Good evening Europe
- Autore: Emanuele Lombardini
- Genere: Musica
- Anno di pubblicazione: 2012
“Good evening Europe!”: più che un titolo, un tormentone, un vero e proprio “grido di battaglia”, che però non evoca ancora niente nella mente della maggior parte degli italiani. Questo perché, da noi, l’Eurovision Song Contest, prima conosciuto come Eurofestival, è ancora all’inizio di un lungo e duro cammino per ridiventare popolare almeno quanto lo era prima che l’Italia si ritirasse per ben 13 anni, dal 1998 al 2010. Durante questi anni di oblio e disinteresse, alcuni gruppi di irriducibili fan hanno continuato a sostenere e diffondere per quanto possibile questa interessante gara canora a livello europeo e oltre, nata con l’intento di avvicinare i popoli attraverso un comune denominatore “spicciolo” come la musica di facile ascolto. Fra questi, il fan club italiano OGAE Italy, del quale chi scrive è l’attuale presidente e del quale fa parte anche l’autore del libro in questione.
Emanuele Lombardini è giornalista e redattore presso l’agenzia Infopress, oltre che per i blog Eurofestival News, Dove c’è Musica ed Eurovision Italia. Un lungo e paziente lavoro di raccolta ed elaborazione di informazioni e testimonianze lo ha portato ad autopubblicare questo volume, il primo del suo genere mai uscito in Italia, dedicato alla storia e alle peculiarità di quello che è, a tutti gli effetti, il programma televisivo non sportivo più seguito al mondo (esatto, non solo in Europa).
Fa purtroppo eccezione, pur avendo ripreso a partecipare da due anni, l’Italia, nella quale un trattamento non proprio di riguardo riservato all’evento già negli anni precedenti il ritiro (trasmissione in differita a tarda sera, nessuna informazione sulla stampa, appena un trafiletto dedicato al vincitore) ha contribuito in maniera determinante alla disaffezione da parte del pubblico.
Ecco, quindi, che questo libro si propone di “ricreare” una cultura, e, consequenzialmente, una coscienza eurovisiva in coloro che volessero riprendere il discorso. Non si tratta, però, di una “infarinatura per principianti”, ma di una vera e propria miniera di informazioni, spiegazioni, dati, aneddoti curiosi, riguardanti l’evento nella sua totalità, dalla preparazione (con la scelta dei vari rappresentanti dei Paesi in gara), allo svolgimento, ai riscontri di vendita delle canzoni in concorso.
Dopo alcuni brevi capitoli introduttivi atti a presentare la manifestazione a chi non la conosce o non la ricorda, si passa a un’analisi di ciascun anno di concorso, con la classifica, le varie notizie, un occhio di riguardo agli italiani in gara anche quando non sotto la bandiera del loro Paese d’origine, e i risultati di vendita dei vari brani. Terminata questa, che è ovviamente la parte principale e più estesa del libro, si analizzano i costi e i vantaggi per il Paese organizzatore, si dà notizia dei principali problemi politici che, inevitabilmente, disturbano anche una manifestazione nata per unire le varie Nazioni, si passa la parola a chi ha vissuto il concorso da vicino, da coloro che hanno partecipato come giornalisti accreditati “in loco”, a chi l’ha commentato restando comunque in Italia, a quelli che, semplicemente, hanno contribuito alla sua diffusione organizzando riunioni, gruppi d’ascolto o concorsi collaterali sul web per attrarre l’attenzione di utenti e addetti ai lavori.
Come ogni autopubblicazione, anche questa non è esente da refusi, sviste e ripetizioni: ma ciò è capibile, trattandosi di un lavoro di grande portata svolto, come redazione, da una singola persona.
Good evening europe
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Sia come sia, gentile signora Giuntini, prima di consigliare l’acquisto di un libro avente anche un certo costo , sarebbe opportuno verificare che questo sia scritto in un italiano almeno passabile, per rispetto dei lettori ... i libri non sono i blog!
Il soggetto è comunque interessante anche se a tratti non ne ho compreso l’entusiasmo.
Urge una revisione del testo.
A mio parere, il valore/validità di un saggio si misura considerando molti fattori che includono sicuramente l’argomento, le fonti della documentazione, l’originalità della trattazione, lo stile utilizzato, la coerenza nelle parti, la scelta del lessico, la correttezza grammaticale, ecc. In questo caso, dalla lettura della recensione (senza conoscere il libro), mi sembra di capire che sia sottolineato il valore dato all’argomento e alla valorizzazione di un evento musicale poco conosciuto in Italia, al di là dello stile.
In questo, mi sembra che la recensione sia molto equilibrata: è da subito specificato che si tratti di autopubblicazione e, come tale, non soggetta a revisione da parte di alcuno (revisori/correttori di bozze/editor di una casa editrice). I problemi del testo sono anche esplicitati:
Il testo autopubblicato può essere assimilato a ciò che arriva come bozza ad una casa editrice: può essere più o meno corretto nella forma, a seconda dell’attenzione e tempo dedicati dall’autore alla revisione personale.