

Il primo papa, secondo tradizione, è stato Pietro e il più lungo è stato il suo pontificato, sempre secondo tradizione. Vissuto nel primo secolo e morto presumibilmente nel 67 d.C., Pietro ha guidato i primi cristiani che si concentravano in gruppi non numerosi e fu successivamente martirizzato a Roma. Di lui ci rimane quanto scritto nei Vangeli, negli Atti degli Apostoli e nelle Epistole a lui attribuite.
I pontefici successivi a Pietro ebbero lo stesso ruolo di guida spirituale, trattandosi di una Chiesa in fieri, anche se spesso si sono trovati a fronteggiare situazioni drammatiche quali la persecuzione degli adepti, le ingerenze da parte di autorità imperiali e gli attacchi da parte dei barbari che a più riprese invasero la penisola italiana. Tuttavia, la percezione popolare della figura papale al di là di un ristretto territorio era minimale. Maggiore era sicuramente da parte di chi viveva nello Stato della Chiesa, che quindi era a conoscenza della duplice funzione del Papa quale capo di una chiesa e di uno stato.
I pontefici nella “Divina Commedia”
Dante Alighieri, nella sua Divina Commedia, tratta di più di una figura di pontefice nelle tre cantiche. Per la precisione essi sono:
- Celestino V, Inferno III, 58-60;
- Niccolò III, Inferno XIX, 67-72;
- Clemente V, Inferno XIX 73-84;
- Bonifacio VIII, Inferno XXVII, 67-72;
- Clemente IV, Purgatorio III, 124-129;
- Adriano V, Purgatorio XIX, 97-102;
- Martino IV, Purgatorio XXIV, 20-24.
Il poeta era quindi estremamente critico verso questa figura. In particolare l’immaginario collettivo è stato colpito da Celestino V, posto da Dante tra gli ignavi per la sua decisione di lasciare il pontificato e quella di Bonifacio, ancora in vita quando il poeta redasse la prima cantica e aspramente odiato dal medesimo.
Dal Rinascimento a Pio IX, ultimo papa re
In epoca rinascimentale si deve ai papi la presenza di opere invidiate da tutto il mondo . Esempio fulgido è la Cappella Sistina affrescata da Michelangelo e protagonista durante tutti i Conclavi.
Una figura controversa di pontefice è quella di papa Borgia, spregiudicato e mondano ma paradossalmente anche capace di governare la chiesa con giustizia. Secondo una recente rilettura, la figura di questo controverso personaggio va guardata considerando che all’epoca molte regole relative al clero, imprescindibili per noi contemporanei, in realtà non esistevano o erano facoltative. Per secoli però la figura del Papa resta legata più al potere temporale.
Pio IX, ultimo papa re, è noto per la sua politica rigida e per la decisione di considerarsi prigioniero politico dopo che, il 20 settembre 1870, Roma fu "conquistata" dai Savoia. Per questo, quando
Giovanni Paolo II lo fece salire all’onore degli altari beatificandolo, la cosa destò stupore ignorando il ruolo che questo papa ebbe nella religione cattolica. Il Concilio Vaticano I, che ha dato un ordine ancora oggi abbastanza rispettato alla somministrazione dei sacramenti e il dogma dell’Immacolata concezione, si deve a questo papa.
I pontefici e i mezzi di comunicazione, dalla radio ai social
Leone XIII, con la sua Rerum Novarum, riservò attenzione al mondo del lavoro. È quindi con la fine del potere temporale che la figura del pontefice assume una percezione popolare maggiore.
I mezzi di comunicazione hanno ulteriormente contribuito a far conoscere la figura del papa. I funerali di Pio XII furono trasmessi in televisione e Giovanni XXIII fu seguito con attenzione da radio e TV.
Giovanni Paolo II è stato decisamente il primo papa mediatico grazie ai suoi molteplici viaggi. È con lui che nasce il movimento dei cosiddetti papaboys, strettamente collegato alla sua figura carismatica più che a una fede a prescindere.
Con Ratzinger, che pure aveva cercato di creare una maggiore attenzione alla ritualità, si assiste a un movimento di contestazione da parte della stampa che contribuisce a diffondere l’idea di un papa distaccato.
Papa Francesco, con il suo atteggiamento bonario da parroco di campagna, ha destato simpatia da parte anche di molti agnostici e non credenti, mentre è stato fortemente contestato dai vetero cattolici. I social se ne sono impadroniti rendendolo anche protagonista di innumerevoli meme e reel spesso irriverenti. Ma un pontefice, pur essendo un uomo del nostro tempo, non va valutato a uso e consumo di un popolo laico assai spesso inconsapevole e poco edotto sulle basi della religione.
All’ultimo conclave è stata riservata un’attenzione mediatica senza precedenti e molti film o fiction sulla vita dei vari pontefici sono sempre gettonatissimi. Il rischio è di avere versioni distorte e personali dei vari pontefici. Difficile pensare a un’inversione di rotta con Leone XIV, estremamente attenzionato per conoscerne personalità e modo di fare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La figura del Papa nella percezione popolare e letteraria
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