Lezioni private
- Autore: Vittorio Sgarbi
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
Vittorio Sgarbi (1952) a metà degli anni ’90 era popolarissimo non solo come critico d’arte, ma anche come personaggio televisivo, perché era un autentico mattatore del piccolo schermo. Aveva iniziato la sua carriera televisiva al Maurizio Costanzo Show, dove si era fatto subito notare per l’eccezionale abilità oratoria, la sua immensa conoscenza dell’arte, ma anche per i toni accesi, talvolta sopra le righe.
Inutile dilungarmi sul personaggio Sgarbi perché sappiamo ogni cosa ormai. I suoi libri a ogni modo sono molto venduti, ma io per le ragioni che ora elencherò vorrei ricordarvi questo volume: Lezioni private (Mondadori, 1995). Sgarbi era amato e odiato per la sua trasmissione Sgarbi quotidiani, che fece epoca e di cui si è giustamente occupato Aldo Grasso nella sua enciclopedia della televisione. Il grande critico d’arte era anche polemista e in quella trasmissione di un quarto d’ora si occupava di politica e di attualità. Riceveva anche insulti, minacce, querele. Era ed è sempre stato un intellettuale divisivo. Il fatto che si sia schierato politicamente lo ha fatto odiare ancora di più.
Penso che al di là dell’orientamento politico bisogna riconoscere obiettivamente le grandi capacità intellettuali e l’acume critico di Sgarbi. Ricordiamo anche il suo assistente Abramo Orlandini, oggi invalido e bravo pittore, che allora introduceva ogni puntata. D’estate la trasmissione diventava Lezioni private e Sgarbi trattava di poesia, di letteratura, di arte. Dava dei consigli di lettura.
In questo libro vi sono 23 sue lezioni private. Sgarbi inizia con un aforisma o con una frase memorabile di un grande autore, scrittore, filosofo o poeta per poi commentare in modo altrettanto memorabile. Queste lezioni furono seguitissime al punto che il celebre critico le raccolse in un libro e poi l’anno successivo, visto il grande successo di vendite, ne fece un altro intitolato per l’appunto Lezioni private 2. Entrambi i volumi sono corredati anche di foto di dipinti e di ritratti dei grandi autori trattati. Entrambi i libri si leggono tutti d’un fiato e sono validissimi sia per chi è a digiuno di letteratura e vuole saperne di più sia per chi è colto ma vuole sapere il punto di vista di un grande personaggio come Sgarbi, che spicca non solo per la sua cultura ma anche per le sue provocazioni molto intelligenti, per il suo senso critico e la sua sensibilità artistica memorabili.
Non voglio spoilerare niente. Però c’è da dire che quest’opera è allo stesso tempo storia della televisione e storia della letteratura. Leggerla è un modo per conoscere meglio Sgarbi. In queste pagine smette i panni del grande critico d’arte per occuparsi soprattutto di letteratura, poesia e filosofia. Già che ci sono consiglio a tutti di leggere anche, oltre ai libri d’arte sgarbiani, Onorevoli fantasmi e Le mani nei capelli. Sono libri che descrivono bene ciò che siamo stati, anticipano e prevedono i nostri tempi.
Comunque consiglio questo libro perché è testimonianza e al tempo stesso prova provata che un tempo, negli anni ’90, c’era un signore che faceva cultura di altissimo livello in televisione. Ci sono spunti molto interessanti, addirittura illuminanti. Ritengo che un giovane aspirante poeta o un giovane letterato dovrebbe formarsi con libri come questo, che aprono la mente. Qualcuno potrebbe obiettare che Sgarbi all’epoca dava le perle ai porci. Io più ottimisticamente ritengo che lui dava grandi input, che però non tutti erano in grado di raccogliere. Nel 2011 il grande critico ferrarese sulla RAI ha fatto una sua trasmissione che si chiamava Ora ci tocca anche Sgarbi. È stato un insuccesso e il programma è stato sospeso. Ma le cause del flop sono complesse e articolate. Non fu colpa di Sgarbi, ma del fatto che in questi ultimi anni gli italiani sono degenerati o quantomeno la situazione italica è peggiorata, involuta culturalmente. Nessuno vuole sentire parlare di cultura alla televisione.
Qualcuno ha giustamente obiettato alla morte di Piero Angela che molti lo commemoravano sui social, ma in realtà quando andava in onda quelle serate guardavano Il grande fratello. Lezioni private è un capolavoro come libro ma ancor prima a livello televisivo. Dispiace davvero che non ci siano più trasmissioni televisive così, come dispiace a molti che Sgarbi non abbia più una trasmissione televisiva tutta sua. Accade piuttosto che gli editori televisivi non siano tanto coraggiosi e che i conduttori della televisione generalista lo chiamino talvolta come opinionista, tanto per alzare lo stare perché quando parla o scrive Sgarbi viene sempre fuori qualcosa di originale, di creativo, di geniale (il climax non è casuale).
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