Putinfobia
- Autore: Giulietto Chiesa
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2022
Nel 2015 il giornalista Giulietto Chiesa (1940-2020) ha scritto un libro che, ripubblicato oggi da Piemme, risulta quasi profetico: Putinfobia. Già allora Chiesa aveva ben chiara un’idea: la Russia non è “il nostro nemico”. I fatti del presente rendono in parte giustizia a un intellettuale che è stato duramente attaccato dalla stampa italiana, che non ha capito la sua coscienza critica e l’impegno che ha messo nel visitare luoghi lontani, verificare notizie e rilevare dati sul campo. Tra i giornalisti – forse prima e più di tutti – aveva denunciato la falsa libertà di internet e dei mezzi di comunicazione, che manipolano chi non ha il tempo e la possibilità di informarsi in maniera approfondita e adeguata.
Putinfobia è un libretto che può essere terminato in poche ore, ma che denota una grande capacità di analisi oltre che di sintesi. Si tratta però di una lettura impegnativa: l’autore dà per scontata la conoscenza da parte del lettore di diversi aspetti della geopolitica contemporanea e inoltre inserisce nel suo testo riferimenti colti alla storia globale, esempio della sua grande erudizione e competenza.
Chiesa è stato in prima linea nel documentare le discriminazioni nei confronti
delle minoranze russe nelle repubbliche ex sovietiche e ha seguito attentamente il processo che ha portato alla trasformazione dell’Ucraina da paese fratello della Federazione Russa a governo nemico:
“La rinascita nazista in Ucraina è servita a riattizzare il nazismo in Europa, a legittimarlo, a soddisfare le richieste di vendetta dei baltici. Così, ora i dirigenti europei possono andare a Kiev a stringere mani naziste senza vergognarsi, anzi pensando di fare opera di estensione all’Est della democrazia europea”.
La “putinfobia” è funzionale a un disegno statunitense che prevedeva non la destituzione del leader, ma la distruzione della Russia; già diversi anni prima delle tensioni in Ucraina, Estonia, Lituania e Lettonia sono state protagoniste di provocazioni (militari e non) volte a richiedere un intervento degli USA. Si credeva che lo smembramento dell’Unione Sovietica e la diffusione del capitalismo avrebbero abbattuto l’orso russo, ma l’ascesa di Putin ha stravolto ogni previsione, egli – secondo la metafora adottata dallo scrittore – si è rivelato simile a un abile giocatore di scacchi capace di giocare più partite contemporaneamente. Tuttavia in rapporto alla storia russa Putin non è un epifenomeno ma una sua espressione, e attualmente ha il sostegno della maggioranza dei suoi compatrioti.
Spiace che Chiesa non abbia potuto assistere a ciò che è successo in Italia negli ultimi mesi, viene da chiedersi cosa avrebbe detto davanti ai vergognosi attacchi che sono stati rivolti contro la cultura russa (arte, storia, letteratura, musica). Forse alcuni suoi giudizi sarebbero mutati? Se anche meno della metà degli insulti e dei provvedimenti assurdi che sono stati rivolti a tutto ciò che è russo fossero stati indirizzati all’islam (che pure ha ispirato decine di attentati terroristici in Europa), gli ipocriti progressisti “occidentali” sarebbero sul piede di guerra, ma alla Russia non è tributato il medesimo rispetto. Le tante riflessioni sul cosiddetto relativismo culturale non hanno scalfito la vecchia, patetica, russofobia e ne è anzi nata una nuova: una russofobia 2.0.
È vero che “le Cassandre non hanno mai goduto di grande popolarità”, ma va detto che anche sul caso Putin non tutti i giudizi e le tesi di Chiesa appaiono sempre fondati e condivisibili, tuttavia sarà la storia – eventualmente – a dargli pienamente ragione o meno. In ogni caso, mai come in questi giorni, il confronto con il pensiero di Giulietto Chiesa sulla crisi ucraina è utile e necessario per chiunque si interroghi su cosa sta accadendo nel mondo.
Putinfobia. Lucida, acuta, profetica: un'analisi del primo conflitto in Ucraina, della russofobia 2.0 e della crisi dell'Occidente
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