Maschio nero
- Autore: Elgas
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: E/O
- Anno di pubblicazione: 2025
Nel libro edito da E/O nel 2025 e dal titolo inequivocabile, Maschio Nero dell’antropologo senegalese Elgas, ormai stabile in Francia, tradotto da Alberto Bracci Testasecca, troviamo molti spunti di riflessione sul rapporto tra immigrati, madrepatria e patria di adozione. Si tratta di un romanzo, immagino in parte autobiografico, anche se la vicenda raccontata potrebbe far parte della storia collettiva dell’immigrazione in Francia di migliaia di giovani che hanno lasciato da piccoli la loro terra, hanno studiato con profitto e sono diventati professionisti, professori, intellettuali, assumendo spesso una mentalità “bianca”, cosa di cui il protagonista di questo intrigante romanzo viene spesso accusato.
L’io narrante è un antropologo trentenne che ha discusso una buona tesi di dottorato, si muove tra varie università, vive a Parigi dopo aver trascorso del tempo a Nizza e a Lione, dove ha lavorato arrangiandosi tra piccole occupazioni prima di trovare la sua strada. Sua madre, un’invadente insegnante senegalese, per anni non lo ha visto, ma una volta giunta a Parigi non fa che rimproverarlo per essere diventato troppo distaccato dalla famiglia di origine, dai suoi usi, dalla sua cultura; ciò nondimeno gli chiede sempre soldi, e continuerà a farlo, mettendo il giovane quasi francese in obbligo di trovarsi incarichi che soddisfino non solo la sua sopravvivenza.
Incontra molte donne bianche, il quasi professore bello, colto e interessante; la madre di un alunno a cui dà ripetizioni, Sylvie, intrattiene con lui un lungo flirt fatto di focosa sessualità, che non è amore. Anche una donna semplice, madre di famiglia, si unisce a lui, con trasporto, per vincere la solitudine causata da un marito violento. Deve trovare un’occupazione più stabile il nostro narratore, che attraversa tutto il 2018, anno in cui si svolge la storia, è in cerca di certezze sul piano lavorativo ma anche su quello sentimentale: in lunghi monologhi, con i compagni di studio, alla ricerca di vecchi amici, si chiede chi sia lui davvero, di cosa sia alla ricerca. Fino all’incontro con la giovane e bionda Mélodie, una ragazza perbene, figlia di ricchi, che si innamora di lui ma che nasconde un segreto: soffre di gravi depressioni, che la costringono a ricoveri dove si cerca di affrontare la sindrome bipolare di cui soffre.
I due vanno a vivere insieme; lui crede di aver trovato l’anima gemella, ne diventa il protettore, l’angelo custode, ne conosce la famiglia, mentre lei dà ordine alla sua vita caotica. L’incontro casuale con una collega intelligente, colta, ambiziosa, bella e nera, Desiré, mette in crisi quell’ordine così affannosamente ricercato.
Una storia intensa, quella che Elgas ci racconta, molto attuale, piena dei conflitti che ogni giorno le società occidentali vivono con gli immigrati, più o meno integrati, assimilati, divenuti parte del corpo sociale ma che restano comunque ai margini. Una società post coloniale, quella francese, che vive in prima persona contrasti, pregiudizi, contraddizioni dei suoi cittadini, bianchi, neri, meticci. Bella la descrizione della settimana dell’Africa, celebrata a Parigi nello Chateaux Rouge, con la sponsorizzazione dell’Unesco:
Erano la plebe del mondo nero, che aveva le sue caste elevate e i suoi popolani. Nella sua grande generosità, l’Unesco tendeva una passerella e la mostra diventava un crocevia di incontri.
Maschio Nero è un libro coinvolgente, purtroppo amaro, capace di tessere un’analisi profonda e non sempre gratificante, né per i bianchi e neppure per i maschi neri: il titolo del libro è davvero molto azzeccato.
Maschio nero
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