costumi e le tradizioni siciliane. Descrizioni in cui si infonde la verve e l’attenzione al dettaglio di grandi scrittrici abituate ad osservare e riportare dettagliatamente.
Le donne viaggiatrici, insomma, anche se a volte non scrittrici di professione o per scelta, hanno rivelato quegli aspetti della vita e del paesaggio siciliano con un occhio femminile caratterizzato da un’immediatezza, una vivacità, una sincera emozione nel cogliere la vita quotidiana e la bellezza paesaggistica. Ed è divertente ed emozionante, da siciliana, vedere attraverso gli occhi di più o meno schifiltose signore inglesi la propria terra. Se poi queste signore non appartengono alla nostra era ma ai secoli passati allora il tutto diventa ancor più pepato.
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