SoloLibri.net
  • News
    • News dal mondo dei libri
    • Ultime uscite in libreria
    • Concorsi e premi letterari
    • Fiere del libro e festival letterari
    • Dal libro al film
    • Ti presento i miei... libri
  • Recensioni
    • Recensioni di libri
    • Novità libri
    • Uno scrittore ci racconta un libro...
    • Indice libri - autori - editori
  • Rubriche
    • Approfondimenti
    • Libri da leggere e regalare
    • Storia della letteratura
    • Consigli per scrittori
    • Come si scrive?
    • Parole, proverbi e modi di dire
    • Aforismi e frasi celebri
    • Lavoro con i libri...
  • Speciale Scuola
    • News scuola
    • Esame di maturità
    • Università
  • Chi siamo
  • Collabora
    • Scrivi una recensione
    • Diventa un collaboratore
    • Scrittore? Promuoviti con noi

CONTINUA A SEGUIRCI

Facebook Twitter Instagra, Flipboard Google News RSS

Recensioni di libri

Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore

Invenzioni poetiche che rifluiscono nella letteratura e il fascino della partecipazione corale vissuti quando il cinema alimentava sogni e illusioni.

Federico Guastella
Federico Guastella Pubblicato il 17-04-2020

66

Nuovo Cinema Paradiso

Nuovo Cinema Paradiso

  • Autore: Giuseppe Tornatore
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: Sellerio

Vedi Prezzo:

Scheda libro su ibs
Scheda libro su LaFeltrinelli.it
Scheda libro su Libraccio
Scheda libro su Mondadori Store

Il libro di Giuseppe Tornatore intitolato Nuovo Cinema Paradiso e pubblicato a Palermo da Sellerio nel 1990, oltre a immergere il lettore nella magia della sceneggiatura, ha il pregio di avere una prefazione unica, La cuna del sogno, scritta come Nota da Vincenzo Consolo.

Oltre a parlare del film (Oscar 1990), di cui evidenzia il tono lirico-evocativo aperto a invenzioni poetiche, narra dell’amore di Sciascia per questo capolavoro, sollecitando in modo discreto a un approfondimento dell’argomento. Il cinema, dunque, come mezzo di formazione, stimolo all’inventività narrativa, insostituibile fonte di idee.

Così Sciascia ne chiarisce lo stretto rapporto con i libri:

"Per il mio modo di raccontare, di fare il racconto, credo di avere un debito più verso il cinema che verso la letteratura".

Tornando al libro, non si può non condividere lo schema interpretativo offerto da Consolo. Giuseppe Tornatore, dando vita al fascino del cinema apparso in un paesino della Sicilia, ha reso palpabile un “sogno collettivo” entro la sala cinematografica e anche fuori.

Il nucleo centrale del film è quello del Cinema Paradiso, distrutto da un incendio per un incidente fortuito (la proiezione in piazza di un film comico su un tendone bianco perché tutti potessero assistervi) e ricostruito come Nuovo Cinema Paradiso.
Siamo nella Bagheria dell’immediato secondo dopoguerra (due anni dopo), chiamata Ciancaldo. La vita che vi si svolge è segnata dal lavoro e dalla fatica, ed è il cinema a far nascere sogni e illusioni. È l’unico spasso degli abitanti, la partecipazione corale è intensamente emotiva e ciascuno degli spettatori commenta ad alta voce le scene più toccanti.

Esempi di comunicazione esilarante e liberatoria ce ne sono tanti, Consolo pregevolmente li sintetizza: “Buona sera a tutti”, e il Pubblico: “Ssssssss! Ssssss! Silenzio!”; e i bambini: “Aurr! Aurrrrr” facendo il verso al leone che ruggisce dallo schermo; e un signore dalla galleria, che sputa in platea, mentre, di rimando, voce platea che gli urla: “Cornuto!!!”.

È la vita a pulsare, ad agitarsi, a fare più stretti i vincoli sociali. Da un microcosmo contadino e artigianale si stagliano biografie interdipendenti, tra cui il protagonista: Salvatore, orfano del padre disperso in Russia, affascinato sin da piccolo, e in modo quasi fanatico, dal mondo della pellicola.

Ad alimentarne la passione è l’operatore-proiezionista Alfredo che, per l’incendio del locale, diviene cieco. Può dirsi sostituto del padre: lo guida e si fa maestro di vita. L’educazione sentimentale di Salvatore, oltre al “sogno cinematografico”, si sviluppa in una delicata storia d’amore, adolescenziale e incompiuta, con Elena, ragazza di famiglia benestante.

Dopo un involontario mancato appuntamento che lascia a entrambi una delusione cocente, il vissuto idilliaco apparentemente s’infrange. Durante il servizio militare, Salvatore non riceverà risposta alle numerose lettere che le invia, regolarmente respinte in caserma. Al suo ritorno, Alfredo, scoperta in lui “vocazione” e “talento”, lo sollecita a lasciare il paese e di non voltarsi indietro.

