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Aforismi e frasi celebri

Festa della mamma: le poesie più belle dedicate alle mamme

Scopriamo le poesie più belle dedicate alla mamma, in modo da scrivere un biglietto di auguri speciale e ricco di frasi a tema. I migliori auguri per la Festa della mamma 2022 li trovate di seguito.

Federica Ponza
Federica Ponza Pubblicato il 08-05-2022
Festa della mamma: le poesie più belle dedicate alle mamme

Scrivere una poesia per la Festa della mamma è un’abitudine bella di quando si è piccoli. Insieme al lavoretto, creato con le proprie abili manine, di solito si cerca di scrivere un biglietto ad hoc per la giornata.
Con il passare degli anni, crescendo e diventando grandi, questa abitudine si è pian piano andata perdendo e spesso ci si riduce all’ultimo minuto per scegliere le giuste parole da scrivere sul classico bigliettino d’auguri per la Festa della mamma.

Per ovviare a questo problema e alla mancanza di idee che immancabilmente ci coglie in questi momenti, abbiamo selezionato alcune delle poesie più belle sulla mamma, scritte dai poeti più famosi di sempre.

Dedicare una poesia alla vostra mamma è un gesto estremamente romantico e richiama un po’ quel momento in cui da piccoli tornavamo da scuola con il pensierino nella cartella, quel momento in cui in piedi sulla sedia si recitava la filastrocca della maestra e si mostrava con tanto orgoglio il lavorino creato in classe.

Il rapporto madre e figlio è molto caro agli artisti e non sono pochi quelli che hanno scritto poesie dedicate alla loro, anche non sempre per esprimere amore e benevolenza.
In ogni caso, noi abbiamo cercato le poesie più dolci e più belle, scritte da poeti importanti e conosciuti e che siano in grado di trasmettere un’emozione.

Festa della mamma: le poesie più belle da dedicare alla mamma

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La Ballata delle Madri - Pier Paolo Pasolini
 
Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro in un mondo a loro sconosciuto, presi in un giro mai compiuto
d’esperienze così diverse dalle loro, che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti a ogni compromesso, capirebbero chi siete?
 
Madri servili, abituate da secoli a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto l’antico, vergognoso segreto d’accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato, come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.
 
È così che vi appartiene questo mondo: fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo a essere diversi: a rispondere del selvaggio dolore di esser uomini.
 
Supplica a Mia Madre - Pier Paolo Pasolini
 
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
 
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
 
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
 
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
 
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
 
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
 
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
 
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
 
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
 

leggi anche

Supplica a mia madre: testo e analisi della poesia di Pasolini

 
Vergine madre, figlia del tuo figlio - Dante Alighieri
 
Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti si’, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
 
Nel ventre tuo si riaccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
 
Qui se’ a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
 
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar senz’ali.
 
La madre - Victor Hugo
 
La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita, il nostro capo
fra le sue ginocchia, la nostra anima
nel suo cuore: ci dà il suo latte quando
siamo piccini, il suo pane quando
siamo grandi e la sua vita sempre.
 
Le Mani della Madre - Rainer Maria Rilke
 
Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare in te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.
 
La madre - Giuseppe Ungaretti
 
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
 

leggi anche

“La madre”: la struggente poesia di Giuseppe Ungaretti dedicata alla madre Maria

 
La mamma - Ada Negri
 
La mamma non è più giovane
e ha già molti capelli
grigi: ma la sua voce è squillante
di ragazzetta e tutto in lei è chiaro
ed energico: il passo, il movimento,
lo sguardo, la parola.
 
 
A Mia Madre - Edmondo De Amicis
 
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
 
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
 
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
 
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Maternità - Ada Negri
 
Io sento dal profondo
Un’esile voce chiamarmi
Le viscere mie palpitanti
Trasalgono in sussulti
Che sono i tuoi baci i tuoi pianti
Tu sei l’ignoto
E formo il tuo cor col mio cuore.
 
A mia madre - Eugenio Montale
Ora che il coro delle coturnici
ti blandisce nel sonno eterno, rotta
felice schiera in fuga verso i clivi
vendemmiati del Mesco, or che la lotta
dei viventi più infuria, se tu cedi
come un’ombra la spoglia
(e non è un’ombra,
o gentile, non è ciò che tu credi)
chi ti proteggerà? La strada sgombra
non è una via, solo due mani, un volto,
quelle mani, quel volto, il gesto d’una
vita che non è un’altra ma se stessa,
solo questo ti pone nell’eliso
folto d’anime e voci in cui tu vivi;
e la domanda che tu lasci è anch’essa
un gesto tuo, all’ombra delle croci.
 
Kaddish - Allen Ginsberg
 
Con la tua pancia gonfia, con la tua paura di Hitler, con la tua bocca di brutti racconti, con le tue dita di mandolini rotti, con le tue braccia, con la tua pancia.
 
Con la tua voce, con il tuo naso e i tuoi occhi, con i tuoi occhi di senza quattrini, con i tuoi occhi di falsa porcellana, con i tuoi occhi di Russia, con i tuoi occhi di India affamata, con i tuoi occhi da gatta sul tavolo operatorio.
 
Con i tuoi occhi soli, con i tuoi occhi.
 

