

Nel 1972 Gianni Rodari compone Fa freddo, una poesia-filastrocca con la quale intende celebrare l’arrivo dell’inverno, e quindi delle basse temperature e della neve, nel nostro Paese.
Al di là della simpatica e paradossale descrizione dell’Italia stretta nella morsa del gelo, tuttavia, i versi rivelano l’aspetto più grave della situazione, ovvero il disagio che essa causa ai poveri.
Analizziamo il significato del testo, rivolto principalmente ai bambini ma di insegnamento anche per gli adulti.
“Fa freddo”: testo della filastrocca
Italia sottozero.
Lo stivale si è ghiacciato.
Sta la neve sui monti
come panna sul gelato.I gatti del Colosseo,
a Roma, battono i denti.
Si pattina sul Po
e i suoi maggiori affluenti.È gelata la coda
di un asino a Potenza.
Le gondole di Venezia
sono a letto con l’influenza.Un pietoso alpinista
è partito da Torino
per mettere un berretto
sulla cima del Cervino.Ma dov’è, dov’è il mago
con la fiaccola fatata
per portare in tutte le case
una calda fiammata?
“Fa freddo”: l’Italia ghiacciata e il problema della povertà


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Fa freddo è una filastrocca contenuta nella sezione “Storie nuove” del libro per ragazzi Filastrocche in cielo e in terra.
In essa l’autore, con il piglio scanzonato per il quale è famoso e l’uso del paradosso, descrive un’Italia attanagliata da temperature rigidissime al limite della sopportazione. Si tratta, in breve, di un fulmineo viaggio su e giù per lo Stivale, da Nord a Sud, nel pieno della stagione invernale.
Un bozzetto delizioso in apparenza, ricco di espressioni buffe e fantasiose, studiate ad hoc per restare impresse nella mente dei più piccoli (e non solo). Ma chi conosce a fondo la poetica del maestro di Omegna, sa bene che sotto la superficie le sue opere sottendono sempre un significato impegnato, che possa costituire uno stimolo alla riflessione e un insegnamento per i più distratti.
Il senso più autentico della poesia è racchiuso nell’ultima strofa:
Ma dov’è, dov’è il mago
con la fiaccola fatata
per portare in tutte le case
una calda fiammata?
Nei versi conclusivi del componimento, dunque, Rodari esprime un desiderio, ovvero che un mago passi in ogni casa a riscaldarla. Lo scrittore rivolge il proprio pensiero ai poveri, a chi non vanta condizioni economiche tali da potersi permettere i mezzi per far fronte al freddo intenso, subendone pertanto tutti gli inconvenienti.
“Fa freddo”: l’Italia di ieri e di oggi
Per comprendere meglio il significato di Fa freddo dobbiamo tornare indietro di qualche decennio, al periodo in cui Rodari la scrive, in un’Italia decisamente più misera di quella di oggi, nella quale tante famiglie appartenenti agli strati più bassi della società fanno fatica a mangiare e a scaldarsi. Nella maggior parte dei casi un piccolo focolare è tutto ciò che esse hanno a disposizione per far fronte al gelo.
Da ciò si evince quanto l’inverno, in dette circostanze, potesse portare con sé enormi difficoltà.
Oggi la situazione è diversa, fortunatamente c’è un maggiore benessere generale e coloro che non hanno i soldi per il riscaldamento si contano, forse, sulla punta delle dita di una mano.
Però ci sono, esistono, quindi non dimentichiamocene.
La lezione di Rodari in Fa freddo, come sempre, è significativamente più ampia di quanto appaia e si estende al comportamento che tutti, nessuno escluso, grandi e piccini, dovremmo tenere: bandire l’egoismo ed essere attenti ai bisogni degli altri.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Fa freddo”, la filastrocca di Gianni Rodari che celebra l’inverno
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