Nella stanza dell’imperatore
- Autore: Sonia Aggio
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
La Fazi Editore nella Collana “Le strade”, pubblica Nella stanza dell’Imperatore (2024), romanzo storico di Sonia Aggio, nata a Rovigo nel 1995, laureata in Storia, i cui scritti inediti sono stati segnalati più volte dalle giurie di premi importanti come il Premio Calvino e il Premio Campiello Giovani, già autrice del romanzo d’esordio Magnificat (Fazi, 2022).
Un giorno lo chiameranno “Figlio della tregua” e “Figlio della pace”, ma oggi è solo il figlio del povero Teofilo Curcuas, detto “Zimisce”, che ha perduto ogni prestigio ed è tornato a casa solo per morirci, con i polmoni pieni di grumi neri.
L’Impero bizantino (nome con cui gli studiosi moderni e contemporanei indicano l’Impero romano d’Oriente, di cultura prevalentemente greca, separatosi dalla parte occidentale di cultura quasi esclusivamente latina, dopo la morte di Teodosio I nel 395), studiato a scuola, rivive tra le pagine di questo trascinante romanzo, che conferma il talento della sua giovane autrice.
Sonia Aggio conduce per mano il lettore narrando le gesta di Giovanni Zimisce (Ierapoli, 924 circa – Costantinopoli, 10 gennaio 976), imperatore bizantino, basileus dei romei dall’11 dicembre 969 fino alla sua morte.
La storia dell’Impero bizantino complessa, a volte oscura, ma molto affascinante, ha nel suo cuore Costantinopoli, la capitale dell’Impero, semplicemente “la Città”, l’unica e sola.
Bravissima nel trovare un compromesso tra verità storica e materia letteraria, descrivendo palazzi reali e giardini meravigliosi, l’autrice parte dall’inizio del racconto, cioè da quando il piccolo Giovanni, lascia la sua casa, l’amatissima madre Sofia Focaina che fin dai primissimi tempi del suo matrimonio ha preso le redini della casa, governandola con volontà di ferro.
Ti piacerebbe andare a vivere con gli zii. Tuo padre è d’accordo. È certo che
diventerai strategos, come lui.
Giovanni segue i fratelli di Sofia, Niceforo e Leone Foca, il suo destino è compiuto, l’esistenza di prima finita. Tredici giorni dopo sono a Cesarea di Cappadocia, la città di sua madre, il feudo dei Foca. Giovanni ascolta le conversazioni che riempiono le strade: le voci hanno una cadenza familiare, l’accento di Sofia, contraffatto dagli anni trascorsi in Mesopotamia. Il ragazzino stringe le labbra, perché alla sua prima parola verrà smascherato. Lui non è uno di loro. Quando giungono al palazzo dei Foca, un terrore folle afferra Giovanni, di là l’attende Costantino, il piccolo di casa, che è nato solo dieci mesi prima di lui e che eppure è suo zio al pari di Niceforo e Leone, e sarà scuro e robusto come i fratelli. Durante le prime settimane, Giovanni si sforza di decifrare la vita in questo palazzo di mattoni gialli e rosso stinto, all’ombra dell’Argaios. Niceforo ordina a un servo proveniente dal campo di battaglia di addestrare il nipote, in tal modo Giovanni, al più presto, potrà allenarsi con Costantino. La prima arma di Giovanni è una spada di legno, quel bambino già reso adulto dalle asperità della vita, non può immaginare che diventerà un valoroso condottiero, un brillante generale. Ma soprattutto non può immaginare che un lontano giorno entrerà in contrasto con lo zio Niceforo II Foca, diventato imperatore bizantino.
Il seguito è storia, e Sonia Aggio lo racconta con uno stile raffinato e coinvolgente, allestendo una trama ricca di colpi di scena. E il pensiero non può non andare al Macbeth di William Shakespeare.
Sì. Il tuo intervento non sarà più necessario. Cercherò di difendermi da solo.
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