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Recensioni di libri

Gli insonni di Raffaella Gozzini

Il Rio Edizioni, 2020 – Un nuovo romanzo storico della docente e pubblicista: vicende dello sbarco in Normandia del 1944, sogni, sentimenti e qualche parentesi rosa in un titolo che avrà un probabile seguito.

Felice Laudadio
Felice Laudadio Pubblicato il 20-01-2021

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Gli insonni

Gli insonni

  • Autore: Raffaella Gozzini
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2020

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La narrativa storica, primo e mai tradito amore di Raffaella Gozzini. Sempre storia, sogni e sentimenti nel nuovo romanzo, anche questo breve Gli insonni (il Rio edizioni, Mantova, luglio 2020, 136 pagine) della docente e pubblicista di Bordighera che ha studiato a Torino e vive a Parma.
Il passato è la cifra e il senso del presente, questo il credo dell’autrice, confermato in un altro dei suoi percorsi narrativi tra la memoria e il presente, una formula che restituisce dignità alla storia, riscatta la materia dalla marginalità in cui è stata relegata negli ultimi anni, espunta dai programmi scolastici. Una scelta dei Ministeri di cui le generazioni in formazione pagheranno le conseguenze, sebbene innocenti visto l’interesse dimostrato dai giovani per le vicende del passato, quando ben raccontate nei percorsi extrascolastici. Sono gli stessi studenti ai quali viene negato un fattore determinante di maturazione individuale e collettiva, un insegnamento socio-educativo non semplicemente didattico. Voler cancellare la storia è autolesionismo, non dimentichiamo il vecchio assunto: chi non conosce il passato sarà condannato a riviverne gli errori.

Calata in pieno nella storia, ecco ancora una protagonista femminile nei romanzi di Raffaella Gozzini. Questa volta è Claudine, trentenne della Costa Azzurra, piacente e intraprendente, appassionata del suo lavoro di ricercatrice storica. Esce da una relazione che l’ha coinvolta sentimentalmente quanto segnata e il lavoro può essere una medicina, meglio ancora se all’aria aperta e in modalità turistica.
Ha programmato un secondo soggiorno in Normandia, nell’estremo Nord della Francia, dove può contare su alcuni amici e tornare a conoscere meglio i luoghi dello sbarco alleato sul continente, che avviò la liberazione dell’Europa dal nazismo, nel giugno 1944.

Prima di arrivarci, fa tappa a Parigi, per raccogliere la testimonianza di un’anziana maestra che ha insegnato a Neuville e vissuto le giornate della “grande invasione” anglo americana. Madame Marcelle è una novantenne lucida e loquace, protagonista in qualche misura di quegli eventi ed ora perfetta e accogliente padrone di casa.
I suoi racconti - annotati con cura dalla ragazza, che vuole scrivere un libro - portano nel vivo di episodi bellici di allora, dal lancio dei paracadutisti americani ai contrattacchi tedeschi. La ragazza è rapita, condotta letteralmente sul posto dai ricordi vividi della signora. In certi sogni ricorrenti, Claudine si ritrova nella Normandia del DDay 1944, tra militari tedeschi impegnati ad allestire ostruzioni, civili francesi forzati come manodopera, partigiani, soldati alleati e quel biondo e sorridente Gerard, presenza onirica costante nelle sue notti.

Attraverso le vicende dell’allora giovane maestra sulla linea del fronte e le osservazioni dell’attenta ricercatrice, Raffaella Gozzini ricostruisce filmicamente, a fotogrammi e scene staccate, il grande evento del giugno 1944 sulle spiagge della Manica e nell’entroterra della penisola del Cotentin.
Tempi duri per i militari di entrambi gli eserciti, combattimenti incessanti, dolori, danni e perdite per i civili, stretti tra i liberatori che si battevano per attestarsi in terra francese e gli occupanti tedeschi che lottavano per respingerli in mare. Incredibili atti di generosità, gesti di eroismo straordinari, accanto a esempi di estrema crudeltà e violenza. Esperienze drammatiche, che hanno fatto crescere la giovane Marcelle e avvincono Claudine.
Quello che la trentenne si domanda è perché gli eventi proposti dai libri di storia e soprattutto raccontati con tanto trasporto dall’anziana testimone siano gli stessi che tornano nei suoi sogni, a volte incubi, come se li avesse vissuti in una vita precedente.

Sulla costa, ad Arromanches, dove fervono i preparativi per le celebrazioni del settantesimo anniversario dello sbarco con tutti i capi di Stato, Claudine trova una guida impeccabile alle spiagge. Sebastien è un super esperto, ha lavorato per vent’anni negli archivi ed è un uomo cordiale e collaborativo, certamente attraente, appena più grande di lei. Visitano resti di postazioni, spiagge, siti e con grande stupore della ragazza Sebastien le regala una lettera, inviata da una giovane del posto al fidanzato, il fante Gerard. Proprio Gerard!
Parlare del suo segreto, rivelare i suoi sogni, le viene naturale e Sebastien si mostra interessato, oltre che attratto da lei. Le rivela d’essere ugualmente soggetto a sogni che hanno per protagonista una figura femminile. Altri amici ai quali ha parlato hanno voluto chiamarla Marcelle. Proprio Marcelle! È così che si scoprono entrambi “insonni”.

I sopralluoghi continuano, la storia dello sbarco si concretizza momento dopo momento, quanto la ricerca di legami tra i protagonisti, civili e partigiani, ragazzi e ragazze, uomini e donne di allora. Presente e passato s’intrecciano. Muri ancora anneriti dalle lontanissime esplosioni conservano frammenti di storia, come un pezzo di cricket, l’aggeggio acustico che riproduceva il verso di un grillo, usato da parà alleati per farsi riconoscere nel buio dai compagni.
Ma il contributo più importante l’offrono gli ora anziani protagonisti del passato, creando triangolazioni suggestive.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli insonni

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