Scrive Consolo:

"Ambisce a far passare il protagonista dal ruolo artigianale di distributore di sogni (operatore) al ruolo artistico di creatore di sogni (regista)".

Il giovane lascia definitivamente il paese per recarsi a Roma dove diviene un valente regista, stimato e affermato. Imprevedibile la conclusione:

"Ritorna, il nostro eroe, nei luoghi della sua infanzia, dopo trent’anni, per assistere ai funerali di Alfredo".

È un ritorno che si fa racconto nel racconto: una lunga digressione che, “in totale flash-back”, ricapitola “la sua storia, la storia del Nuovo Cinema Paradiso, della sua fine, della fine del cinema”.

Struggente l’incontro con Elena, ormai sposata con figli. L’amore perduto non potrà essere ripreso, il tempo impietosamente non concede alcuna possibilità di risarcimento. Salvatore torna a Roma con i luoghi della memoria e anche con una “pizza” di pellicola che Alfredo ha lasciato per lui: dentro ci sono gli spezzoni dei baci più celebri censurati e tagliati dal “prete-gestore” di allora.

La proiezione di quei reperti è in fondo il simbolo dell’immortalità del cinema. A conclusione dell’intervento, Consolo scrive:

"Insieme un racconto di tristezza, di rimpianto per un mondo, per una società che sta perdendo o che ha già perso la capacità e il bisogno, dentro la notte della sala cinematografica, di sognare collettivamente, di ricreare, con l’immaginazione, capire e riscattare, attraverso quelle ombre che si muovono sopra il lenzuolo bianco, la vita. Una società che sta perdendo la notte, il buio, la grotta platonica dove, sulla parete, nascono le ombre, le illusioni, i sogni, illuminato com’è ormai tutto il nostro tempo da una continua, lattiginosa, elettronica luce indifferente".

Spiega di avere assistito alla proiezione del film con Leonardo Sciascia, che nell’estate dell’89 abitava a Milano in un appartamento di via Solferino. Era già ammalato ed era cosciente, avendone dato “ragguaglio” nel libro, appena pubblicato, Il cavaliere e la morte. La proiezione si era tenuta privatamente di mattina appositamente per lui, perché egli potesse scriverne, al cinema Odeon di via Santa Radegonda.

L’accompagnano la moglie e un gruppetto di amici. Alla fine visibilmente è colto dalla commozione:

"E ne scrisse magistralmente, memorialmente e poeticamente, su un quotidiano."

Lo scritto, intitolato C’era una volta il cinema, con altri, è confluito poi nel libro Fatti diversi di storia letteraria e civile. La memoria lo riporta agli indelebili anni dell’infanzia con l’avvio del cinema a Racalmuto e si rivede al tempo delle truppe americane in paese.

Consolo conclude l’intervento, riportando l’incipit dello scritto di Sciascia:

"Un uomo che sta oggi per varcare la fatidica soglia dei settant’anni e che i primi dieci – gli indelebili anni dell’infanzia – ha passato in un piccolo paese, isola nell’isola, senza, in quei primi anni, mai allontanarsene, ha da inventariare ricordi ben diversi per quantità, qualità e significati, di quelli di ogni altro suo coetaneo che questi primi anni li ha passati in città più o meno grandi, in paesi affacciati al mare o toccati da strade e ferrovie di grande transito".

I ricordi, indispensabili a nutrire di immagini la psiche: la letteratura e il cinema, facendoli per magia affiorare, li raccordano, facendo gustare il fascino del ri-essere.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Nuovo Cinema Paradiso

Lascia il tuo commento

Segui Sololibri sui social

Facebook Twitter Instagram Flipboard Google News Youtube

Segui Sololibri sui social

Facebook Google News Instagram Twitter Youtube Flipboard

I libri più cliccati oggi


L'abbazia di Northanger
La casa della gioia
Il pane perduto
Le rane
Sul restauro (a cura di Alessandro Conti)
La tredicesima cattedra

Tutte le Recensioni e le novità dal mondo dei libri nella tua casella email!

ISCRIVITI SUBITO
Ami leggere?

Seguici, commenta le recensioni e consiglia i libri migliori da leggere

Novità libri

Scrivi una recensione

Diventa un collaboratore

Siti amici

Sei uno scrittore?

Segui i nostri consigli e promuovi il tuo libro gratis con Sololibri.net

Consigli per scrittori

Ti presento i miei... libri

Uno scrittore ci racconta un libro

Link utili

Informazioni generali

Copyright

Condizioni di pubblicazione

Privacy

Preferenze pubblicità

Chi siamo

Segui Sololibri sui social

Pagina Facebook Profilo Twitter Profilo Instagram Flipboard Google News Youtube Telegram RSS

Sololibri.net / New Com Web srls
C.F./P.Iva 13586351002