Indignatevi!
- Autore: Stéphane Hessel
- Genere: Politica ed economia
- Anno di pubblicazione: 2011
Le classifiche settimanali dei libri più venduti mettono unanimemente al secondo posto questo libro di poche pagine, di piccolo formato e con la copertina rosso fuoco dal titolo che è un manifesto di intenti: "Indignatevi!"
L’ho letto con commozione. L’autore, Stéphane Hessel, classe 1917, ebreo francese attivo nella Resistenza, arrestato, torturato, evaso dai campi di sterminio e rocambolescamente sfuggito al patibolo, dopo la guerra è diventato diplomatico e ha contribuito alla stesura della "Dichiarazione universale dei Diritti Umani", testo dichiarativo e non giuridico ma tuttavia fondamentale per la presa di coscienza dei propri diritti inalienabili da parte di milioni di uomini sottoposti a sfruttamento, discriminazione, oppressione sull’intero pianeta. Oggi, a 93 anni, con spirito combattivo si rivolge ai giovani del suo paese, ma non solo a loro, esortandoli ad uscire dall’indifferenza, il peggiore dei mali, e a cercare, e non sarà difficile trovarne, motivi di vera indignazione: ci sono situazioni concrete, dice Hessel, il trattamento riservato agli immigrati, ai sans papier, ai rom, ai palestinesi nella striscia di Gaza, ai poveri del mondo sempre più poveri, che devono spingere ad intraprendere una risoluta azione civile.
Cita Martin Luther King e Nelson Mandela come campioni della non violenza e della speranza, capisce che grandi intellettuali come Jean Paul Sartre e Guillaume Apollinaire hanno saputo dare un contributo efficace alla propagazione di idee di impegno e solidarietà. Infine conclude con parole che riporto integralmente:
“Continuiamo ad invocare una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione ad oltranza
di tutti contro tutti".
A conclusione del prezioso libretto è riportato il testo integrale della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’unico commento che riesco a formulare è una curiosità: come mai, in un paese come l’Italia, che legge poco e che è dominata da media onnipotenti, questo piccolo libro potente ha raggiunto i primi posti delle classifiche di vendita? Forse i lettori italiani sono migliori della loro autorappresentazione? Coltivo una speranza, indignandomi!
- Stephane Hessel ha presentato "Indignatevi!" durante il programma "Che tempo che fa" di Fabio Fazio, andato in onda il 17 aprile 2011 (video non più disponibile)
Ascoltiamo il pensiero dell’autore in un’altra intervista:
Indignatevi!
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Oggi Pier Luigi Battista sul Corriere della Sera stronca con una recensione tagliente questo libretto, anteponendogli il libro sulla scuola di Paola Mastrocola!!!!! Che cosa ne pensate?
Ritengo che ci siano molte cose per le quali indignarsi. Ormai siamo diventati indifferenti a tutto, ma che dire di quei nostri cari connazionali, e non solo, che si recano all’estero per sfruttare sessualmente i minori, nella convinzione che a far ciò non ci sia niente di male?
Siamo assuefatti alla cultura consumistica fino al punto di credere che un minore povero non sia un essere umano. Questo provoca la deumanizzazione, che è l’origine del male, perché impedisce alla persona di immedesimarsi nell’altro.
Da questa incapacità di immedesimazione scaturisce l’impossibilità di vedere l’altro come soggetto, e quando ciò accade si infierisce su di lui senza provare alcun senso di colpa.
Rosa Aimoni.
Hessel non è certo il primo ad aver messo il dito nella piaga dell’assuefazione di massa (Flaiano, Pasolini, Lorenz,Virilio,Popper...) epperò il suo indignato invito ad indignarci non è retorica ma grido al risveglio di tutti coloro che rifiutano di diventare ’gadget’ del sonnambulismo sociale e dei coatti del gesto (come non citare David Foster Wallace?) che al suicidio di sè preferiscono battersi rigettando i cliches proposti dal bullismo del successo. Vuoi vivere da libero o da formica? Batterti o applaudire? Senza sacrificare tornaconto e godurie saremo tutti terra per i ceci.