

Frida Kahlo ha esplorato tutte le forme d’arte; nota pittrice, in pochi sanno che è stata anche una grande poetessa. Il mondo di Frida mostra qualcosa di diverso ogni volta che ci si accosta a questa figura. I suoi diari hanno lasciato anche poesie meravigliose, come quella dedicata al marito.
È in quest’ottica che nasce la poesia che stiamo per leggere e analizzare, intitolata Non ti chiederò, dove il non richiesto diventa necessario e l’amore assume un altro significato, lontano dai luoghi comuni.
“Non ti chiederò”: testo della poesia
Non ti chiedo di darmi un bacio.
Non chiedermi scusa quando penso che tu abbia sbagliato.
Non ti chiederò nemmeno di abbracciarmi quando ne ho più bisogno,
non ti chiedo di dirmi quanto sono bella, anche se è una bugia, né di scrivermi niente
di bello.Non ti chiederò nemmeno di chiamarmi per dirmi com’è andata la giornata, né di dirmi che ti manco.
Non ti chiederò di ringraziarmi per tutto quello che faccio per te, né che ti preoccupi per me quando i miei animi sono a terra, e ovviamente, non ti chiederò di appoggiarmi
nelle mie decisioni.
Non ti chiederò nemmeno di ascoltarmi quando ho mille storie da raccontarti.
Non ti chiederò di fare niente, nemmeno di stare al mio fianco per sempre.
Perché se devo chiedertelo, non lo voglio più.
"Non ti chiederò": figure retoriche e commento della poesia
Il messaggio profondo di questa poesia è che l’amore dona senza bisogno di richieste, ma solo se è sincero e reciproco; altrimenti, rischia di svilire entrambi. Per riuscire a dare questo potente messaggio, la Kahlo parte da tutte le attenzioni e i gesti di cura che ci sono in una coppia felice che si ama e si rivolge in forma diretta al suo amato.
Questa anafora ripetuta allo sfinimento di “non chiedere” è in realtà una figura che serve a dare la profondità dell’amore: la sua dimostrazione sta nei piccoli gesti non richiesti, nelle piccole cose, nel fare qualcosa senza che la persona amata se lo aspetti.
La litote nella parte “non ti chiederò di abbracciarmi quando ne ho più bisogno” rafforza questo concetto, e crea una tensione tra il bisogno della persona amata di sentirsi apprezzata e ciò che viene detto.
È bene non lasciarsi ingannare dal climax rovesciato, perché è un’altra strategia che la poetessa usa per ottenere una tensione emotiva all’interno dell’opera. Infatti, ogni azione non richiesta diventa più flebile: si parte dal bacio e si arriva alla sola presenza, fino a negare del tutto l’esistenza dell’amore pur di mantenere la volontà di non pretendere nulla dalla persona che si ama. Il gioco della lirica si rivela solo verso la fine. L’elenco delle azioni non richieste, fenomeno stilistico noto come enumerazione, crea l’ambiente giusto per il paradosso finale. Quest’ultima figura rende tutto più vero, ma con un duplice effetto.
Inizialmente, il lettore che non ha mai letto questa famosa poesia prima ha una fase di stupore, dovuta al paradosso che si crea nella parte “perché se devo chiedertelo, non lo voglio più”. In un secondo momento, però, chi legge si rende conto che tutta la poesia ha assunto un nuovo significato: sì, la poetessa vuole essere amata, ma sa che dover chiedere significa che quello che si sta vivendo non è amore.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Non ti chiederò”, la poesia di Frida Kahlo sui doni spontanei dell’amore
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