

La ragazza con la gonna a fiori
- Autore: Guido Rodriguez
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Morellini editore
- Anno di pubblicazione: 2025
Nato a Napoli, affermato a Genova, classe 1944, il già specialista in neurofisiopatologia e docente universitario dott. Guido Rodriguez ha quattro grandi passioni: il mare, i viaggi, la fotografia e la mente, il suo campo professionale. Le ha riversate tutte nel romanzo La ragazza con la gonna a fiori, che l’ha visto debuttare nella narrativa per Morellini Editore (Milano, gennaio 2025, 200 pagine), nella collana Riflessi.
Sono genovesi anche Antonio Ricci e Laura Baldini, ma non si conoscono prima di partire in vacanza, nell’estate 2020. S’incontrano, anzi si scontrano nell’aeroporto di Orio al Serio. Nel rimettere lo zaino sulle spalle, dopo il controllo al metal detector, l’uomo colpisce un braccio della passeggera vicina, facendole cadere il trolley. Chiede correttamente scusa per averla urtata. Lui è un fotografo freelance e giornalista, non più giovane, qualche filo grigio alle tempie, ma in buona forma, valorizzata da una certa cura nel vestire. Lei, una ricercatrice di lingue e letterature moderne, trentaseienne single, zigomi alti, naso piccolo e sottile, dita affusolate, volto già abbronzato, belle gambe che spuntano dei pantaloncini.
Antonio si concede parecchia intraprendenza, andando ad occupare nell’aereo il posto vuoto accanto a Laura, che non è il suo. Poco a poco, fa breccia nella cautela della giovane, che non ha ancora programmato dove andare dopo l’atterraggio a Cefalonia. Le propone di raggiungere la stessa meta, Itaca, l’isola di Ulisse. Laura ci sta, sempre con misura. Accetta anche di dividere le spese di un’auto a noleggio, per risparmiare, ma pone come condizione do not disturb, ha tanto bisogno di riposo.
L’autore neurofisiologo ed esperto della memoria è a suo agio nel proporre le dinamiche psicologiche dei due, in questo viaggio nelle isole greche che ha preso una piega inaspettata, per entrambi. Antonio racconta in prima persona narrativa e si dimostra sorpreso. È partito per una vacanza solitaria e si ritrova a corteggiare una donna molto più giovane. Laura ci mette del suo e lo sorprende ulteriormente: mantiene con garbo le distanze. Raggiungono lo stesso albergo (camere separate), cenano insieme nello stesso locale tipico, ma la mattina dopo lei si presenta con una gran borsa da mare e lo congeda elegantemente per l’intera giornata, dandogli appuntamento alle 20, per la cena. Il giovanile fotoreporter resta a meditare sulla piega insolita del soggiorno nelle isole Ionie, rivelando il suo pensiero conscio e smascherando in qualche modo quello inconscio. Invece, la psicologia di Laura si manifesta nei racconti che fa gli fa delle sue esperienze sentimentali precedenti. Poi, sarà il caldo, saranno l’incanto dei luoghi, i colori incredibili, Itaca, Ulisse e l’amore a prova di decenni per Penelope, ma molto presto i due si accorgeranno di avere speso a vanvera le decine di euro per una delle due stanze d’albergo.
Tornati a Genova, sono una coppia di fatto e Marco è orfano di una macchina fotografica Nikon, abbandonata distrattamente sopra una panchina del porto di Sami. Abbiamo detto estate 2020: il covid, i tamponi, le mascherine sono una presenza costante nelle pagine, per noi invece un ricordo molto più lontano dei soli cinque anni trascorsi. Anche questo nostro allontanare il “male” è un processo psicologico che il dott. Rodriguez potrebbe spiegare. La Nikon smarrita va sostituita con una compatta, che Antonio trova al primo tentativo a Genova, una Leica D7 usata. È questo apparecchio fotografico a portarci nel vivo della narrazione, dopo aver preso atto delle quattro passioni dell’autore che si riflettono nel romanzo: il mare, tra le Ionie e la Lanterna; i viaggi, nelle isole achee; la mente - è tutto crescendo psicoattivo - e gli scatti fotografici, distrazione a parte. Nel prendere confidenza con la Leica, si accorge di cinque file nella memoria digitale dell’apparecchio. Altrettante foto. Una, poco nitida, riprende una giovane donna; la seconda una parete con segni incomprensibili, forse uno scatto involontario. Nel terzo file, si distingue un portone, in alto dettagli non riconoscibili. La quarta foto mostra una giovane donna bionda. Il volto è troppo sfumato per cogliere particolari. Indossa una minigonna molto corta e un top dello stesso colore, che lascia scoperto l’ombelico. Anche l’ultima immagine è di una giovane. Capelli castani lunghi, camicetta bianca, gonna larga al ginocchio, con disegni a fiori e foglie di colori sfumati. Calza sandali. Gli occhi sono chiari, azzurri, anche se poco definiti. Fissandoli, Antonio avverte una “connessione emotiva” di cui gli sfugge la ragione. Si sente attratto verso un luogo lontano e sconosciuto, dove potrebbe incontrare qualcuno. Fissa lo schermo e ricorda il Commissariato di Sami. Qualcosa dev’essere successo dove ha denunciato la perdita della Nikon. C’era un cartello al muro, con decine di foto di ragazze sparite in Grecia. Una soprattutto aveva attratto la sua attenzione, una sedicenne neozelandese scomparsa ad Argostoli dieci anni prima, sorriso discreto, occhi di un azzurro tanto intenso da entrare nei “recessi della mente”. Aveva avvertito un groppo alla gola e si era chiesto perché lo emozionasse tanto. Lo sguardo evocava qualcosa, di lontano e indecifrabile. Ritorna la sensazione provata allora. È la stessa, legata a un’immagine, forse un ricordo, che crea una strana pressione nella mente, senza riuscire ad emergere. Deve significare qualcosa.
Qui la narrazione oltrepassa la love story ed entra nella dimensione del mistery. Il romanzo prende la sua direzione... ma noi la piantiamo qui.

La ragazza con la gonna a fiori
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