L’indomabile e misteriosissima Miles Franklin di Alexandra Lapierre

Una sorta di biografia romanzesca, una lunga vita narrata nei suoi aspetti più intimi, una personalità eccentrica, straordinaria e misteriosa, quella raccontata da Alexandra Lapierre nel bel libro dalla copertina gialla che ritrae Stella Franklin, poi nota con il suo secondo nome, Miles, vita di vespa, lunga treccia scura, cappellino, guanti e ombrello, australiana di nascita, cosmopolita per vocazione, scrittrice misteriosa, femminista, filantropa, seducente ma restia ad ogni legame stabile. L’indomabile e misteriosissima Miles Franklin, pubblicato nell’aprile 2025 da E/O nell’impeccabile traduzione dal francese di Alberto Braci Testasecca, parte dall’Australia del 1901.

In una fattoria sperduta in quella che per molti è ancora una “terra incognita”, la ventenne Stella Franklin vive isolata con una complicata famiglia: la madre Susannah, che proviene da una famiglia decaduta, il padre incapace di combinare quanto serve per la sopravvivenza della numerosa famiglia, i tanti figli, maschi e femmine, che nel corso della lunga esistenza avranno un brutto destino, tanto che la sola Stella sopravviverà. Lei scrive in gran segreto un lungo romanzo che si ispira alla vita nel bush, la selvaggia foresta australiana, alla miseria dei contadini che vivono nell’entroterra nel Nuovo Galles del Sud; la capitale, Sydney, è lontana da ogni punto di vista. Dopo vari tentativi falliti, il libro verrà pubblicato con successo, tanto che Stella, che aveva scelto il nome maschile Miles, sicura che il libro firmato da una donna non avrebbe avuto nessuna possibilità di pubblicazione, si ritrova al centro dell’attenzione di critici, poeti e giornalisti che intravedono nella loro connazionale una possibilità di successo per la letteratura australiana.
Il carattere sorridente ma schivo di Miles le farà incontrare molti uomini e molte donne; tutto il libo è punteggiato da incontri fortunati, da occasioni imperdibili, da un’esistenza di grande miseria, che portano la giovane donna, che ha un solo abitino bianco confezionato dalla madre che la fa somigliare a una comunicanda, a frequentare la buona società, mentre però continua a lavorare come domestica e a fare ogni tipo di mestiere per immedesimarsi nella condizione femminile che intende raccontare nei successivi libri che riuscirà a scrivere.
Miles si allontana dalla prigione familiare australiana, raggiunge San Francisco in piroscafo, proprio nei giorni in cui la città californiana viene distrutta dal terremoto, e poi si dirige nella East Coast, a Chicago, dove si costruirà una nuova esistenza. Le avventure di Miles Franklin son si fermano e, dopo l’esperienza americana non sempre positiva, si imbarca per l’Europa, facendo tappa a Londra, dove vive faticosamente dal 1915 al 1917:

L’Inghilterra era quasi come l’Australia, con in più gli Zeppelin tedeschi e i bombardamenti.

Siamo negli anni più accesi del femminismo, quelli in cui donne emancipate e libere si occupano di soccorrere i bambini malati e indigenti, i figli dei soldati in guerra, e Miles si unisce a loro, arruolandosi poi come infermiera nella guerra dei Balcani, fino ad ammalarsi rischiando di morire.
Nell’ultima, bellissima parte del libro, assistiamo al ritorno di Miles Franklin in patria e alla consacrazione del suo successo di scrittrice, pur se aveva scritto sotto falso nome un magnifico romanzo che le varrà finalmente il meritato premio e la riconciliazione con la madre, con la quale aveva vissuto un rapporto a dir poco conflittuale. “La passione per Stella della sua autrice è contagiosa”, ha scritto una critica francese: è vero, leggendo il lungo libro di Alexandra Lapierre ci si innamora di questa donna difficile, moderna, coraggiosa, capace di sfidare ogni forma di formalismo e di pregiudizio. Foto d’epoca al centro del volume ci aiutano a conoscere meglio lei e la sua fascinosa vicenda letteraria.