La vita segreta delle api di Sue Monk Kidd

Questa è la storia di Lily Owens, una ragazzina di quattordici anni della Carolina del Sud che, orfana di madre, è costretta a vivere con un padre violento ed irascibile. Affascinata dalla spettacolare vita delle laboriose api che si insinuano nelle fessure delle pareti della sua umile cameretta, decide di studiarle da vicino e di racchiuderle in un barattolo per mostrarle al padre, il quale non credeva all’invasione di api da lei raccontata, pensando si trattasse di un’assurdità inventata. Piena di dubbi ed incertezze, anche legate alla misteriosa morte della mamma, Lily è costretta dal padre a lavorare in strada con una bancarella di pesche (provenienti dal frutteto del padre) senza nemmeno poter leggere un libro, ritenuta da suo padre un’attività inutile. Lily non ha amiche con le quali confidarsi (e condividere il peso della tristezza legata alla perdita), se non Rosaleen, la governante di colore che si trova a dover combattere contro l’ignoranza di persone razziste e senza scrupoli, che la metteranno nei guai facendola finire in prigione. Le giornate passano e finalmente Lily si rende conto che è giusto aprire il barattolo per liberare le api che aveva ingiustamente catturato; allo stesso modo Lily troverà il coraggio di abbandonare il suo “contenitore” nel quale è stata troppo a lungo tenuta “prigioniera” e che ormai sta diventando troppo “stretto” e deciderà di diventare un’“ape esploratrice”, riempiendo il suo cuore di sollievo.

«L’ape operaia è lunga poco più di un centimetro e pesa intorno ai sessanta milligrammi, ma è in grado di trasportare in volo un peso superiore a se stessa»

Una fotografia e una statuetta sono gli unici oggetti che porterà con sé. In un Paese ancora sottomesso alle leggi razziali con bianchi da una parte e neri dall’altra, la piccola Lily con la sua caparbietà e forza di volontà riuscirà ad aiutare Rosaleen a fuggire dal carcere nel quale era stata ingiustamente imprigionata. Ed è così che grazie al fato e all’aiuto provvidenziale della statuetta della Madonna nera (cimelio lasciatole in dono dalla madre), Lily e Rosaleen arrivano presso un produttore di miele dal quale riescono ad ottenere un temporaneo alloggio ed una sincera ospitalità. Qui nella “casa del miele”, Lily sente inspiegabilmente la presenza di sua madre, come se prima di morire avesse visitato questo luogo. Lily si sente come un’ape in un alveare, al sicuro. Anche Rosaleen riesce finalmente ad allontanarsi dai pregiudizi della gente che la considera poco intelligente, poco “adatta” ed inutile alla società, solo per via del colore della sua pelle. Lavorando presso l’apicoltore, Lily si rende conto che la vita delle api non è così semplice come potrebbe apparentemente sembrare, esse infatti conducono una vita “segreta” e molto complessa in base alla funzione che svolgono all’interno dell’alveare e, per quanto laboriose ed instancabili, le api sono molto fragili. Anche Lily, nascondendo una drammatica fragilità interiore, sta vivendo una vita “segreta” scappando di casa e rifugiandosi in questo luogo lontano, cercando disperatamente qualcosa, un segno d’affetto materno, un conforto. E sarà proprio il miele che la aiuterà a scacciare via la sua tristezza; considerato un rimedio infallibile per ogni genere di problema (per calmare la mente e rinvigorire il corpo), il miele inizia davvero ad essere un elemento fondamentale per la vita di Lily, la quale utilizza l’effetto “balsamico” di questo nettare per guarire le sue giovani ma profonde ferite. Riuscirà così a cogliere finalmente quel segno d’amore a lungo cercato.

Questo libro, edito da Mondadori e ambientato negli anni in cui negli USA anche i neri riescono ad ottenere dei diritti, risulta agli occhi del lettore drammatico e al tempo stesso emotivamente rigenerante. Divenuto anche un film nel 2009, il romanzo è di una dolcezza infinita, da assaporare pagina per pagina, toccante, commuovente e dolce come il miele.

Trailer del film “La vita segreta delle api”