Il caso Fitzgerald
- Autore: John Grisham
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
Mondadori nella collana Omnibus edita “Il caso Fitzgerald” (2017, titolo originale Camino Island, traduzione di Luca Fusari e Sara Prencipe) il nuovo romanzo dell’autore statunitense John Grisham, nato a Jonesboro (Arkansas) l’8 febbraio 1955, universalmente riconosciuto come il re del legal thriller.
“Beach book”, libro da spiaggia. Con questa frase il New York Times ha definito il libro che finora ha venduto oltre 300 milioni di copie. Forse non è un caso che il volume esca un giorno prima dell’inizio della stagione estiva. Polemiche a parte, il sessantaduenne John Grisham, in queste pagine, abbandonando il genere legal thriller, ambienta il romanzo nel suggestivo mondo delle librerie indipendenti e confeziona un testo coinvolgente e divertente, da leggere sotto l’ombrellone, in cima a una montagna, comodamente seduti su una panchina di un parco o in riva a un fresco e boscoso lago. Al centro della scena due personaggi accattivanti, Bruce Cable, proprietario di un negozio di libri a Camino Island, in Florida e Mercer Mann, giovane scrittrice in crisi creativa.
La fama di “bello e dannato”, l’inventiva e lo charme Francis Scott Fitzgerald (Saint Paul, 24 settembre 1896 - Los Angeles, 21 dicembre 1940) uno dei più grandi romanzieri americani, non accenna a diminuire. Fitzgerald, una moglie pazza, la bella Zelda, morto alcolizzato a quarantaquattro anni si iscrisse all’Università di Princeton nell’autunno del 1913. A sedici anni Francis sognava di scrivere il grande romanzo americano cominciando a lavorare a una prima versione di “Di qua dal paradiso”. Fitzgerald abbandonò l’università dopo quattro anni per entrare nell’esercito e combattere, ma la Grande Guerra finì prima che lo inviassero al fronte. Il suo capolavoro, “Il grande Gatsby”, fu pubblicato nel 1925 ma non ebbe successo fino alla sua morte. La carriera di Fitzgerald fu costellata di problemi finanziari, nel 1940 lavorava a Hollywood, scrivendo brutte sceneggiature e finendo con l’indebolire sia la sua salute sia la sua creatività, quando il 21 dicembre morì per un attacco di cuore causato da anni di alcolismo. Nel 1950 Scottie, l’unica amatissima figlia di Fitzgerald, donò i manoscritti originali, gli appunti e le lettere alla Firestone Library di Princeton. I suoi cinque romanzi erano stati scritti a mano su carta da poco, che si era rovinata nel corso del tempo. La biblioteca si rese subito conto che sarebbe stato imprudente lasciare che i ricercatori li maneggiassero. Furono realizzate copie di alta qualità e gli originali vennero messi sotto chiave in un caveau sotterraneo, dove l’aria, la luce e la temperatura erano attentamente monitorate. Nel corso degli anni, furono spostati in pochissime occasioni.
La mente “diabolica” di John Grisham immagina che cinque preziosissimi manoscritti originali (“Belli e dannati”, “Tenera è la notte”, “Di qua dal paradiso”, “Il grande Gatsby” e “Gli ultimi fuochi”) di Francis Scott Fitzgerald, assicurati per venticinque milioni di dollari, siano stati trafugati da una banda d’ignoti e specializzati ladri, che si sono introdotti nel caveau della Princeton University. Chi ha commissionato un furto del genere privando appassionati e studiosi della visione dei manoscritti originali dell’inventore del termine “l’Età del Jazz”?
“Il mondo dei libri antichi è affascinante e io ne ho scritto da dilettante”
confessa John Grisham nelle pagine finali del testo. Un dilettante maledettamente bravo, aggiungiamo noi.
“L’impostore si era appropriato del nome di Neville Manchin, un vero professore di letteratura americana alla Portland State University e futuro dottorando a Stanford”.
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