La Festa della Mamma è arrivata! Trovare le parole da dedicare non è impresa facile. In tanti cercano delle frasi da rubare qua e là, magari prendendole in prestito dai Baci Perugina. Per fortuna, a salvare la situazione ci pensano le splendide poesie di Gio Evan.
Dopo aver celebrato tutte le donne con un’altra lirica meravigliosa, il poeta esprime l’affetto per la mamma in questa poesia ricca di significati. Non lasciarti ingannare dalla semplicità, perché è solo apparente!
“Mi piaci mamma”: testo della poesia
Mi piaci, mamma
perché le battaglie te le sei fatta da sola
non mi hai fatto conoscere la guerra,
mi hai fatto girare dall’altra parte
verso il mare o verso i girasoli
e mentre da un lato
distruggevi i mostri
che puntavano verso di noi
dall’altro lato mi crescevi
affinché potessi innamorarmi della quiete
mi piaci perché hai sempre
lottato in silenzio
hai sempre vinto
e non me lo hai mai detto,
non hai mai voluto festeggiare una vittoria tu preferisci brindare
alla pace
alla meraviglia conquistata
e alla salute
mi piaci, mamma
perché non mi hai insegnato nulla a parole
abbiamo parlato il meno possibile,
sai che detesto parlare,
che detesto parlarne,
così ti sei fatta esempio
e ti sei fatta carico delle lezioni di vita
mostrandomene le mosse,
mi piaci perché in un mondo
di maestri chiacchieroni
tu resti zitta
e diventi un museo di gesti giusti
mi piaci perché quando ami
non fai casino
perché perdoni prima ancora che sbagli
perché potresti essere la madre
di tutti
perché quando in camera, piango solo
e chiedo un aiuto a Dio,
sei tu a bussare la porta
sei tu ad entrare
sei tu
ogni tanto penso
che mi hai messo in un bel pasticcio
ché sono cresciuto
ho cominciato ad uscire
ma qui nessuno ti somiglia,
nemmeno un po’,
qui nessuno ama come te.
"Mi piaci mamma": le figure retoriche
La poesia di Gio Evan può sembrare facile, ma non lo è. Dietro ci sono una serie di figure retoriche accostate che impreziosiscono il testo per una dedica speciale. Nei primi sei versi, la metafora delle battaglie e della guerra indica le difficoltà affrontate dalle mamme, mentre il mare e i girasoli sono simboli di serenità e bellezza, usati in antitesi con la guerra. I mostri nei versi successivi sono la personificazione delle paure o delle minacce quotidiane, mentre la madre cresce con protezione e cura. L’anafora "mi piaci perché" crea ritmo e sottolinea l’affetto profondo e nel tempo.
Verso la metà del testo, le metafore indicano la mamma che educa con l’azione più che con le parole. L’iperbole usata in due modi diversi ricorda l’affetto del figlio, che vede sempre nella mamma la migliore del mondo. I versi finali (35-45) contengono un climax emotivo che culmina nell’assenza di paragoni, e un’ultima anafora "sei tu" perché le mamme sono sempre presenti e ancore di salvezza.
Analisi e commento della poesia di Gio Evan
La poesia è un intenso omaggio alla mamma. Gio Evan la celebra per l’esempio concreto e silenzioso che ha saputo offrire. È una donna forte che ha affrontato da sola le sue battaglie e ha protetto il figlio dalle difficoltà della vita e mostrandogli solo la bellezza. Il suo amore è senza rumore. La poesia mette in contrasto la lotta invisibile della mamma con la pace visibile che ha saputo donare. Nel tempo, la mamma diventa un ponte verso Dio, come avviene anche in Ungaretti.
Il tono è affettuoso, riflessivo e commosso. Nel finale, emerge anche una nota malinconica: il figlio ormai cresciuto si rende conto che fuori dal suo mondo nessuno ama come lei. La poesia comunica così un messaggio potente: il vero amore non ha bisogno di parole, si manifesta nella discrezione, nel sacrificio e nella presenza. In un mondo pieno di rumore, non c’è nulla di più bello dell’affetto di una mamma!
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Mi piaci mamma”, la poesia di Gio Evan per la Festa della Mamma
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Festa della mamma Gio Evan News Libri
Lascia il tuo commento