Juventus 115 e lode
- Autore: Maner Palma
- Genere: Sport
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
Juventus è un concetto che va “oltre” la squadra di calcio. E’ l’idea del calcio “in sé”, un noumeno, un criterio assoluto, un atto di fede. Certo per il tifoso; per il resto del mondo rappresenta il Male assoluto, l’oggetto di invidia, il bersaglio, lo scalpo da esibire - se ci si riesce - e di cui vantarsi coi posteri.
Vanno così le cose nel mondo del pallone, ma anche, un po’, nella vita. Estimatori e detrattori, amici e nemici, a seconda della fortuna, parafrasando Napoleone Bonaparte. Comunque la si inquadri la storia della Juventus è però anche “altro” che vicenda sportiva sola e semplice. La storia della Juventus riesce a porsi come emblema, specchio dei tempi, intrinseca e trasversale agli umori di una Nazione, per esempio: a parte la progenitura Agnelli, penso alla Juve pigliatutto degli anni di piombo, passione domenicale degli operai (soprattutto meridionali) della Fiat; o a quella degli “stranieri” glamour (Michel Platini, su tutti, più di tutti) degli anni Ottanta. Disseminati in ordine sparso nel corso dei suoi centoquindici anni di vita (lo scorso novembre) vittorie (tante) e cadute (recenti & cocenti, anche di stile, a causa, per lo più, di singoli individui), consegnate, nel bene e nel male, alla mitologia popolare, a un rito (al vanto, alla diceria, alla bega) di massa dai risvolti persino antropologici. Questo per dirla sul carisma della squadra: Juventus è un’idea prima che non conosce mezze misure, o si ama o si odia. Ciò che resta innegabile è la sua esposizione perenne alle prime pagine, ai riflettori: costretta a primeggiare, sempre e per sempre. Basta come intro?
Il sontuoso volume curato da Maner Palma per gli editori Priuli & Verlucca (formato 21,5 X 28, con 200 immagini in b/n e a colori) riavvolge per temi il nastro della leggenda bianconera: si parte dai campioni della rosa attuale, si approda ai pionieri alquanto naif del primo scudetto (1905, ma quanta acqua è passata sotto i ponti, antitetici le pose, lo stile, i moduli di gioco, senza parlare del look), in mezzo un cospicuo/esaustivo campionario di numeri, statistiche, storie, formazioni, icone senza tempo (Furino, Scirea, Platini, Baggio, Zoff, Nedved, Del Piero...), foto (soprattutto foto: evocative, eleganti, a tutta pagina, desunte per lo più dall’Archivio LaPresse), e ancora dediche e dichiarazioni. Come queste, di Giovanni e Umberto Agnelli (noblesse oblige), a pag. 101:
“Mi emozione persino quando leggo sul giornale la lettera “J” in qualche titolo. Penso subito alla Juve” (Gianni Agnelli)
“E’ un immenso piacere ricordare che tutto il meglio del calcio è passato dalla Juve” (Umberto Agnelli).
Ne discende un volume da collezione, all’altezza della fama della società bianconera di cui racconta genesi e sviluppi; un volume che si divora con gli occhi e si legge con interesse, date la cura e la puntigliosità con cui è redatto. Costa ventotto euro ma il vero tifoso juventino non può perderselo assolutamente.
Juventus 115 e lode. Ediz. illustrata
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