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Recensioni di libri

Tra le nostre parole di Katie Kitamura

Bollati Boringhieri, 2022 - Nonostante tutti i luoghi che possiamo raggiungere, le lingue straniere che possiamo avere a disposizione anche solo tramite i nostri telefoni, nonostante tutte le stanze vuote da arredare, abbiamo un posto da chiamare casa?

Angela Parolin Pubblicato il 08-07-2022
Tra le nostre parole

Tra le nostre parole

  • Autore: Katie Kitamura
  • Genere: Gialli, Noir, Thriller
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Bollati Boringhieri

Katie Kitamura è una giovane promessa della letteratura giapponese e, dopo il successo di Una separazione, torna a osservare la società contemporanea in Tra le nostre parole (Bollati Boringhieri, 2022, trad. C. Prinetti). Il volume, che a una lettura superficiale potrebbe sembrare di poco conto, è invece ben vicino a un trattato di antropologia in grado di sconvolgere i lettori più acuti.

Non conosciamo il nome della protagonista, ma d’altronde è poi così determinante? Nell’epoca dei nickname, delle abbreviazioni e dello slang, l’origine nominale delle cose ha riscritto i suoi confini.
Sappiamo che è nata in Giappone, cresciuta in America e ora, nel momento esatto in cui abbiamo il piacere di conoscerla, vive nei Paesi Bassi e lavora presso la Corte Internazionale di Giustizia come traduttrice. Una giovane donna di mondo che, tuttavia, si chiede ogni giorno dove sia casa sua e se esisterà mai davvero un luogo che sarà in grado di definire casa.

È il futuro incerto, più di un presente scarno, a disturbare la quiete della protagonista. Osserva gli sforzi dell’amica Jane nell’arredare il suo appartamento, sempre al risparmio di denaro per adornare con qualche nuovo, inutile suppellettile la scatola vuota nella quale vive, ubicata paradossalmente nella zona più pericolosa della città. La protagonista comprenderà presto che dei soprammobili hanno la tacita missione di colmare i vuoti. Non solo quelli sulla superficie delle mensole.
Anche Adrian, il fidanzato, ha fatto della sua casa un tempio della memoria, lasciando immutati i segnali della vita precedente vissuta in quello stesso appartamento con la moglie e con i figli, ormai lontani.

È proprio la lontananza a determinare la vita della nostra protagonista. La lontananza dalla sua famiglia, dalle sue radici sconosciute, dalle parole degli imputati che ogni giorno è costretta a pronunciare direttamente dalle sue labbra. I peggiori crimini all’umanità prendono contorno grazie alla sua voce per la prima volta dopo essere stati commessi, eppure lei ne è lontana. Non fa forse parte anche lei dell’intera umanità? Sa di esserlo, eppure, non si sente vicina a nessuno dei volti che incontra. Tranne uno, sconosciuto. Un libraio picchiato a sangue che sembra aver dimenticato tutto subito dopo l’aggressione. Lui senza memoria, lei senza un motivo per possederne una. Tutto ciò che prima le appariva distante e vacuo, inizia ora ad acquistare una spaventosa concretezza.

Tra le nostre parole è la sfida che Katie Kitamura lancia ai suoi lettori, nei confronti dei quali nutre altissime aspettative. Il linguaggio usato, in apparenza chiaro e lineare, nasconde in realtà numerose ombre. Ogni attento lettore non può esimersi dal provare una sensazione di disturbo leggendo le pagine del libro che, oltre ogni immaginazione, è un thriller che vede come protagonista ognuno di noi. L’autrice ci chiede se, nonostante tutti i luoghi che possiamo raggiungere con i voli low cost, le lingue straniere che possono essere imparate direttamente dai nostri telefoni e le stanze vuote da arredare, abbiamo davvero un posto da chiamare casa. L’intero libro è una preghiera all’ascolto e al rispolvero della sensibilità umana, che sembra essere scossa solo dai massacri, dimenticando che l’umanità è fatta di singole vite. Durante la lettura è facile immaginare Kitamura che, scrivendo, pensa con sorriso beffardo "vediamo se ti riconosci in questo".

Tra le nostre parole

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tra le nostre parole

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