

Il mondo di Maria
- Autore: Piersandro Pallavicini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2025
Prima di questo romanzo, Piersandro Pallavicini aveva scritto Il figlio del Direttore, dove le pagine del libro erano lievitate fino a un’opera di quattrocento e più pagine, come molti altri colleghi; mentre il nuovo testo dal titolo Il mondo di Maria (Mondadori, 2025) ha meno pagine del precedente. Pallavicini poi, dal momento che è anche critico letterario, toglie a chi lo legge il piacere di nominare scrittori, perché il personaggio principale Gil, ma più ancora il narratore Pallavicini, non hanno aspettato le sciarade dei lettore e nominano più volte Alberto Arbasino e più avanti, in un contesto britannico, il poco noto Alan Hollinghurst e molti altri. Un chiaro segno che l’autore dà: se non sei un lettore forte, avrai qualche problema nel prosieguo della trama, ma anche nei dialoghi.
Niente di grave, direbbe Gil che, ricco di suo ma per dare consistenza a una famiglia, lavora come giornalista del “Gazzettino pavese”, con la figlia che sta a Milano in un loft centrale, a dieci minuti dalla Bocconi dove studia, e la moglie amica che è spesso a Bruxelles; nei giri di vecchie librerie, Gil guarda i libri e le sue edizioni, mentre il recente amico Galbani guarda i libri e le ragazze e finisce con lo sguardo nel petto di Cicci Lopez, come uno stalker qualunque, mentre Galbani è più un voyeur che non farebbe male a una mosca.
Tra l’altro, la signorina Cicci, non certo per l’impiccio con Galbani ma per fatti suoi, scappa da casa e non dà più notizie per tre giorni, come in un loffio "Chi l’ha visto" di cento puntate a ritroso. A proposito di televisione, in questa famiglia coi milioni, gli amici, i nemici, nessuno sembra possedere un televisore. Ma hanno invece Porsche e Lamborghini e altre macchine di lusso in abbondanza, come pure gli alcolici e i superalcolici. L’aperitivo fa parte delle scorrere delle giornate e in più un whisky è sempre presente, come distensivo della sera.
A parte invecchiare, che a Gil non va proprio bene, come padre lascia molto a desiderare. Della figlia Maria non sa proprio niente. Si limitano ai passaggi automobilistici quando la figlia torna a Pavia, poche parole standard su come è andato il viaggio e gli studi alla Bocconi e poco altro. Si lamenta pure con la madre della ragazza, Giulia, che dovrebbe stare in un hotel di Bruxelles per lavoro, forse con un amante o più "diversivi". Poi questo sorta di trittico familiare trova un motivo per cui Maria parla di sé e dei suoi desideri. “Outfit”, “dad” invece di papà, aerei, whisky di malto, spendere di libri in un solo giorno per trecento euro. Una vita facile, i riferimenti a Lucio Mastronardi sono fievoli, quasi un ricordo. Eppure, pur godendo di questo libro bellissimo, di questa scrittura colta, accurata, divertita e divertente, ci sono dei momenti di malinconia, di umbratile stanchezza esistenziale, nella consapevolezza certa che, tranne i bambini e i neonati, stiamo invecchiando tutti. Arbasino è addirittura morto.

Il mondo di Maria
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