L’Unità
- Autore: Ninni Holmqvist
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Il romanzo L’Unità (Fazi, 2024, traduzione di Margherita Podestà Heir ) della scrittrice svedese Ninni Holmqvist stupisce per l’insolita trama che dà alla narrazione carattere distopico. È infatti negativamente utopico il mondo in cui la cinquantenne Dorrit Weger vive.
Narrato in prima persona dalla stessa protagonista, il romanzo è ambientato nella Svezia dell’autrice e temporalmente posto in un non lontano futuro nel quale i non più giovani sono considerati meno importanti rispetto alla crescita economica e ai giovani che hanno figli o che possono ancora procreare.
Nel Paese non c’è posto per coloro che non sono “indispensabili”, non servono più, non sono socialmente utili. A partire da un’età in cui la fertilità viene meno, donne e uomini senza prole vengono dichiarati “dispensabili” e sono, senza possibilità di scelta, a disposizione dello Stato. Questo succede anche a Dorrit, cinquantenne scrittrice senza figli che, un giorno come tanti, è costretta a lasciare la propria casa per trasferirsi all’Unità, un luogo in cui si vive con una certa agiatezza ma lontani dal mondo e in cui soprattutto si deve pagare il caro prezzo di non aver generato prole. Si diventa “dispensabili” per dare quel contributo non donato in età fertile.
Il fio che i dispensabili debbono pagare è assai alto: saranno utili alla società sottoponendosi a esperimenti con farmaci e, in caso di necessità, donando organi fino al momento finale, quello in cui la donazione ultima conduce alla morte stessa.
Prima di giungere a ciò, però, i dispensabili possono trascorrere periodi di mesi e anche anni piacevoli all’Unità.
La stessa Dorrit ha un’ottima impressione allorché entra nel bilocale assegnatole
Era più confortevole di quanto mi fossi immaginata…L’alloggio era ampio e luminoso, fornito di tutti gli elettrodomestici, dai colori sobri e arredato con gusto.
Una nuova abitazione per Dorrit, più confortevole della casa di campagna che lei non era mai riuscita a ristrutturare ma a cui era comunque affezionata. Purtroppo, però, ogni stanza, ogni angolo dell’Unità non è privato: ci sono telecamere ovunque e nessuno può più godere di momenti personali. Gli ospiti di oltre cinquanta o sessant’anni e senza prole sono al servizio del Paese; attendono solo che venga loro dato un compito e un destino che non hanno scelto. Nel lungo periodo che trascorrono all’Unità, i dispensabili possono frequentare molti luoghi di ritrovo ma hanno già perso ciò che è più prezioso, la libertà .Tra di loro nascono però amicizie e questo succede anche alla protagonista: Lena, Elsa, Alice, Johannes, Vania, Erik divengono parte della quotidianità di Dorrit che, ad un certo punto, stringerà un rapporto particolare con uno dei dispensabili.
Non si possono negare i rapporti umani neanche all’Unità, ma ciò che ha luogo in itinere non era stato assolutamente previsto. Non avrebbe dovuto esserci futuro per nessuno di loro ma esso invece potrebbe essere possibile per la protagonista. Come tornare indietro ad una normalità negata, forse ancora possibile?
Come far comprendere a chi dirige l’Unità che si ha il diritto di rientrare fra gli indispensabili? Pochi sono coloro che comprendono e solo Petra che fa parte della Direzione così si esprime, condividendo con Dorrit un’amara realtà
Voi dispensabili siete spesso esposti a sofferenze indebite e inutili . Dopotutto non siete dei criminali, non avete fatto del male a nessuno. Vi siete semplicemente limitati a vivere le vostre vite, a dire il vero senza pensare molto né al futuro né all’ambiente circostante, ma d’altro canto lo avete fatto sopportando situazioni di precarietà e quasi sempre senza attirare l’attenzione. Probabilmente voi tutti avete avuto dei vicini che non hanno notato che esistevate e a essere sinceri pochissimi di voi hanno gravato sulla società. Poi avete vissuto ostacolati da venti contrari, nella fattispecie da avversità sociali. E a conclusione di tutto questo, finite qui, dove capita spesso che trascorriate bene il tempo che vi…..resta”
Cosa farà Dorrit ora che ciò che è più straordinario sta per diventare realtà?
La scrittura semplice ma diretta di Ninni Holmqvist trascina in un mondo non reale. eppure non così impossibile. L’Unità colpirà i lettori per le tematiche importanti e attuali, quali la procreazione e il ruolo di giovani e anziani nella società. Nella crudezza di una realtà distopica la scrittrice riesce però a far emergere i sentimenti umanamente più veri e scrive una storia su cui è impossibile non riflettere.
L'Unità
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