

Paradosso: che cosa significa questa parola? Scopriamo insieme la spiegazione, ricercandone origini e significato, e anche alcuni esempi dei più famosi paradossi della storia. Iniziamo con il dire che la parola paradosso deriva dal greco: dalle parole παρά (contro) e δόξα (opinione). Cosa significa questa parola? Con paradosso si intende la descrizione di un fatto che contraddice l’opinione comune o l’esperienza quotidiana. Un procedimento logico in cui la premessa e la conclusione sono in contraddizione, e che dunque in apparenza appare corretto, coerente e valido, ma che contiene in ogni caso degli elementi contraddittori.
Sul Vocabolario Treccani leggiamo la seguente definizione: "paradòsso1 agg. e s. m. [dal gr. παράδοξος, comp. di παρα- nel sign. di «contro» e δόξα «opinione»; come sost., dal gr. παράδοξον (neutro sostantivato), lat. paradoxum]. – 1. agg. Che va contro l’opinione o contro il modo di pensare comune, e quindi sorprende perché strano, inaspettato. [...] 2. s. m. Affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare contraria all’opinione comune o alla verosimiglianza e riesce perciò sorprendente o incredibile, oppure determina situazioni di incertezza o di indecidibilità." Il paradosso è dunque un’affermazione insolita, perché partendo da una determinata ipotesi, si contraddice nel corso del ragionamento.
La parola paradosso può essere usata anche in contesti linguistici diversi e in quel caso il suo significato si modifica leggermente: in matematica per esempio il paradosso è una proposizione eventualmente dimostrata e logicamente coerente, ma lontana dall’intuizione; in filosofia ed economia, invece, il termine paradosso è usato spesso anche come sinonimo di antinomia.
I paradossi vengono spesso usati per stimolare la riflessione su un tema, ma anche per mettere in luce un comportamento apparentemente contraddittorio e senza una spiegazione chiara.
Esempi di paradossi nella storia
Di paradossi ne è piena la storia, la scienza, la letteratura. Ve ne proponiamo alcuni molto celebri.
Il paradosso del bugiardo: nell’antichità gli stoici si servirono dei paradossi per dimostrare che a volte non ci fosse un legame necessario tra logica e ontologia, perché a volte il ragionamento incappa in un risultato assurdo.
Si fa risalire questo paradosso al filosofo cretese Epimenide. Il paradosso del bugiardo consiste nell’affermare che una frase sia falsa: se affermiamo il vero la frase sarebbe falsa; se affermiamo il falso significherebbe che è vero che la frase è falsa, e quindi non potrebbe essere falsa.
Il paradosso di Achille e la tartaruga: costruito da Zenone nel V secolo a.C. presuppone che un corpo in veloce movimento, rappresentato qui da Achille, non può raggiungerne uno più lento, e cioè la tartaruga; sebbene nella realtà Achille raggiungerebbe e supererebbe in fretta la tartaruga, a livello logico-matematico, non la raggiungerà mai.
Il paradosso di Don Chisciotte: presente nell’opera di Miguel Cervantes, vede una guardia chiedere a tutti i visitatori la ragione della loro visita. Se il visitatore risponde in modo veritiero non gli accadrà nulla, in caso contrario verrà impiccato. Ci troviamo di fronte a un paradosso quando un visitatore risponde: "Vengo per essere impiccato". La guardia in questo caso come dovrà comportarsi?
Sapevate cosa fosse un paradosso? Ne conoscete altri? Vi aspettiamo nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Paradosso: cosa significa? Esempi dei più famosi della storia
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