Eroi della frontiera
- Autore: Dave Eggers
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
“Eroi della frontiera”, il romanzo di Dave Eggers, pubblicato da Mondadori con la traduzione di Giovanna Granato, è una lettura impegnativa: il lettore si trova a guardare con crescente apprensione le avventure on the road della quarantenne Josie, madre di due bambini, Paul di otto anni, già saggio e molto consapevole, e Ana, cinque anni, una testa di capelli rossi e la capacità di distruggere ciò che le capita tra le mani, fuggiti dall’Ohio e atterrati ad Anchorage, in Alaska, con pochi soldi, nessun telefono, irrintracciabili da Carl, il padre dei ragazzini e da chiunque altro: ora sono su un vecchio camper noleggiato, la Chateau, diretti forse alla casa dell’amica-sorella di Josie, Sam, che l’aspetta nel suo cottage a Homer.
Ma chi sono questi insoliti personaggi? Josie è una brava dentista, sposata con Carl, il quale si è presto rivelato superficiale, incapace di essere marito e padre, viziato da una madre potente; lei proviene da una difficile vita familiare, i genitori, infermieri presso una casa di riposo per veterani, erano stati coinvolti in una brutta storia di eutanasia, forse avevano collaborato alla somministrazione di psicofarmaci letali ai sopravvissuti alle guerre americane. Era stata accolta in una sorta di casa famiglia allestita dalla dentista Sunny che le aveva fatto da guida, ed era cresciuta con la compagna Samantha; poi Josie aveva studiato a sua volta divenendo dentista di successo, fin quando una paziente, a cui non aveva diagnosticato in tempo la malattia mortale, le aveva intentato una causa con la quale le aveva di fatto sottratto tutto, compreso lo studio professionale e i suoi costosi macchinari.
Ecco dunque spiegata la fuga di Josie, inseguita da rimorsi, sensi di colpa e il desiderio di sfuggire a ricordi, responsabilità, doveri, tasse, cause giuridiche. La fuga in Alaska, terra di frontiera, gelida, bruciata dagli incendi che ne devastano il territorio selvaggio, lontano dalla civiltà pur essendo uno dei 50 stati americani, precipita i tre avventurosi “eroi” in una sorta di viaggio fisico e metaforico, alla ricerca di una felicità, quella forse del sogno americano, ormai difficilissima da rintracciare in una terra che sembra la negazione stessa del termine felicità.
I bambini e la madre vivono avventure strampalate, incontrano gente insolita, spendono capitali per nutrirsi, si fermano in luoghi inospitali, cercano luoghi deserti dove dormire senza pagare. La sosta presso l’amica Sam si rivela disastrosa: lei, pur sposata e madre di due bellissime gemelle, ha una relazione con un uomo vecchio e vive in una casa ordinata dove i tre intrusi sono di troppo.
Nel lungo vagabondare di Josie, inseguita da incendi devastanti, da tempeste spaventose, fra una bottiglia di vino e cibi spazzatura, la famiglia cresce: i due bambini diventano adulti e coraggiosi, sempre vicini a una madre insolita e incosciente che, pur mettendone a durissima prova l’incolumità fisica e la tenuta psicologica, finisce per essere un vero punto di riferimento, una roccia a cui appoggiarsi, una persona che finalmente ha capito da cosa è fuggita e cosa può recuperare. Nel suo farneticare etilico Josie immagina di mettere su un musical, colorato e rumoroso, immagina di comporne le canzoni, di chiamare un pubblico immaginario ad assistervi:
“L’aria sarebbe stata satura di fumo. A momenti il pubblico sarebbe stato appena in grado di vedere l’azione e tutti, specie gli abitanti dell’Alaska, si sarebbero chiesti perché l’Alaska, l’ultima frontiera, pura e incontaminata, lurida e stracciona, infinita, indipendente, ma anche del tutto dipendente, che aveva inviato con un oleodotto miliardi di litri di petrolio da bruciare e spedire nell’atmosfera, adesso era in fiamme. Perciò ci sarebbe stata pure la tragedia”.
Dave Eggers racconta il suo Paese, l’America, nel suo avamposto più settentrionale e marginale, come una vera periferia della civiltà, la famosa frontiera mobile dei cercatori d’oro dell’epopea del west dell’Ottocento. Qui siamo invece in epoca di centri commerciali e cellulari ma lo spirito di conquista di libertà che anima una professionista quarantenne americana, in fuga dalla corruzione, dalla società spietata delle banche, dei mutui, dei debiti, delle insolvenze, la porta a vivere alla giornata, in un mondo in cui la natura domina con la violenza del clima, del fuoco, della tempesta di fulmini, delle frane, come una possibilità di sopravvivenza, almeno per oggi.
“Poi, però, c’è domani”
sono le ultime parole del lungo (forse un po’ troppo lungo) romanzo di Dave Eggers, capace di costruire una storia contemporanea di grande potenza narrativa, in cui i due bambini, Paul e Ana, superati incredibili pericoli e gravissimi ostacoli, possono dichiararsi non solo sopravvissuti alla prova ma ormai divenuti coraggiosi e vincenti:
“ogni parte del loro essere era sveglia. La loro mente urlava trionfante, le braccia e le gambe volevano altre sfide, altre conquiste, altra gloria”.
Eroi della frontiera
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