Punto di non ritorno
- Autore: Lee Child
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2015
"Punto di non ritorno" è il diciottesimo romanzo di Child Lee che ha come protagonista l’immancabile “eroe solitario” Jack Reacher. Se si pensa che il tempo abbia reso più maturo, più responsabile e più avveduto il protagonista ci si sbaglia di grosso.
A spezzare i vagabondaggi di Reacher, "un vero duro" come lo definisce l’autore stesso, questa volta è una voce. Una voce, piacevole e attraente, udita attraverso la cornetta di un telefono, che lo spinge a intraprendere un avventuroso viaggio dal Sud Dakota fino a Rock Creek, dove ha sede quella che per Reacher è "quanto di più simile a una casa": la caserma della 110°, l’unità di polizia militare in cui aveva servito per molti anni come comandante. Una voce che appartiene a Susan Turner, l’attuale comandante della sua ex unità che Reacher è seriamente intenzionato a invitare a cena. Una voce che Reacher non è destinato a sentire.
All’arrivo in caserma, non vi è Susan Turner ad attenderlo nel suo vecchio ufficio, ma un nuovo ufficiale comandante, Morgan, con in mano un mandato di cattura risalente a un fatto di decine di anni prima. Reacher è incastrato e Susan Turner, a quanto si sa, è in prigione, invischiata in un caso di corruzione. Ma il vero problema che attanaglia Jack Reacher alla sua uscita dalla caserma, scortato da due militari in un motel di bassa lega, è in realtà un altro: Morgan gli ha comunicato che ha una figlia a Los Angeles che non sapeva di avere e che vive in una macchina.
Lee Child è un autore inglese da oltre cinquanta milioni di copie vendute nel mondo: nulla aveva da dimostrare in questo romanzo. Ma tra i tanti da lui scritti, forse è proprio questo libro, da cui è anche stato tratto un film diretto da Edward Zwick in cui Tom Cruise interpreta la parte del protagonista, che meglio riesce a tenere il lettore incollato alle righe. Questo perché, accanto alla consueta tensione dovuta allo svolgersi dell’azione, in un ritmo che Lee Child assimila a quello della vita stessa dei personaggi (per intenderci: il ritmo, dato dallo stile, rallenta quando i protagonisti si trovano in un motel e diviene serrato quando passano all’azione) si unisce un altro tipo di tensione legata all’empatia per la natura, solitaria, giusta e avventuriera, di Jack Reacher, messa a dura prova dalla comparsa di questa figlia fino a ora sconosciuta.
Che cosa farà Reacher? Rimmarà “l’eroe solitario” o si trasformerà in un pacifico e grasso padre di famiglia, dedito ai soldi e al lavoro, in una società che Lee Child non perde occasione di criticare? È attorno a questo interrogativo che si costruisce la vera tensione del romanzo ed è questa la chiave del successo della narrazione che, agendo su due diversi piani per intrappolare il lettore e fiancheggiata dallo stile schietto, genuino e a tratti ironico di Lee Child (una schiettezza che a volte rischia di sfociare nella banalità e che, forse, rappresenta anche un po’ un limite dei romanzi di questo genere), si presta per essere letta tutta d’un fiato, spinti dall’inesorabile voglia di conoscere la sorte del nostro protagonista, la sua scelta dalla quale dipenderà la sua vita.
Punto di non ritorno
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