Secondo i dati presentati dall’Istat a gennaio 2016 riferiti alla situazione della lettura in Italia nel 2015, non sembra migliorare la percentuale dei lettori, ma potrebbe andare ancora peggio se teniamo presente che le biblioteche pubbliche non sono più oasi nel deserto finalmente.
I numeri non sono entusiasmanti: circa 24 milioni (corrispondente al 42%) sono gli italiani che nei 12 mesi precedenti all’intervista hanno letto almeno un libro nel tempo libero, quindi non per motivi professionali o di studio. La percentuale resta in linea con quella dell’anno precedente.
Più alta la quota di donne lettrici (48,6%) rispetto agli uomini lettori (35%).
I maniaci della lettura sono ragazzi e ragazze fino ai diciannove anni (in questa fascia di età i lettori sono più del 50%), mentre noi adulti ci accontentiamo di tre libri l’anno, ricadendo nella definizione di "lettori deboli".
I "lettori forti", come sono dall’Istat classificate le persone che leggono almeno un libro al mese in media, sono il 13,7 per cento della popolazione e sono diminuiti rispetto al 2014, in cui la percentuale raggiungeva il 14,3%.
Una famiglia su dieci non ha libri in casa.
Una piccola tragedia che non ha salvato nemmeno gli ultimi due premi Nobel per la Letteratura: Alice Munro è un nome sconosciuto per il maschio italico, stessa sorte per Patrick Modiano.
Un po’ di ironia anche per capire che in Italia si pubblica di più di quanto si legge, a parte notevoli exploit di vendita, che ridanno ossigeno alla editoria nostrana, come “Anna” di Ammaniti e "È tutta vita" di Fabio Volo.
Anche i premi letterari che una volta facevano da volano per le vendite, servono a pochissimo.
Il bellissimo La Ferocia di Nicola Lagioia, premio Strega 2015, ha venduto poco, molto poco.
Crescono i lettori di ebook, arrivando all’otto per cento, ma ancora poca cosa rispetto ad altri paesi europei, senza prendere in considerazione gli Stati Uniti, dove è tutta un’altra storia.
Gli stranieri regolarizzati in Italia leggono quasi quanto gli italiani e il loro sforzo è meritorio, tenendo conto che fanno, perlopiù, lavori pesanti in un ambiente spesso ostile.
In buona sostanza, proporrei di togliere la patente di lettore a chi legge solo un libro l’anno...
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La lettura in Italia nel 2015 secondo l’Istat
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