Re-visione della psicologia di James Hillman

Nel saggio Re-visione della psicologia (Adelphi, 1992, trad. A. Giuliani) il noto psicoanalista americano James Hillman sembra voler offrire ai suoi lettori una revisione vera e propria dei classici concetti psicologici, rispetto ai quali per anni siamo stati indottrinati. Valorizzando così non tanto una chiave di lettura deterministica, obsoleta e priva del valore simbolico che le dovrebbe competere, piuttosto un approccio eterogeneo, a-finalistico e in grado di mettere in discussione il cosiddetto determinismo psichico.

Se per anni infatti tale concetto ben si posizionava in una logica unilaterale, limitata nello spiegare gli eventi dell’animo umano in una sola maniera, in questo libro il lettore avrà l’opportunità di vivere una “crisi” vera e propria, capace di svelare il lato nascosto di quei suoi comportamenti che troppo spesso vengono denaturalizzati da un’etichetta.

Pertanto, pagina dopo pagina, Hillman introduce nuovi spunti di riflessione inerenti la simbologia delle divinità, della mitologia e della patologizzazione. Grazie ai quali l’autore sembra voler restituire una degna legittimità a quelle che sono le nostre inclinazioni, le quali spesso e volentieri vengono deturpate da quella corrente chiamata nominalismo. Quest’ultima infatti, in chiave analogica, per secoli ha soppresso la fioritura di quella contraddizione umana, che altro non era se non il riflesso di qualcosa di più grande di noi, poiché rende presente quanto di più lontano e ancestrale ci ha preceduto.

“Le turbe dell’anima cosa sono se non il capriccio delle divinità?”

Con questa affermazione si avrà riga dopo riga la possibilità di conoscere il valore della crisi intrapsichica, intesa non come una sentenza definitiva da imputare al nostro modo di stare al mondo, ma al contrario come un’opportunità di crescita lontana da quei pregiudizi che per anni ne hanno ristretto il raggio d’azione. L’espressione di quanto più insito è in noi è il riflesso di una traccia antica lontana nel tempo, e le divinità che la abitano ne caratterizzano l’essenza, restituendo valore a quella che è la natura dell’uomo.