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Recensioni di libri

La spada e lo scudo. La difesa aerea nella Guerra Fredda di Leonardo Malatesta

Tralerighe Libri, 2021 – Uno storico militare affronta in un saggio il tema complessivo della difesa aereo-missilistica in Italia durante la Guerra Fredda, analizzando le varie componenti e il ruolo svolto dal personale impegnato.

Felice Laudadio
Felice Laudadio Pubblicato il 14-07-2022
La spada e lo scudo. La difesa aerea nella Guerra Fredda

La spada e lo scudo. La difesa aerea nella Guerra Fredda

  • Autore: Leonardo Malatesta
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Saggistica
  • Anno di pubblicazione: 2021

La difesa aerea e missilistica in Italia dal secondo dopoguerra: mai avremmo pensato fino al 24 febbraio scorso che questo tema potesse avere un interesse diverso da quello storico per tutti e didattico per gli allievi delle Accademie militari, che studiano per diventare professionisti delle armi. Solo curiosità per i lettori e materia di approfondimento per gli specialisti. Ma l’invasione russa dell’Ucraina ha riportato la guerra in Europa dopo ottant’anni e ha reso quanto mai attuale l’argomento affrontato dallo studioso e storico militare Leonardo Malatesta ne La spada e lo scudo. La difesa aerea nella Guerra Fredda (Tralerighe Libri, 2021).

E dire ch’è decisamente tardiva la diffusione di notizie non più segrete sulle basi missilistiche nel nostro territorio, quando i vettori erano puntati verso i Paesi della cortina filosovietica nell’Est Europa. Malatesta fa notare che solo nell’ultimo decennio la storiografia ha cominciato a studiare la Guerra Fredda. Da poco sono usciti testi che affrontano temi generali e guardano al sistema Nike, a un gruppo particolare o alla fanteria d’arresto.
Del resto, gli storici amano studiare il passato ma sono molto meno “influenzati” dal presente, aggiunge.

Fino alla caduta del Muro di Berlino e alla crisi del comunismo sovietico, un fitto e comprensibile riserbo ha schermato la materia della difesa missilistica nazionale, sotto l’ombrello NATO, nella prospettiva estrema e non auspicabile di un conflitto nucleare. Un impulso allo sviluppo del tema - tanto a lungo sconosciuto e top secret - ha seguito l’apertura al pubblico di Base Tuono, nell’ottobre 2010 a Passo Coe di Folgaria, nel Trentino. Tra il 1966 e il 1978 è stata un’installazione missilistica attiva dell’Aeronautica Militare italiana e della NATO, allestita a 1543 metri sul livello del mare, a poche centinaia di metri dal confine con la provincia veneta di Vicenza. Una delle tre sezioni di lancio della vecchia struttura, la più alta in quota delle dodici nel Nord-Est, ospita ora il primo museo in Europa dedicato alla Guerra Fredda, realizzato dal Comune di Folgaria con l’aiuto dell’Arma Aeronautica. Nel 2013, un gruppo di studenti del corso di laurea d’ingegneria edile/architettura dell’Università di Trento ha completato uno studio approfondito sull’intera base di Passo Coe e Tonezza, con ricostruzioni virtuali in 3d e un video.

L’area di lancio, a Malga Zonta, passo Coe, era armata con tre rampe di missili Nike-Hercules a testata convenzionale. L’area controllo radar e carri comando, denominata "Tuono" nelle comunicazioni radio in codice, sorgeva in cima al vicino monte Toraro (a quota 1897). L’area logistica era situata a Tonezza del Cimone, a circa 17 chilometri di distanza, affidata al 66º Gruppo I.T..
Malatesta mette a fuoco nel volume l’intero e complesso sistema difensivo gestito dall’Alleanza Atlantica, con comandi italiani e NATO nel territorio nazionale, esamina i gruppi radar, la componente missilistica - tanto dell’Aeronautica che dell’Esercito - i reparti con intercettori guidati. Spazio anche alle dottrine sviluppate dall’Alleanza occidentale negli oltre quarant’anni della contrapposizione contro il blocco sovietico. In appendice, un glossario dei termini tecnici e degli acronimi, oltre a una bibliografia.
Obiettivo della pubblicazione:

“Affrontare il tema della difesa aerea in Italia durante la Guerra Fredda in modo complessivo, analizzando le varie componenti e facendo un bilancio sul ruolo svolto dagli uomini delle Armi impiegati”.

Da notare che, come oggi davanti all’adesione richiesta da Svezia e Finlandia alla NATO, l’URSS ammonì i Paesi aderenti e minacciò gravi conseguenze nel 1949, quando a Washington venne firmato il Trattato Nord Atlantico.
Il patto NATO-OTAN aveva durata infinita. Consentiva anche la cooperazione e consultazione permanente in campo politico, economico e militare. I Paesi firmatari dichiararono di voler vivere in pace con tutti i popoli e tutti i governi. Riaffermarono i principi dell’ONU, si impegnarono a mantenere la convivenza pacifica tra gli Stati e la sicurezza internazionale, a favorire stabilità e benessere nella regione dell’Atlantico settentrionale.
Fondatori: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti.

Leonardo Malatesta, nato nel 1978 a Malo (Udine), fin da giovane si è appassionato alla storia, materia in cui è laureato dal 2001. Ha proseguito la ricerca scrivendo volumi e saggi sulla storia militare italiana ed europea dal 1848 a oggi. È autore di testi e monografie di storia militare sulla Grande Guerra, sui forti nel Trentino e Veneto, su D’Annunzio e vari aspetti dell’impresa di Fiume, tra gli altri argomenti.
È socio e collabora con istituzioni culturali come l’Associazione Archivio Biblioteca Dall’Ovo, il Centro Internazionale di Studi Risorgimentali Garibaldini di Marsala e la Mostra permanente 1915-18 Il Ricordo di Enego.
Attualmente i suoi interessi di ricerca si rivolgono alla storia militare: le guerre mondiali del ‘900 e la Guerra Fredda.

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La spada e lo scudo. La difesa aerea nella Guerra Fredda

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