Sette ballate di pianura
- Autore: Roberto Menabò
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Sette ballate di pianura (Giraldi editore, 2023) è un bellissimo libro di storie quotidiane di un tempo non troppo lontano, della voglia di scoprire il mondo intorno, l’amore, i libri e la musica.
Racconti di donne e uomini che il grande Po custodisce nella terra intorno a sé, nel suo classico paesaggio di luce tenue che affascina il viaggiatore.
Una pianura di matti, musicisti, pittori, scrittori, che mi conquistò alcuni anni fa nel guardarla dal finestrino con i suoi labirinti di pioppi, salici, nel ricordo di Augusto Daolio e del suo immaginario “naif” ritratto nella nebbia della bassa padana.
Del lento scorrere della vita dagli anni Cinquanta in poi, della voglia di uscire dalle macerie ricostruendo, della tragedia che divise gli italiani in fascisti e partigiani, e di quella guerra mai più dimenticata. Della fatica del lavoro, degli operai, delle mondine, del Giro d’Italia, del Cantagiro con la sua musica e i suoi idoli, e della speranza che coinvolse tutti nella ripresa del nostro Paese.
Roberto Menabò, piemontese ma bolognese d’adozione, il signore della chitarra, uno dei pochi bluesman italiani apprezzato ovunque e profondo conoscitore ed interprete della musica folk, ha pubblicato diversi racconti e libri.
Sette ballate di pianura è il suo ultimo lavoro. L’adolescente Flavio, il primo protagonista, riporta alla mente, con un pizzico di nostalgia, la nostra gioventù, di quando eravamo affamati di sapere e di conoscenza, di quando leggevamo Kerouac e ascoltavamo Bob Dylan. I ricordi sembrano divenire in un senza tempo, quando ci si muove nel passato!
Flavio con i suoi calzoni corti, era seduto sul sedile posteriore della Fiat 1100D color carta da zucchero e divorava con gli occhi un giallo di Agatha Christie. Alla guida il padre con la madre accanto che gli porgeva la sigaretta.
Partiti dai dintorni di Aosta erano diretti nel Polesine, nel loro paese d’origine per le feste di Pasqua. Giorni speciali per il quattordicenne Flavio: lunghe passeggiate in bici, letture dei fumetti, l’ascolto dei racconti dei partigiani e la conoscenza di Licinio che frequentava già il liceo, indossava dei pantaloni blu, i jeans, e come lui aveva letto Mark Twain. I due adolescenti scopriranno, se pur in poco tempo, una nuova amicizia. Flavio, al rientro seduto sul sedile posteriore indossava jeans lunghi e leggeva Furore di John Steinbeck.
Augusto, nato lo stesso giorno della presa di Roma, che nella sua Ferrara si sentiva come Tazio Nuvolari nelle vittoriose Mille Miglia e quando gli venne affidato il suo camion di guerra con armi micidiali e truppe per il Nord Africa si sentì non solo svilito ma perduto. Dopo la sconfitta di El Alamein e quattro anni di prigionia, tornò nella sua Ferrara, “senza aspettative e convinzioni”. Diversi anni trascorsero prima che “il ferrarese di poche parole” tornasse a una vita nella sua normalità.
In queste terre decise e dignitose, testimoni di rivendicazioni salariali e di diritti sul lavoro, la voce della pianura sarà quella di Giovanna Daffini, mondina a soli tredici anni che rompeva il silenzio acquatico con le sue canzoni.
Era come raccontare alle campagne attorno, alle squadre vicine e fin dentro la casa del padrone, la loro esistenza, la fatica ma anche la gioia o lo sberleffo con voce alta, crepitante, piena, che doveva farsi sentire lontano e cavalcare in quella sconfinata pianura di terre e acque fino a intrecciarsi e perdersi nei canti delle mondine delle altre cascine di cui si vedeva da lontano, come un puntino, il tetto e la rimessa.
Il canto di Giovanna sarà ricordato come libero, senza padroni, con quel suo modo di approcciarsi simile alle grandi cantanti blues degli anni Trenta. La sua storia farà breccia insieme alle sue canzoni nel cuore di Giovanna Marini, Francesco Guccini e tanti altri. Del bar Texas, il piccolo mondo di una comunità maschile in un pezzo di terra tra le province di Mantova e Modena.
Il racconto con le telecronache del giro d’Italia, di Gimondi rivale di Gianni Motta, di Rino e dei suoi amici che si spingevano con le gare, gli sprint, le fughe solitarie e i traguardi. Di Ermes e Lucio con la passione per la musica beat, i vestiti colorati e la magica Londra correre sulle loro bici alla serata, nel paese vicino, del Cantagiro.
Di Luca e Marco, con negli occhi Hemingway e nel cuore la musica dei Led Zeppelin, che andavano a guardare passare i treni, per poi rimanere pieni di meraviglia da quelle pennellate di vita quotidiana che lentamente il treno faceva scorrere dai suoi finestrini. Sette ballate di pianura è un libro di racconti suggestivi e fascinosi, che trasporta il lettore tra le pagine dell’anima, in un viaggio attraverso luoghi affascinanti che narrano di storia e di uomini.
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