Il guardiano degli innocenti di Andrzej Sapkowski

Difendere gli altri non è sempre semplice. Geralt di Rivia, lo strigo, protagonista del libro Il guardiano degli innocenti (Nord, 2010 traduzione di Raffaella Belletti) ormai lo conoscono tutti. E lo conosciamo anche noi.
Vaga da una terra all’altra alla ricerca di mostri da uccidere, così da poter intascare la ricompensa e campare, giorno dopo giorno. Mostri che meritano di morire, inutile sottolinearlo. Il nostro ha un codice d’onore molto rigido e non ama trasgredire.
Magari nel frattempo riesce a far breccia nel cuore di qualche donzella che gli scaldi il letto e, un poco, il cuore.

Geralt è il migliore, non esiste missione nella quale lui non abbia trionfato. Perlomeno è sempre riuscito a portare a casa la pellaccia, queste pagine ne sono la lampante dimostrazione.
Ogni incarico nasconde nuova insidie e, a volte, una missione è soltanto una scusa per sperare che qualcuno faccia fuori lo strigo. Ora lui è ferito e vulnerabile e qualcuno potrebbe approfittare dell’occasione per porre la parola fine alla saga di Geralt di Rivia. Sarà davvero la fine, per Geralt, o riuscirà a rialzarsi all’ultimo e a sferrare l’attacco decisivo?

Andrzej Sapkowski ci riporta nel suo mondo fantastico, fantastico, ma così reale da risultare palpabile. Il risultato? Un’avventura che durerà molte pagine, se guardiamo il libro da una prospettiva tridimensionale. Un’avventura che durerà troppo poco, se il nostro metro di giudizio saranno le emozioni.
Da divorare, vivere e assaporare.