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“La Mamadre”: la poesia che Pablo Neruda dedicò alla madre adottiva

 
Lettera Alla Madre - Salvatore Quasimodo
 
Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d’acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord:
non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno,
 
molti mi devono lacrime da uomo a uomo.
So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,
povera e giusta nella misura d’amore per i figli lontani.
Oggi sono io che ti scrivo:
Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte
con un mantello corto e alcuni versi in tasca.
Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.
Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che
portavano mandorle
e arance, alla foce dell’Imera, il fiume pieno di gazze, di sale,
d’eucalyptus.
Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell’ironia che hai messo sul mio labbro,
mite come la tua. Quel sorriso m’ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te
aspettano, e non sanno che cosa.
Ah, gentile morte, non toccare l’orologio in cucina che batte
sopra il muro
tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,
su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde?
O morte di pietà, morte di pudore.
Addio, cara, addio, mia dolcissima Mater.
 
Preghiera alla madre - Umberto Saba
 
Madre che ho fatto
soffrire
(cantava un merlo alla finestra, il giorno
abbassava, sì acuta era la pena
che morte a entrambi io mi invocavo)
madre
ieri in tomba obliata, oggi rinata
presenza,
che dal fondo dilaga quasi vena
d’ acqua, cui dura forza reprimeva,
e una mano le toglie abile o incauta
l’impedimento;
presaga gioia io sento
il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
come un buon figlio amoroso, soffrire.
Pacificata in me ripeti antichi
moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
giardino io penso, ove con te riprendere
può a conversare l’ anima fanciulla,
inebriatasi del tuo mesto viso,
sì che l’ ali vi perda come al lume
una farfalla. È un sogno
un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere
vorrei dove sei giunta, entrare dove
tu sei entrata
— ho tanta
gioia e tanta stanchezza! —
farmi, o madre,
come una macchia della terra nata,
che in sé la terra riassorbe ed annulla.
 
La madre - Edmondo De Amicis
 
Vi è un nome soave in tutte le
o lingue, venerato fra tutte le genti.
il primo a che suona sul labbro
del bambino con lo svegliarsi
della coscienza. l’ultimo che mormora
il giovinetto in faccia alla morte;
un nome che l’uomo maturo e il vecchio
invocano ancora, con tenerezza
di fanciulli, nelle ore solenni della vita,
anche molti anni dopo che non è più
sulla terra chi lo portava; un nome
che pare abbia in sé una virtù misteriosa
di ricondurre al bene. di consolare e
di proteggere. un nome con cui si dice
quanto c’è di più dolce. di più forte.
di più sacro all’anima umana.
la madre.
 
Grazie mamma - Judith Bond
 
Grazie mamma
perché mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie mamma.
 
La parola più bella - Marino Moretti
 
Mamma. Nessuna parola è più bella.
La prima che si impara,
la prima che si capisce e che s’ama.
La prima di una lunga serie di parole
con cui s’è risposto alle infinite,
alle amorose, timorose domande
della maternità.
E anche se diventassimo vecchi,
come chiameremmo la mamma
più vecchia di noi?
Mamma.
Non c’è un altro nome.
 
Festa della mamma - Stephen Littleword
 
Per la tua festa dolce mamma
ho raccolto i fiori più belli del nostro giardino
ho colorato il disegno più speciale
ho cercato tra i ricordi la storia più bella.
Tutto questo per fartene dono,
anche se, il fiore più bello, i colori più accesi,
e la storia più speciale nella mia vita,
sei tu, mamma!
Auguri, è la tua festa!
 
Per la mamma - Gianni Rodari
 
Filastrocca delle parole:
si faccia avanti chi ne vuole.
Di parole ho la testa piena,
come dentro ‘la luna’ e ‘la balena’.
Ma le più belle che ho nel cuore,
le sento battere: ‘mamma’, ‘amore’.

Vedi anche:

  • Le migliori frasi di auguri per la festa della mamma
  • Festa della mamma: i regali per le mamme lettrici
  • Festa della mamma: i libri da regalare

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Commenti: 3

  • chiara
    12 maggio 2018, 13:26

    ricordo una poesia dedicata alla madre, che diceva pressapoco : il primo ricordo di te era con la tazzina del caffè in mano, la mattina, in cucina, prima di iniziare le fatiche della giornata....non so altro, mi aiutate a ritrovarla?

  • giuseppe caraccia
    13 maggio 2018, 10:32

    auguri a tutte le mamme e le mamme delle mamme e tutte le mamme di ogni essere vivente e specie perché ci sanno dare un preciso e unico amore che e legata dalla vita stessa . auguri di cuore a tutte ...

  • Giovanna Casapollo
    6 maggio 2020, 13:49

    Oggi ti conservo nel mio cuore mamma
    mi manchi

    Non amo mia madre – mi dicevo
    Le sue raccomandazioni
    Il suo eterno richiamo al dovere di studiare
    Il suo viso sofferente di vedova scorata
    Chiudevano le mie ali al desiderio di libertà
    Quel padre mancato ci aveva tolto il futuro
    Confessavo rassegnata abbracciando colei
    Che aveva riversato su di me
    Quell’amore perduto
    Poi quel giorno arrivò
    Davanti ad una lapide fiorita
    Piansi disperata tutto l’amore che non le avevo dato
    La ringraziavo per avermi insegnato ad amare lo studio
    La ringraziavo per la vita che non avevo sprecato
    Scoprivo di averla sempre amata
    giovanna

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